Steamworld Dig 2 – Scaviamo in miniera – Recensione

Fino a qualche anno fa se vi avessero nominato la Image & Form probabilmente non avreste saputo di chi si stava parlano. Il team di sviluppo svedese nato nell’ormai lontano 1997 ha infatti raggiunto il successo solamente 4 anni fa con il primo capitolo della sua saga SteamWorld Dig che dopo il suo debutto ufficiale su Nintendo 3DS si è fatto rapidamente strada tra gli appassionati del mondo videoludico, portando il titolo ad essere rilasciato nei due anni successivi su praticamente qualsiasi piattaforma e console. La saga quindi dopo esser passata attraverso uno spin-off strategico a turni (Steamworld Heist) ha visto finalmente l’uscita del suo sequel diretto, Steamworld Dig 2 uscito lo scorso 21 Settembre su Steam, PlayStation 4, Microsoft store ma sopratutto su Nintendo Switch, console sulla quale ho deciso di affrontare la mia discesa nelle miniere di El Machino.

Torna a casa Rusty

In SteamWorld Dig 2 ci ritroveremo quindi a vestire i panni del robot Dorothy impegnata nella sua missione di ricerca di  Rusty, l’amico robot protagonista del precedente capitolo. Rusty è infatti misteriosamente scomparso dopo aver salvato la città di Tumbletone e la sua scomparsa sembra essere strettamente legata ai terribili terremoti che affliggono la cittadina mineraria di El Machino. Armata di piccone e grazie all’aiuto del piccolo compagno di viaggio luminoso Fen, Dorothy si farà quindi largo attraverso la miniera, scavando ed accumulando risorse in un discesa però tutt’altro che facile. Dorothy dovrà infatti affrontare i parecchi nemici che le si pareranno davanti e dovrà fare i conti con le diverse conformità del terreno. Oltre ai normali blocchi di terra franabile friabile, saranno presenti blocchi più resistenti che potranno essere distrutti solamente con l’utilizzo di strumenti speciali che verranno sbloccati con l’avanzare della storia come il martello pneumatico e/o il lanciarazzi. L’utilizzo di questi strumenti andrà però a consumare l’acqua stipata nel serbatoio portatile di Dorothy, costringendoci ad un “refill” presso le pozze presenti nella miniera o tornando all’aperto nella città di El Machino. Questo unito all’accumulo di risorse necessarie per poter comprare abilità e potenziamenti, unite ad un “obbligato” ritorno in superficie costante per ricaricare la fiamma che illumina la nostra discesa, unite a loro volta alla presenza di 42 reliquie sparse per tutta la mappa di gioco nascoste all’interno di stanze segrete, rendono  SteamWorld Dig 2 un titolo in pieno stile “metroidvania” completo e veramente ben bilanciato. Inoltre la meravigliosa grafica e l’ambientazione steampunk ricca di particolari ed effetti di luce tipica dei titoli Image & Form rendono l’esperienza di gioco un vero piacere per gli occhi. E dato che anche l’udito vuole la sua parte a condire il tutto è presente la meravigliosa soundtrack realizzata in collaborazione con El Huervo, già compositore delle bellissime soundtrack di Hotline Miami.

Conclusione

Trovo sia inutile soffermarsi sulla bellezza di SteamWorld Dig 2 se giocato su Nintendo Switch e non è nemmeno un caso il fatto che il titolo abbia conquistato la cima della classifica dell’eShop nella sua settimana di lancio. Grazie alla modalità portatile si è dimostrato un titolo perfetto da sfruttare durante le mie ore di treno quotidiane, tenendomi incollato alla console per circa 9 ore, necessarie per terminare la storia principale e altre 2 ore circa per raccogliere tutti le reliquie e sbloccare tutti i potenziamenti. La grafica, il sonoro, l’ambientazione ed il divertimento lo rendono al momento il miglior titolo indie provato quest’anno disponibile su Nintendo Switch, grazie ad un prezzo abbastanza contenuto di 19,99€ sull’eShop.  Quindi non posso far altro che auguravi una buona discesa nelle meravigliose miniere di El Machino.

SteamWorld Dig 2
Pros
Divertente ed appagante
Grafica e sonoro ben curati
Prezzo contenuto
Cons
Mancanza del New Game+
9
Voto