[ads]Quando si tratta di rimettere le mani su un titolo che ha fatto la storia e di rinarrarne le origini è sempre un rischio. Rischio che i ragazzi di Crystal Dynamics hanno corso nel 2013 decidendo di rilanciare il franchise di Tomb Raider e che si dimostrò una scelta azzeccata. A 3 anni quindi dal primo capitolo di questo nuovo reboot ed ad un anno dal lancio in esclusiva temporale su Xbox One e Windows 10 arriva finalmente anche su PS4 Rise Of Tomb Raider e lo fa in grande stile con una nuova edizione in occasione del 20esimo anniversario del franchise, ricca di contenuti aggiuntivi che andremo a vedere nel dettaglio nel corso di questa recensione.
UNA LARA PIU’ MATURA
Rise Of Tomb Raider è ambientato 1 anno dopo gli eventi narrati nel capitolo precedente, qui però troveremo una Lara decisa a riscattare il nome del padre molto più matura, determinata e segnata dalla sua avventura sull’isola di Yamatai. La sua missione la porterà quindi nella fredda Siberia alla ricerca della Tomba del Profeta e verso la fonte dell’immortalità. Siberia che non è solamente una mera ambientazione di contorno ma risulta essere parte integrante del gioco, grazie alla sua flora e fauna con cui dovremo interagire per poterci garantire potenziamenti, munizioni e kit medici. Nonostante la trama non offra a mio parere colpi di scena particolarmente esaltanti si sviluppa comunque in maniera discreta, senza particolari forzature e piacevolmente godibile.
Il Gameplay si sviluppa attraverso delle vere e proprie aree di gioco, completamente esplorabili e rigiocabili nel corso della storia. Sarà infatti una scelta del giocatore decidere se tirare dritto con la trama principale (perdendosi però gran parte del divertimento) o esplorare l’ambiente circostante alla ricerca di Tombe e Grotte nascoste che sbloccheranno armi e potenziamenti. Inoltre grazie alla presenza degli accampamenti potremo tornare nelle varie aree di gioco usando i Viaggi rapidi e poter superare gli ostacoli lasciati indietro a causa della mancanza di strumenti.
Ho inoltre apprezzato molto l’integrazione delle sfide all’interno del gioco il più delle volte completabili proseguendo con la storia e senza particolari deviazioni.
EDIZIONE COMPLETA
Ora molti di voi potranno domandarsi: “perchè comprarlo ora su PS4, quando magari potrei recuperarlo a meno sulla versione One o PC?” . La risposta è in realtà molto semplice: Rise Of Tomb Raider su PS4 esce in edizione completa (al pari della Definitive Edition del capitolo precendete) al cui interno sono già inclusi tutti i DLC usciti nel corso dell’anno su One e PC ovvero Baba Yaga: Il Tempio della Strega e Il Risveglio della Fredda Oscurità, più i due nuovi contenuti aggiuntivi Legami di Sangue e l’incubo di Lara, senza però dimenticarsi 12 completi, 7 armi, 35 carte spedizione da utilizzare nell’apposita modalità di gioco, e 5 skin classiche di Lara direttamente dai primi capitoli della saga.
Su l’incubo di Lara e Legami di sangue ne avevo già parlato qui dopo la nostra prova presso gli uffici Koch Media in cui abbiamo potuto provare anche con la modalità con il Sony VR (Legami di Sangue). Per quanto riguarda invece Il Risveglio della Fredda Oscurità si tratta di un contenuto aggiuntivo pensato per la modalità Spedizioni dove potremo rigiocare i capitoli della storia principale, mentre Baba Yaga: Il Tempio della Strega è una missione secondaria accessibile durante la campagna principale che ci farà dare uno sguardo aggiuntivo al passato degli abitanti del luogo ed offrirà una spettacolare Boss Fight a mio parere anche migliore e decisamente più impegnativa di quella primaria.
IN DUE SI SOPRAVVIVE
Un piccola considerazione va fatta anche sulla modalità Stoicismo, nella quale insieme ad un giocatore online dovremo sopravvivere il più possibile tra gli ostili ambienti Siberiani, procacciandoci le risorse e il cibo, facendo attenzione agli animali ostili, ai nemici, al freddo e alla mancanza di cibo.
Si tratta di vera e propria sopravvivenza dove il gioco di squadra sarà fondamentale. Nelle mie prove online è capitato più volte di trovare giocatori che si ostinavano a viaggiare da soli rimanendo entrambi scoperte di fronte ad un accampamento pieno di nemici o di fronte ad un famelico orso. Consigliamo quindi di giocare magari con qualche amico, condividendo le risorse e facendo attenzione agli indicatori in alto a sinistra di fame e freddo.
COMPARTO TECNICO BEN CURATO
Sebbene si tratti di un titolo uscito ufficialmente un anno fa, non si notato particolari migliorie rispetto alla versione per XBox One che però risultava già ben curato tecnicamente all’epoca.
Grazie all’utilizzo del Foundation Engine sono stati riprodotti in maniera minuziosa i diversi giochi di luce e la fisica della neve e della flora. Non ho notato particolari cali di frame o bug ad eccezione di qualche compenetrazione di gioco ma nulla di fastidioso. Il titolo è inoltre doppiato completamente in italiano in maniera eccellente con Benedetta Ponticelli che torna a dare la sua voce a Lara Croft.
CONCLUSIONE
Per concludere Rise Of Tomb Raider per PS4 si propone al pubblico ad un prezzo contenuto di circa 59,99 con una versione ricca di contenuti speciali. Con questo secondo capitolo è chiaro come Crystal Dynamics sia intenzionata a puntare molto sul franchise, migliorando quanto già proposto 3 anni fa e facendo intuire di voler andare avanti con questa “nuova” Lara anche nei prossimi anni. Si dimostra un titolo fondamentale per chi ha potuto apprezzare il capitolo precedente ma al tempo stesso risulta giocabile e godibile tranquillamente anche senza le basi del titolo uscito nel 2013 (anche se consiglio personalmente il recupero). Se come il sottoscritto avete aspettato questa versione su PS4 per poter godere al meglio del titolo, sappiate che la vostra attesa verrà ampiamente ripagata.