Nomadland – La recensione del film di Chloé Zhao

La consacrazione di Chloé Zhao

Nomadland, il doloroso racconto di Chloé Zhao favorito agli oscar 2021

Nomadland è un film del 2020 scritto, diretto, co-prodotto e montato da Chloé Zhao. Nomadland è probabilmente il film del 2020, terzo lungometraggio della regista cinese, è il film che più a messo d’accordo la critica e che ha consacrato la giovane Zhao come una dei registi più promettenti del panorama futuro. Vincitore di numerosi premi, la pellicola della regista cinese è una delle più chiacchierate di questa stagione e la favorita all’oscar come miglior film.

Grazie a The Walt Disney Company Italia ho visto in anteprima Nomadland, posso così parlarvene prima della notte degli Oscar dove la pellicola è in corsa per ben 6 statuette.

Il film entrerà in catalogo Disney+ a partire dal 30 aprile.

La Trama

Dopo la scomparsa del marito e la perdita del lavoro durante la grande recessione, la sessantenne Fern carica i bagagli nel suo furgone e lascia la città aziendale di Empire, Nevada. La donna si mette sulla strada alla ricerca di una vita al di fuori della società convenzionale, come una nomade dei tempi moderni. Nomadland vede la partecipazione dei veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells nella veste di guide e compagni di Fern nel corso della sua ricerca attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano.

La pellicola è un adattamento cinematografico del libro Nomadland – Un racconto d’inchiesta della giornalista Jessica Bruder. Il film, con protagonista una straordinaria Frances McDormand, ha vinto diversi premi tra cui il prestigioso Leone d’oro alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e il Golden Globe per il miglior film drammatico e per miglior regista. La consacrazione della Zhao non è però dovuta all’incetta di riconoscimenti che ha fatto. La regista cinese ha saputo dimostrare dopo l’ottimo The Rider di poter alzare l’asticella, di continuare un discorso iniziato portandolo ad un livello più alto.

Nomadland è un duro racconto di una cruda realtà, è un’elegia dell’America degli emarginati e degli ultimi. Quello che rende eccezionale l’opera della Zhao è la grande capacità di raccontare una storia fotografando perfettamente ogni emozione, in una scala che sale dal microscopico fino al macroscopico. Nomadland è la storia di Fern, tramite la quale riusciamo a vedere l’emotività di una comunità, di un’intera categoria di persone schiacciate dalla crisi del 2008, fino a respirare lo stato d’animo di un’intera nazione spezzata dalla grande recessione. Il viaggio di Fern è il tentativo di una donna di trovare il suo posto in un mondo a cui ormai non le appartiene più, un viaggio verso nuove origini che si congiungono con un ritorno alla semplicità. Fern è l’emblema del pioniere moderno, che affronta un viaggio del caro e vecchio Far West alla ricerca di quella casa che non ha più. Però la donna, come si definisce in uno dei più toccanti momenti della pellicola, non è un Homeless (Senzatetto) ma una Houseless, cioè una persona senza una casa, perché Fern il tetto ce l’ha ed è quello del suo furgone adibito a casa mobile. La Zhao per raccontare al meglio questa realtà decide di avvalersi di persone reali, veri nomadi americani che affiancano Frances McDormand e che raccontano le loro storie fronte camera.

Nomadland racconta la storia di Fern, la sua determinazione e la sua grandissima capacità di affrontare ogni sfida e ogni cambiamento che la vita gli mette davanti. Fern è interpretata da una strepitosa Frances McDormand. L’attrice riesce a mettere in mostra ogni delicata emozione del suo personaggio con grandissimo trasporto e delicatezza. La McDormand tratta Fern con una grande delicatezza, nonostante il personaggio sia indurito dalla vita ne respiriamo ogni piccola sfumatura dall’emozione più frustrante a quella mista di imbarazzo e dolcezza durante l’incontro con una ex studentessa. Una prova attoriale che impreziosisce la pellicola, dopo Tre Manifesti Ebbing Missouri la McDormand corre per l’oscar con grandi possibilità di vittoria.

Chloé Zhao mostra una grande sensibilità, un’incredibile senso poetico che le permette di partire da un libro d’inchiesta fino ad arrivare a Nomadland. Con questa pellicola conferma la grande capacità di gestire il mezzo, di curare una pellicola con profonda concezione di quello che deve diventare. I silenzi pregni di significati, le potenti inquadrature dei paesaggi americani e le musiche suggestive sempre al momento giusto, Nomadland è l’atto finale che toglie ogni dubbio sulle grandi doti di Chloé Zhao e che la rende una dei più talentuosi registi della sua generazione.

Il film sarà disponibile su Disney+ nella sezione Star a partire dal 30 Aprile incluso nell’abbonamento. Iscriviti Subito!