Outer Banks: la recensione della prima stagione della serie Netflix

Tra tesori nascosti, lotta di classe e vibes anni ’90 ecco Outer Banks, teen drama mystery di Netflix tra i più chiacchierati del 2020

Outer Banks: la recensione della prima stagione della serie Netflix

Outer Banks rientra sicuramente tra le serie più chiacchierate del 2020. Uscita nell’estate più attesa di sempre Outer Banks è apparsa sul catalogo Netflix come una ventata d’aria fresca introducendo nuovi contenuti in un periodo di magra causato dai vari rinvii dovuti alla pandemia. Outer Banks fonde mystery young adult alle classiche tematiche da teen drama, aggiungendo problematiche adulte e vibes anni ’90. La fotografia seppiata è un tratto distintivo della serie assieme al paesaggio costiero della Carolina del Nord, luogo in cui si ambientano le vicende. La seconda stagione di Outer Banks debutterà su Netflix il 30 luglio 2021. In occasione del prossimo lascio della seconda stagione ecco la nostra recensione della prima stagione di Outer Banks.

Ecco il trailer della prima stagione di Outer Banks 

La recensione della prima stagione di Outer Banks 

Outer Banks racconta una storia semplice e lineare, non pretenziosa ma efficace. La serie è ambientata nella zona costiera della Carolina del Nord, il paesaggio della palude e la spiaggia occupano lo sfondo principale delle vicende narrate. La lotta di classe è il tematica principale: i Pogues, soprannome attribuito alla popolazione delle Outer Banks di umili origini, persone modeste e lavoratrici, sono contrapposti ai Kooks, l’èlite locale. I protagonisti di Outer Banks sono proprio i Pogues, in particolare John B (Chase Stokes), JJ (Rudy Pankow), Pope (Jonathan Daviss) e Kiara (Madison Bailey) quest’ultima Pogue per scelta. I ragazzi conducono una vita semplice e monotona finché il padre di John B scompare in mare. Il ragazzo nonostante lo scorrere dei mesi non si da per vinto e continua a sperare che il padre sia in qualche modo sopravvissuto.   

Le avventure adolescenziali dei protagonisti si intersecano con la disperata ricerca del leggendario tesoro perduto. John B, suggestionato dai racconti paterni, è convinto che la leggenda abbia un fondo di verità e che il tesoro si celi proprio nelle Outer Banks. 

I personaggi se pur adolescenti affrontano problematiche adulte: dall’abbandono all’abuso di alcol per arrivare alla violenza domestica e alla necessità di lavorare fin dalla tenera età pur di mantenersi. A questi aspetti si aggiunge il tanto sottolineato tema della lotta di classe. Il confronto generazionale e di status sociale tra Pogues e Kooks alimenta la trama principale della serie. La diversità di opportunità e di prospettive sociali che separa le due fazioni delle Outer Banks emerge fin da subito. I Pogues vengono emarginati e disprezzati dai Kooks; vige la convinzione che un Pogue non può per nascita essere amico con un Kooks e viceversa. La separazione tra i due gruppi è una regola non scritta che viene seguita e sostenuta da entrambi. 

Tuttavia, all’interno delle varie consuetudini troviamo Sarah (Madelyn Cline) e Jonh B che senza averlo programmato finiscono per affezionarsi l’uno all’altro pur essendo una Kook e un Pogue. Sarah non è la classica Kook. Lei non disprezza i Pogues ne li evita ma socializza con loro. La ragazza si trova a suo agio con Jonh B, lui è l’unico in grado di comprenderla ed ascoltarla davvero. Sarah si sente libera e sicura tra le braccia del suo Jonh B, peccato che la relazione non sarà fin da subito accetta né dalla famiglia di lei né dagli amici di lui. Cosa sceglierà Jonh B? L’amore improvviso verso Sarah oppure l’amicizia storica che lo lega al suo gruppo?

La regia e la fotografia seppiata esaltano il paesaggio e ben si adattano alla storia dalle vibes vintage di Outer Banks. Se siamo sempre di più abituati a serie dalle ambientazioni futuristiche o artefatte in Outer Banks il paesaggio naturale è il vero protagonista. Di fatto per paesaggio e se vogliamo anche per vicende la serie ricorda The O.C. e Dawson’s Creek. 

Nonostante i pregi già sottolineati, la serie non è un prodotto perfetto, anzi. La parte iniziale è poco scorrevole e risulta lenta. Gli episodi iniziano ad ingranare solo verso la metà della stagione quando la trama acquisisce spessore e la sottotrama mystery si affianca al teen drama. Il romance è un vero e propio “instant love”. Sarah e Jonh B si innamorano l’uno dell’altro in tempo record senza nemmeno conoscersi. Il tutto risulta forzato e troppo rapido. Inoltre alcuni dialoghi sono eccessivamente smielati e stucchevoli oltre che banali e prevedibili. 

La seconda stagione di Outer Banks è alle porte, infatti sbarcherà su Netflix il 30 luglio. Dopo il successo della prima stagione Outer Banks la serie Netflix sarà sicuramente tra le più viste del periodo. Speriamo che le aspettative non vengano disattese. 

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