NieR torna in una versione aggiornata che migliora i problemi del passato.
Probabilmente molti di voi si sono avvicinati a NieR grazie ad Automata. In realtà, il titolo sviluppato da PlatinumGames sotto la supervisione del suo “pazzo” creatore Yoko Taro è soltanto l’ultimo “step” (per il momento) di un progetto che abbraccia la trans-multimedialità, un’opera fluida capace di mostrarsi diverse forme di intrattenimento, non solo quello ludico.
Ed ecco che facendo un passo indietro nella memoria, esattamente nel 2010, l’ormai defunto team Cavia dava vita ad una delle creature videoludiche più controverse e sottovalutate della storia del videogioco, NieR Replicant e NieRr Gestalt.
NieR subì ai tempi un’ingiustificata gogna mediatica principalmente a causa dell’incapacità della stampa del tempo di coglierne il reale valore artistico e andare oltre un comparto tecnico effettivamente disastroso, figlio di un progetto dalle scarse risorse e dai pochi investimenti (del resto l’attenzione di Square Enix era tutta rivolta verso Final Fantasy XIII).
Questo fece si che NieR si creò una piccola nicchia di “aficionados”, affibbiando a Yoko Taro il titolo di genio incompreso del mondo videoludico contemporaneo.
Ma cosa rendeva NieR così appetibile nonostante la marea di difetti?
E soprattutto, oggi, a distanza di 11 anni dall’uscita originale, può vivere il suo momento di riscatto?
Probabilmente, proprio grazie al successo incontrollabile ed inaspettato di NieR Automata, e alla sempre più crescente domanda di molti nuovi fan di poter mettere mano sul titolo originale, in casa Square Enix devono aver fatto “mea culpa” e riconosciuto gli errori del passato, decidendo di produrre una versione aggiornata del gioco a metà strada tra il remake e la remastered e affiancando a Yoko Taro anche Takahisa Taura di PlatinumGames alla supervisione del gameplay, dopo l’ottimo lavoro fatto proprio con Automata.
Prende così vita NieR Replicant Ver.1.22474487139.
Versione Testata: PlayStation 4 Pro
Sotto il profilo narrativo ci troviamo sostanzialmente di fronte al medesimo gioco, basato però sulla versione “Replicant” rimasta relegata al mercato giapponese. Rispetto a Gestalt, quella arrivata da noi 11 anni fa, cambia il rapporto tra i protagonisti, non più un padre disperato, ma un fratello desideroso di salvare la propria sorellina malata.
La storia di NieR si apre con un misterioso prologo dove vede i due protagonisti stremati, quasi pronti ad abbracciare un triste destino, per poi spostare il tutto nel tempo, con un flashforward di 1400 anni nel futuro, per ritrovare li stessi a combattere giornalmente contro la Necrografia, una misteriosa malattia che ha colpito l’intera razza umana e presto porterà la giovane Yonah verso una morte quasi certa. Nier però è intenzionato a fare qualsiasi cosa per salvare la sorella, e la speranza si riaccende quando il ragazzo trova Grimoire Weiss, un antico libro senziente che sembrerebbe in grado di poter curare la Necrografia.
Nier si carica così di speranza e parte per il mondo alla ricerca dei Versi Sigillati, indispensabili proprio per arrivare ad una soluzione definitiva del suo problema. Nel nostro viaggio saremo aiutati anche dalle gemelle Devola e Popola, portatrici di una conoscenza che sta scomparendo dal mondo, e accompagnati nelle nostre avventure dalla scontrosa Kainé e dal misteriso Emil, ognuno con un motivo ben preciso per il quale deciderà di unirsi alla nostra causa.
La prima run di NieR (completabile in circa 20/25 ore a seconda del tempo che dedicheremo alle attività secondarie) mantiene un profilo basso, almeno per quello che riguarda l’aspetto narrativo. Yoko Taro ci va a raccontare una storia abbastanza classica, sul tema della salvezza e sull’importanza dei legami, con qualche colpo di scena e qualche domanda lasciata in sospeso sulla trama.
Ma è proprio dopo averlo finito che NieR inizia a carburare, ripartendo da quella che può essere considerata la metà esatta del gioco camuffandola da “new game plus” e iniziando a snocciolarci nuovi elementi narrativi. Cambiano dei dialoghi, iniziano ad apparire nuovi eventi e la storia prende una nuova deriva. Taro fa una vivisezione dei suoi personaggi, ne esalta le personalità e ne ribalta i ruoli donandoci una prospettiva totalmente differente di quella che era la storia nella sua origine.
Yoko Taro è un maestro dell’inganno
E allo stesso tempo un simpatico “troll” della narrazione, che fino all’ultimo tiene il giocatore sospeso in attesa di scoprire quale sia la verità su Nier e i suoi protagonisti. Più andrete avanti nel gioco più vi renderete conto di quanto questi siano sfaccettati, e quanto ci sia da scoprire su di loro. Mattator dell’intera avventura è Grimoire Weiss, il libro che ci farà da spalla per gran parte della storia. Cinico, volgare, facilmente irascibile, Grimoire Weiss “vomita” sul giocatore tutti i suoi pensieri, ironizzando senza freni sui vari accadimenti, spesso rompendo la quarta parete, quasi ad esternare il pensiero autocritico del suo creatore nei confronti del medium videoludico.
L’estro di Yoko Taro si manifesta poi nei vari finali (completabili rispettando determinati requisiti), che serviranno per chiudere il cerchio su una storia che prende le distanze dalla banalità dell’incipit iniziale. E in occasione di questa nuova versione, si unisce ai 4 precedenti una nuova ending, che va ad infittire sempre più il legame di NieR fra sequel e spin-off.
NieR Replicant ver.1.22474487139 però non sarebbe tale se non fosse accompagnato da un gameplay altrettanto eclettico quanto il racconto.
Questo, che parte come un classico Action-RPG, si avvale di diverse trovate, “shekerando” tra loro meccaniche appartenenti a più generi, in maniera totalmente inaspettata, tanto da non essere mai prevedibile.
Ed ecco che alla bisogna il gioco si trasforma, attingendo da più generi quanto mai distanti da quello di appartenenza. Alcune sezioni esplorative, così come gli imponenti boss custodi dei versi, assumono i connotati di uno sparatutto bullet-hell, in alcuni momenti il citazionismo ludico si spinge nel campo dei diablo-like, mentre in altri la telecamera diventerà statica proponendoci una situazione di tensione simile ai primi Resident Evil, o ancora tutto viene nuovamente ribaltato quando una delle nostre missioni trasformerà l’avventura in una sorta di visual novel testuale.
Ai tempi però tutti questi tocchi di classe non bastarono a trainare l’interesse del giocatore oltre le prime ore, e la colpa è da ricercare in una fin troppa legnosità del sistema di combattimento e in generale delle diverse meccaniche del gioco.
In questa versione targata 2021 gran parte dei problemi vengono limati e il merito va attribuito sicuramente ad Automata. Aver dato in outsourcing lo sviluppo del gioco a PlatinumGames di riflesso ha contribuito a migliorare questo aggiornamento, introducendo alcune novità e velocizzando i ritmi del gioco.
I combattimenti diventano più organici ed armoniosi, vengono migliorate le animazioni dedicate alla corsa e alle mosse evasive. Anche le magie vengono in parte riviste, integrandone l’uso in maniera più ragionata all’interno del combat system. C’è poi tutto il sistema legato ai miglioramenti del nostro protagonista: se il levelling è li quasi per dovere, senza un’utilità tangibile, le Parole hanno un maggior impatto negli equilibri del gioco. Paragonabili a dei “perk” , questi versi si sbloccheranno sconfiggendo i nemici, e una volta equipaggiati permettono di ottenere dei bonus in combattimento, rendendoci più semplice la vita. Ritroviamo poi il sistema di upgrade delle varie armi ottenibili, che ci permetterà di utilizzare i materiali ottenuti per una resa migliore durante gli scontri.
L’avventura di Nier poi si articola anche grazie ad un impianto di missioni secondarie che vi accompagneranno per tutta la durata del racconto. Molte sono semplici quest di raccolta, alla stregua di fetch quest, altre invece vanno ad approfondire maggiormente la storia, espandendo così molti aspetti della lore originale.
Oltre al gameplay, a giovare maggiormente di questa nuova versione è il comparto tecnico.
Vero e proprio tallone di Achille nel 2010, oggi ci troviamo tra le mani un titolo che è stato visivamente aggiornato su più aspetti, ma che al tempo stesso si mantiene fedele a sé stesso. È possibile notare un netto miglioramento nei modelli poligonali dei protagonisti ritoccati per adattarsi a standard più moderni, mentre le ambientazioni, per quanto rinfrescate grazie ad una serie di texture più definite, restano maggiormente legate al passato.
Anche in questo caso però troviamo una sorta di “retcon” estetico, un’operazione volta a creare una sorta di omologazione visiva con Automata, con l’uso di pallete cromatiche che mantengono viva l’aurea decadente del gioco originale, ma che si avvicinano alle atmosfere del sequel.
La maggior potenza di calcolo delle nuove console ha permesso a NieR Replicant ver.1.22474487139… di concedersi una buona resa sul fronte di risoluzione e frame rate, così da ottenere una performance stabile a 60 fps anche sulle console old gen. Restano intatti però i problemi strutturali che già affliggevano il “vecchio” NieR Gestalt, viziato da un level design del mondo di gioco, strutturato a mo’ di hub centrale dal quale si diramano le varie ambientazioni, che soffre in maniera massiccia di un backtracking inevitabile, che alle lunghe impatta negativamente sul giocatore, specie quando deciderete di completare tutte le missioni secondarie.
Sublime oggi come ieri l’accompagnamento di NieR, resta una delle più belle ost mai create per un videogioco.
Rasentando quasi la perfezione stilistica, la colonna sonora composta da Keiichi Okabe è una “magnum opus” del videogioco moderno, che diventa protagonista della storia stessa con i suoi momenti segnanti dettati dalle sinfonie di Song of the Ancients, nelle varie declinazioni in cui ci viene riproposta nel corso del gioco. In ver.1.22474487139…troviamo l’aggiunta anche di qualche nuova traccia ed arrangiamento che rifiniscono ulteriormente a tutto tondo un’opera che è resistita ottimamente al passaggio di un tempo che non è stato così gentile con gli altri comparti del gioco.
Anche il doppiaggio subisce un “refresh”, con l’introduzione di nuove linee di dialogo, sia per i passaggi che all’epoca non lo prevedevano, sia per i nuovi contenuti aggiunti (compresi i DLC usciti in passato). Nonostante NieR Replicant ver.1.22474487139… sia un titolo che sprizza “giapponesità” da tutti i pori, ritroviamo un ottimo dub inglese con il cast di attori che aveva prestato la voce nell’originale, che contrariamente alle aspettative aveva fatto un egregio lavoro di caratterizzazione, in particolar modo nel delineare la figura di Grimoire Weiss, rendendolo così particolare.
Al dual audio si affianca un buon adattamento italiano, che per la prima volta permette ai giocatori nostrani di godersi a pieno l’avventura nella nostra lingua.
NieR Replicant ver.1.22474487139… oggi è pronto a vivere una seconda giovinezza e prendersi tutti i meriti dovuti.
Con il senno di poi l’opera di Yoko Taro era oggettivamente afflitta da numerosi problemi, tra cui un gameplay macchinoso e un comparto tecnico figlio di un budget quanto mai risicato. Problematiche così gravi per gettare alle ortiche un titolo così particolare e ricco di sorprese come NieR? A nostro modesto avviso no, ma tant’è che ormai la storia è fatta e questa nuova versione ci permette di godere a pieno del prequel di Automata, diventando un’occasione imperdibile sia per chi si è avvicinato alla serie proprio con Automata, grazie al quale comprenderà meglio alcuni dettagli della storia di 2B, sia i fan di Yoko Taro, che possono riscoprire questo classico nella sua forma migliore, con diverse chicche pensate proprio per chi in NieR c’ha voluto credere fin dal primo giorno.
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