Shaun Tan ci trascina in una raccolta di storie brevi che ci lasciano ammutoliti.
Mi sono approcciato a Piccole Storie di Periferia quasi per caso, scorrendo il calendario delle uscite di Tunué. L’autore e illustratore australiano Shaun Tan in fondo lo conoscevo per il corto animato Oggetti Smarriti, che gli valse l’Oscar nel 2011 e che era basato proprio sul suo libro.
Ho scoperto solo dopo averlo ricevuto che si trattava di una ri-edizione di un libro illustrato già pubblicato nel 2008, solo che allora arrivò con il titolo originale: Tales from Outer Suburbia.
L’occasione giusta per recuperare, per rendere meno amara questa quarantena, nella speranza di trovare un momento di sollievo tra le pagine di questo volume molto snello.
Mi sono avvicinato a Piccole Storie di Periferia come faccio spesso coi libri di racconti brevi: leggendo tre o quattro storie al giorno, fino a raggiungere l’ultima pagina, facendomi un’idea man mano, storia per storia. In questa recensione, cercherò di darvi un’idea di cosa vi troverete davanti, se vorrete acquistare Piccole Storie di Periferia.
Le prime due pagine del libro sono un pacco sigillato e affrancato, indirizzato a Paul, che abita a Perth, il luogo di nascita di Shaun Tan. Fin da questa splash page, si capisce di avere tra le mani un libro illustrato molto particolare: i francobolli infatti, sono molto più di semplici disegni. Rappresentano i titoli delle storie brevi, e il prezzo in cent indica la pagina a cui potremo trovarli. Tan ha integrato l’indice del libro nella narrazione dello stesso. Ed è solo l’inizio.
Cosa hanno in comune uno straniero con uno scafandro e una signora orientale scontrosa? Rafforzare il legame il giorno delle nozze con un viaggio lampo è possibile? Cosa c’è oltre la cartina stradale, un’altra strada o la fine del mondo?
Tante piccole storie dai toni fiabeschi, eventi impossibili ma paurosamente verosimili, che ad un certo punto sfociano nella fantasia e nell’incredulità.
Ma la sospensione di quest’ultima rappresenta la forza di Piccole storie di Periferia.
Certo, non tutti i brani sono riusciti, alcuni mi hanno lasciato interdetto, fermo immobile a domandarmi il perché di determinate parole, prima di passare alla successiva.
Un paio di storie invece, utilizzano i disegni e si mischiano in vortici di linee e parole capaci di far accantonare qualsiasi dubbio sulla qualità del volume. Un ottimo lavoro di editing anche da parte di Tunué, e nonostante la traduzione nella nostra lingua, il gioco visivo rimane intatto.
In questa breve recensione, ho deciso di allegare solo tre delle illustrazioni di Tan. Probabilmente sono già troppe, ma non volevo rovinarvi ulteriormente il piacere della lettura. Ogni storia infatti, prende vita grazie al disegno aiutando l’immaginazione del lettore a staccarsi dalla sua realtà e a raggiungere quella della periferia dello scrittore australiano.
L’intero libro gioca sulla sospensione dell’incredulità e come detto si ritrova spesso a tirare la corda. Sta alla sensibilità del lettore poi lasciarsi travolgere da un branco di cani nella notte, o cercare in tutti i modi di portare in salvo un dugongo spiaggiato.
L’edizione cartonata edita da Tunué è di ottima fattura, come ci ha abituato nel corso degli anni la casa editrice, le pagine lucide non perdono inchiostro nonostante l’alta concentrazione di neri nei disegni di Tan. Per soli 17 euro, Piccole Storie di Periferia, potrebbe arricchire la vostra libreria di romanzi illustrati.
Piccole Storie di Periferia è una lettura sana, che non vi porterà via troppo tempo nonostante quei piccoli messaggi nascosti dietro ogni racconto. Ogni avvenimento accade per un motivo e Shaun Tan cerca di spiegarlo camminando sempre in bilico tra realtà e finzione.
Starà poi a noi lettori capire quando un aspetto sovrasta l’altro, e viceversa.