È tempo di risolvere la più intricata delle escape room in No Sleep For Kaname Date!
Annunciato un po’ a sorpresa durante il Nintendo Direct dello scorso Marzo, No Sleep For Kaname Date – From AI: THE SOMNIUM FILES è il terzo capitolo della serie investigativa di Spike Chunsoft, scritta e diretta da Kotaro Uchikoshi.
Disponibile dal prossimo 25 Luglio, scopriamo insieme cosa ci aspetta questa nuova avventura ad opera del team di Zero Escape.
No Sleep For Kaname Date è più precisamente un “midquel”, un seguito ambientato tra gli eventi del primo e del secondo capitolo, che vede tornare come protagonista l’eccentrico detective amante del porno e delle belle ragazze, Kaname Date. Dopo aver risolto il caso del New Cyclops Killer che aveva terrorizzato la Tokyo futuristica in cui è ambientato il primo gioco, per il povero Date non c’è veramente tregua, e la scomparsa della idol Iris Sagan, lo porta nuovamente ad indagare su un caso ricco di mistero e numerosi colpi di scena, proprio come la serie ci ha ormai abituato negli anni.
Sebbene questa sorta di capitolo spin-off non veda il coinvolgimento diretto di Kotaro Uchikoshi, ritroviamo tutti gli elementi caratteristici della serie, da un racconto folle e apparentemente privo di un senso logico, al gameplay investigativo strutturato come una versione videoludica di una scatola cinese, dove ogni elemento si riversa a cascata nel successivo, permettendone così di comprendere un disegno a più larga scala. Sebbene orfani di Uchikoshi, la storia riesce comunque ad inserirsi bene nel complesso intreccio narrativo dei due giochi che l’han preceduto, sfruttando questo nuovo contesto per riproporre alcuni dei personaggi apparsi nel seguito, Nirvana Initiative, dandogli un maggior background narrativo e uno spazio in più a livello di racconto. Trattandosi di un mid-quel e ripescando il “vecchio” cast dei due giochi precedenti la storia storia prosegue sempre con il freno dell’immunità narrativa, consci del futuro che li aspetta. Plot armor a parte però, la presenza della flow-chart, la timeline degli eventi che guida il racconto si dirama in base alle diverse scelte che andremo ad effettuare nel corso del gioco, crea realtà e finali alternativi che possono coglierci totalmente impreparati.

L’incipit del rapimento di Iris, che successivamente coinvolgerà anche il suo amico e fan numero 1 Ota, è stato il pretesto che ha permesso al team di Zero Escape di tornare al loro primo amore, quello delle escape room e dei death game. Infatti se la base resta quella dei due giochi di AI: The Somnium Files, con sezioni investigative e di esplorazione dei Somnium (le coscienze dei sospettati del caso), gran parte dello spazio se lo ritagliano le fasi da escape room, che all’iconico motto di “Seek a Way Out” ci spronano a ragionare sui vari indizi presenti nella stanza per cercare di trovare il giusto ordine e fuggire dalla nostra prigionia, che a quanto pare è avvenuta in seguito ad un rapimento alieno da una non bene specificata razza rettiliana, pronta ad effettuare un grande reset dell’umanità in base ai nostri risultati. Follia ed assurdità, condite da una punta di fanservice, che come ben sappiamo nascondono qualcosa di ben più cervellotico e complesso, e starà a noi scoprire la verità dietro il rapimento di Iris. Anche in questo terzo atto, la finzione narrativa si scontra con la realtà, attingendo più volte a teorie esistenti e leggende urbane per conferire al racconto un senso di verosimiglianza. Un’attinenza sempre funzionale, che contrasta in modo netto con l’improbabilità degli eventi vissuti nel gioco.


Se le parti investigative e le sezioni all’interno del Somnium rappresentano un aspetto secondario di No Sleep For Kaname Date, il ruolo da protagonista se lo aggiudica giustamente la dinamica da escape room, con alcuni enigmi costruiti alla perfezione, tutti stimolanti e mai lasciati al caso. Con No Sleep For Kaname Date si ritorna ai fasti ludici di 9.9.9. o Virtue Last Reward (o perché no, Zero Escape), obbligando il giocatore a prendere appunti al di fuori dell’ambiente virtuale e creare il proprio schema logico, fra indizi ed oggetti chiave, che serviranno a ricomporre l’ordine logico che ci permetterà la fuga dalla stanza. In queste sezioni avremo il controllo prima di Irisi e successivamente saremo affiancati anche da Ota, in situazioni dove dovremo passare da un personaggio all’altro e risolvere in tandem i vari enigmi, con soluzioni sempre creative e spesso impensabili. Nel caso rimaniate bloccati c’è un sistema di suggerimenti che vi fornirà qualche “hint” in base al livello di difficoltà scelto, anche se sinceramente, nonostante alcune sfide siano toste da portare a termine, non ci siamo mai trovati in situazioni bloccanti. L’elemento temporale poi si attiva nella fase finale della escape room, concedendoci pochi secondi nel trovare la via di fuga e metterci in salvo, almeno momentaneamente.
Durante l’esplorazione del Somnium, dove avremo il controllo diretto di Date (o aiba, la sua companion IA installata nel bulbo oculare nella cavità sinistra) la corsa contro il tempo scandirà le nostre azioni e le scelte compiute per ricreare un determinato evento, ed ogni passo falso ci costerà preziosi secondi, che andranno a rosicchiare il timer con il rischio di finire in un game over indesiderato.
Se le escape room sono la punta di diamante dell’intero gioco, No Sleep For Kaname Date è chiaramente un titolo che fa leva sui fan della serie, andando a riciclare gran parte degli asset dei due precedenti capitoli. Nonostante il riutilizzo di materiale già visto abbiamo diverse novità interessanti, tra cui i nuovi personaggi inediti come Hina, che ci accompagnerà e supporterà durante le indagini, o Akemi, l’aliena rettiliana responsabile del rapimento di Iris, e possibile mastermind dell’intera operazione. Lo stile è quello tipico della serie, con i personaggi realizzati in un buon cell-shading, e ambientazioni 3D estremamente detttagliate e ricche di particolari, un livello molto alto per il genere delle visual novel.


Abbiamo avuto modo di giocare sia alla versione per Nintendo Switch, sia a quella per Switch 2. Pur difendendosi bene la versione Switch risente dei classici problemi che affliggevano le precedenti avventure, come alcuni vistosi cali di fluidità e un marcato aliasing che colpiva soprattutto i contorni dei personaggi, con quel tipico effetto seghettato. La maggior potenza di Switch 2 ci ha permesso di mettere mano ad una versione più definita e solida del gioco, equiparabile a quanto visto su PC nei precedenti giochi. Attivabile nelle opzioni abbiamo poi la funzionalità legata ai controlli in stile mouse di Switch 2, che utilizzando l’apposito accessorio da attaccare al Joycon ci permette di muoverci nell’interfaccia attraverso il movimento della mano, come stessimo impugnando un mouse vero e proprio. Per quanto godibilissimo anche con i controlli classici, soprattutto in portatile, l’esperienza tramite Joycon rende tutto più immediato e facile, sia nelle sezioni investigative che nelle fasi di fuga, con il puntatore che può rapidamente cliccare sui vari elementi interattivi dello scenario.

Sul piano artistico ci ritroviamo con un titolo che segue per filo e per segno lo stesso identico percorso creativo, specie sul fronte musicale, con tutta una serie di musiche d’accompagnamento che ci incalzeranno proprio nelle fasi più concitate, quando il timer si attiva e a noi resteranno più pochi minuti prima di compiere la nostra scelta finale.
Anche per il doppiaggio ritroviamo lo stesso cast artistico dei precedenti giochi, una continuità che fa apprezzare in particolar modo l’ottimo voice over giapponese, rispetto alla controparte inglese, che è si buona ma meno convincente per il tipo di opera. Assente invece la lingua italiana nell’adattamento, un possibile ostacolo per via del livello di inglese molto alto usato nei numerosi dialoghi.
Con No Sleep For Kaname Date – From AI: The Somnium Files, il team di Zero Escape torna a immergerci nel mondo delle escape room e non potremmo esserne più contenti. Per quanto si tratti di un capitolo minore all’interno della serie, la svolta alla escape room è un twist che apprezziamo, data la qualità sempre alta degli enigmi proposti e lo stile a tratti surreale dell’intera storia, pronta a sorprenderci anche quando la davamo per scontata.
C’è un po’ di riciclo generale di situazioni ed asset, ma è un prezzo che da fan siamo disposti a sopportare data la qualità intrinseca del gioco. Non sappiamo quali siano i piani futuri per la serie di AI: The Somnium Files né se Kotaro Uchikoshi tornerà a dirigerne un nuovo capitolo, ma su una cosa siamo certi: le escape room sono l’ambiente naturale del team, e proprio da lì dovrebbero continuare a sviluppare nuove storie.