In questi giorni molti di voi avranno certamente letto o ascoltato la notizia riguardo ad un hacker nominatosi Thedarkoverlord che ha prima rubato le puntate della quinta stagione di Orange is the new black, nota serie Netflix, e poi dopo aver chiesto un riscatto rifiutato dall’azienda, ha messo le prime 10 puntate su 13 in rete attraverso The Pirate Bay.
La stagione doveva uscire il 9 giugno e in Italia sarebbe stata trasmessa su Netflix, Mediaset Premium e Infinity, ma a quanto pare adesso è stata praticamente bruciata. Netflix si è giustificata affermando che l’hacker ha rubato le puntate dalla rete di un’azienda delegata alla produzione e al montaggio delle puntate, ma a quanto pare lo stesso Thedarkoverlord sarebbe in possesso di altre serie e stagioni importanti di proprietà di ABC, FOX, E!, National Geographics e IFC.
Soffermiamoci un attimo sull’accaduto ricollegandoci ad un articolo di qualche mese fa riguardo alla pirateria: quanto sono deboli i sistemi di sicurezza informatica delle aziende? Secondo dei dati pubblicati dalla IDC sul GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) il 78% delle aziende europee non seguono gli standard di sicurezza comunitari e negli Stati Uniti la percentuale è molto simile. Non è raro assistere a furti di identità online o di dati sensibili provenienti da aziende come Amazon, Netflix, Yahoo! e tante altre. Nel caso descritto poco sopra si assiste ad un furto di un’intera stagione di una serie TV che in termini monetari significa una perdita notevole per l’intera produzione e a quanto pare non si tratta nemmeno dell’unico furto commesso dallo stesso hacker. Questo non sarà né il primo né l’ultimo episodio di questa serie che potremmo chiamare “La pirateria organizzata”. Sorge spontanea una domanda: quando vi deciderete a fermarvi un attimo e investire più nella sicurezza della vostra azienda?
La sicurezza informatica di un’azienda è senza ombra di dubbio il principale investimento che un’azienda deve assolutamente fare, ma non sarò certamente io a dirvelo, anzi nemmeno leggerete questo articolo sotto forma di “preghiera”. Non avete certamente bisogno di un pignolo studente di ingegneria informatica che vi dica quanti soldi sono stati investiti da una nota azienda come la Stmicroelectronics per la sua sicurezza informatica aziendale. Ma fatelo, per il bene della Vostra azienda e per il bene dei consumatori che Vi pagano sperando di contribuire ad un prodotto sempre ottimale, ma che adesso si ritrovano con la quinta stagione di una serie e chissà di quante altre gratuitamente distribuite in rete in barba alla legalità e ai soldi “buttati” per non favoreggiare la pirateria.