Resident Evil 3 – La Recensione

Resident Evil Resistance - La Recensione


Con Resident Evil Resistance Capcom decide di puntare nuovamente sul multigiocatore online, ma di abbandonare le strade già percorse in passato e di provare un’inedita modalità asimmetrica 4v1, sulla falsariga di Dead by Daylight.

La storia alla base di Resistance vede un mastermind della Umbrella Corps effettuare una serie di test su alcuni soggetti rinchiusi all’interno di una struttura di ricerca. A metà strada fra l’escape room e il cassico survival ad ondate i giocatori potranno scegliere se interpretare il malefico mastermind, o uno dei sopravvissuti, ognuno con i propri ruoli ben distinti e abilità.

Optando per il mastermind (4 in totale che si sbloccheranno man mano raggiungeremo un determinato livello e dotati di abilità diverse) opereremo attraverso le telecamere del centro di sicurezza come un deus ex machina in un gioco al massacro, avendo la possibilità di piazzare all’interno delle mappe, alla stregua di un tower defense, zombie, trappole e quant’altro serva per impedire ai prigionieri di fuggire.

Più punti guadagneremo ferendo e uccidendo gli altri giocatori, maggiori possibilità avremo di schierare creature sempre più forti e letali da un mazzo di carte che compone il nostro esercito di non morti, aumentando così le nostre possibilità di successo. Non mancano trappole e torrette da piazzare in maniera strategica ed ostacolare gli avversari, o la possibilità di impersonare momentaneamente una delle creature, fino ai nemici più forti come Mr. X o il Dr Birkin nella sua versione mutata dal G-Virus.

Tutti per uno, uno contro tutti

D’altro canto far parte del gruppo vi metterà alla prova, obbligando i giocatori a cooperare fra loro per riuscire a superare i 3 livelli che compongono ogni mappa entro il tempo limite. Gli stage offrono diversi obiettivi, dal recuperare chiavi e sbloccare l’interruttore al completamento di semplici puzzle o la distruzione di determinati oggetti sensibili. Uccidere gli zombie non significherà solamente avere una chance in più di farcela, ma andremo a guadagnare del tempo extra che permetterà di restare in vita un po’ più a lungo. Quando il timer arriverà a zero invece non ci sarà più nient’altro da fare, e la vittoria verrà aggiudicata al mastermind.

Ogni personaggio avrà i suoi punti di forza che lo distinguono dagli altri, e un set di abilità da sfruttare in battaglia per avere la meglio contro l’esercito di zombie del mastermind. La scelta del ruolo da interpretare in gioco non è un aspetto secondario, e sarà proprio quello a fare la differenza. Avere tra le proprie fila un curatore, consentirà di recuperare salute nelle situazioni più concitate, mentre uno di supporto potrà impedire al mastermind di controllarci tramite le telecamere di sicurezza. Non meno importanti tank e personaggi offensivi, dediti al semplice sbudellamento, ognuno dei quali indirizzato verso una specializzazione, nell’uso di armi da fuoco, combattimento ravvicinato e resistenza agli attacchi.

Sia il mastermind che i sopravvissuti potranno godere di un sistema di levelling dedicato che permetterà di salire di livello e sbloccare nuove abilità, sia da utilizzare che passive che permetteranno di espandere le possibilità del proprio personaggio e avere più possibilità di vittoria, in entrambi gli schieramenti. Ovviamente bisognerà essere costanti nel gioco, e attivi nel conseguire risultati che ci facciano guadagnare più punti possibile nel recap di fine partita. Per velocizzare i progressi è presente uno shop nel quale spendere i Punti guadagnati comprando alcune casse. Queste conterranno tutta una serie di aggiunte che vanno da nuove abilità passive, ad equipaggiamenti e skin, così da avere una chance in più di personalizzare il proprio personaggio in ogni aspetto.

Per chi vuole tutto e subito può ricorrere allo shop in game acquistando i Booster per i Punti Partita con soldi veri, aggirando un po’ le tempistiche di sblocco degli oggetti. Una soluzione che sinceramente tendiamo a sconsigliare, vista anche la bontà con cui il gioco elargisce punti da spendere, anche grazie alle sfide giornaliere e settimanali, che ci garantiranno un po’ di punti partita extra.

L’orrore corre in rete

Le mappe disponibili al lancio, 4 per l’esattezza, sono ispirate ad alcune delle location del gioco, come il downtown di Raccoon City o i laboratori segreti della Umbrella, mentre il Luna Park abbandonato e il Casinò propongono temi inediti, il tutto legato dal tema post apocalittico dell’epidemia zombesca e riprendendo alcuni asset dal gioco principale. La resa grafica di Resistance è buona, sebbene qua, per esigenze di netcode si nota un abbassamento qualitativo generale, che va un po’ ad intaccare l’ottima grafica del remake.

Dopo una prova di Resident Evil Resistance, effettuata sia nella fase di beta, sia con il codice completo, salta all’occhio che Capcom si sia sforzata di proporre una modalità online che, pur non essendo completamente originale, non va a snaturare l’essenza di Resident Evil, con un’esperienza molto più survival del gioco stesso che accompagna.

Il gameplay, abilità a parte, riprende quello della serie principale, sebbene sia possibile notare una maggior assistenza da parte del gioco in fase di shooting. Anche a livello di armamentario troviamo alcune delle armi classiche di resident Evil, più tutta una nuova serie di aggiunte, ma anche qua abbiamo una certa semplificazione nella gestione delle munizioni, resa più abbordabile e facilmente gestibile dai 4 giocatori dei sopravvissuti. Sempre loro potranno fare affidamento anche ad una safe zone, solitamente a metà strada fra 2 stage, dove troverà spazio una cassa nella quale spendere i punti guadagnati fino ad ora per rifornirsi di munizioni, oggetti curativi o sbloccare qualche arma più efficace della pistola base o del coltello.

Insomma Resident Evil Resistance da dimostrazione di avere tutte le carte in regola e una buona indole per far breccia nel cuore di tutti gli amanti della serie, dove i vari Outbreak e Umbrella Corps prima di lui avevano fallito.

I dubbi però nascono sulla sua efficacia e resistenza alla prova del tempo. In un mare selvaggio come quello dei titoli online, cannibalizzato giornalmente da nuovi f2p e battle royale, ci chiediamo quale sia lo spazio di Resident Evil Resistance, e quale possa essere il suo vero appeal verso i giocatori. Già nello stesso campo dei multiplayer asimmetrici, Dead by Daylight vanta una mole di contenuti e collaborazioni che qua per adesso mancano. Proprio i contenuti sono un aspetto claudicante di Resistance, con sole 4 mappe all’attivo al D1 e un non ben chiaro programma di aggiornamenti, fondamentali per far crescere sia il gioco che la community.

Da questo punto di vista, dato che si tratta di 2 titoli separati, avremmo trovato più sensato e a fuoco la scelta di rilasciarlo in versione stan alone o magari come titolo free to play, utilizzando l’ormai collaudato modello freemium già utilizzato da decine di titoli di questa portata, così da raggiungere una platea decisamente più ampia.

Resident Evil 3 - Resident Evil Resistance
Con Resident Evil 3, Capcom esegue la stessa operazione revival che ha decretato il successo del remake del secondo capitolo, lasciandosi però prendere la mano in fase creativa. Fra redesign, tagli e aggiunte ci troviamo di fronte a qualcosa di più incisivo di un semplice soft reboot come nel caso di Resident Evil 2, ma di un titolo sostanzialmente nuovo che rimescola gli eventi principali del gioco con nuove situazioni andando però a scontentare i fan storici del terzo capitolo. Al netto dei cambiamenti abbiamo un titolo molto più action rispetto al prequel, un action hollywoodiano che punta sull'effetto "wow" e va a perdere quel senso di terrore che Resident Evil dovrebbe avere. Perfetto sotto il lato del gameplay, soffre rispetto al passato per i numerosi tagli contenutistici, e per una modifica al ruolo del Nemesis, che si prenderà più di una pausa nella sua corsa al massacro, sebbene i momenti in sua compagnia restino i migliori di tutto il gioco. Ad accompagnare questo remake abbiamo una modalità online asimmetrica 4v1, che con un gameplay che forse non brilla troppo per originalità ma cerca un riscatto per i vari esperimenti multiplayer perpetrati negli anni da Capcom. Una modalità che pad alla mano funziona e diverte, a patto che ci sia collaborazione fra i giocatori e che può anche tenervi impegnati per diverso tempo. La vera incognita nasce dal successo che otterrà e dal supporto che Capcom gli dedicherà nei prossimi mesi, quelli decisivi per sopravvivere alla sfida nei confronti di sfidanti veramente agguerriti. Adesso che anche Resident Evil 3 è tra noi, ci auguriamo che Capcom metta da parte per un po' i remake e si dedichi con tutta sé stessa al prossimo capitolo della serie principale.
Pro
Visivamente uno dei capitoli più belli di Resident Evil
Questo remake migliora il racconto e i suoi protagonisti
Il gameplai del remake del 2 viene perfezionato ulteriormente
Resistance ha dalla sua un buon potenziale
Contro
Numerosi tagli e cambiamenti rispetto all'originale scontenteranno i fan
Il Nemesis meritava più attenzioni
Campagna principale troppo corta
Il successo di Resistance dipende tutto dal supporto di Capcom
7.8
Voto