Radium Girls: la Recensione della graphic novel edita Star Comics

Cyrielle Evrard torna con una storia che non ci è concesso dimenticare

Radium Girls, ecco il nuovo fumetto di Cyrielle Evrard

Oggi, domenica primo maggio, festa dei lavoratori, è il giorno più adatto per parlarvi di Radium Girls, la nuova graphic novel edita da Star Comics, che racconta la terribile vicenda di alcune delle lavoratrici della Radium Luminous Material Corporation. Ma facciamo un passo indietro. 

Siamo a New York nel 1914, e oltre che la prima guerra mondiale imminente, un altro fatto rivoluzionò l’America di quel periodo: la scoperta del radio. In tutto il Paese esplose una vera e propria moda, tanto che veniva utilizzato in tantissimi prodotti di uso comune, come creme, bevande e molto altro, con l’errata credenza che apportasse incredibili benefici all’organismo. Addirittura, dato l’effetto luminoso che sprigionava, c’era chi lo utilizzava per scherzo tutte le volte che usciva a divertirsi spalmandoselo addosso, con l’obiettivo di attirare su di sé l’attenzione di tutti, stupendoli con un effetto a dir poco scenico, soprattutto per l’epoca. 

A capitalizzare su tale sostanza fu proprio la Radium Luminous Material Corporation che nel 1917 iniziò a produrre una vernice radioluminescente, la Undark, che aveva come effetto quello di illuminare gli oggetti al buio. La Undark venne utilizzata sia per scopi militari, sia per abbellire comunissimi orologi da polso. Tantissime furono le lavoratrici che, giorno dopo giorno e inconsapevolmente, entrarono a contatto con il radio, compromettendo la propria salute fino alla morte. Purtroppo, gli effetti biologici del radio non erano ancora stati documentati e non c’erano evidenze cliniche che impedissero alle multinazionali di servirsene per i propri prodotti, impiegandola con una leggerezza di troppo. 

Dopo anni di silenzio, un gruppo di giovani donne, Edna, Katherine, Mollie, Albina e Quinta si rese conto del problema e iniziò a lottare, denunciando che l’utilizzo della sostanza in fabbrica era portato avanti senza alcun tipo di precauzione.
Lip. Dip. Paint. Questo era il motto che si ripetevano ogni giorno: inumidire con la lingua il pennello, immergerlo nella vernice luminescente, dipingere i quadranti degli orologi e ripetere. Ed ecco che l’avvelenamento da radio iniziava. Eppure, nonostante sia gli scienziati, che i dirigenti, che l’amministrazione, rassicurassero le lavoratrici sugli effetti della sostanza, questi erano i primi a presentarsi a lavoro con protezioni ad hoc, come camici, guanti e maschere. Tristemente ironico, no? A quanto pare, il dubbio sui rischi del radio, seppur non confermati scientificamente, erano ben presenti e destavano preoccupazione in chi aveva maggiori conoscenze in ambito scientifico, o aveva una posizione sociale più elevata rispetto alle operaie. 

L’autrice Cyrielle Evrard ha voluto raccontare il tragico episodio nel suo fumetto Radium Girls (come il nome che era stato affibbiato alle ragazze per la loro battaglia), portando alla luce un fatto che probabilmente non tutti conoscono ma che è importante per la memoria di tutti noi. Affinché certe battaglie non vengano dimenticate, e soprattutto per sensibilizzare sul tema della sicurezza sul lavoro che, purtroppo ancora oggi, porta con sé problematiche non ancora superate.
Nel suo lavoro, Evrard illustra con intelligenza e delicatezza una pagina di storia terribilmente dolorosa, non limitandosi a denunciare quanto accaduto alla Radium Luminous Material Corporation, ma anche le condizioni cui le donne del tempo erano costrette a sopportare, a cominciare dalla violenza domestica subita dai mariti, fino al peggioramento delle condizioni fisiche delle Radium Girls. Seppur il fumetto non scavi a fondo nelle vite delle protagoniste, ma si limita a renderci partecipi della loro storia, il lettore è comunque in grado di empatizzare con ognuna di loro. Donne come tante volenterose di emanciparsi e avere un lavoro dignitoso per costruirsi un futuro sicuro e stabile; un sogno che hanno visto strappatoli via prima del tempo da mani ostili a servizio del “Dio denaro”.
Bellissimi i disegni a matita, dal tratto preciso e incentrati sui toni del viola e del verde fluo (non a caso), che sono in grado di trasmetterci tutta la tragicità della vicenda. 

Radium Girls è un fumetto assolutamente da recuperare, non solo per conoscere un episodio dimenticato, ma per ricordarci quanto è importante la tutela sui luoghi di lavoro, che combattere – anche nel nostro piccolo – può fare la differenza per ottenere condizioni più giuste, senza doverci per forza piegare. Il cambiamento inizia solo se insieme abbiamo il coraggio di dire di no.