Super Neptunia RPG – La Recensione

neptunia

Le Dee di Gamindustri  tornano in Super Neptunia RPG.

La serie di Hyperdimension Neptunia, dai suoi natali ad oggi, ha esplorato le più molteplici forme di gameplay. Dai classici JRPG a turni della saga principale, alle sfumature strategiche degli spin-off, passando per emuli musou e simulatori di idol.

E mentre i fan attendono con ansia un capitolo della serie madre, al momento devono accontentarsi di una nuova ondata di titoli satellite, che si rinnovano con Super Neptunia RPG, disponibile dal 28 Giugno su PlayStation 4 e Nintendo Switch.

Versione testata: Nintendo Switch

 

2D era

Una delle caratteristiche dei giochi Hyperdimension Neptunia è quella di trarre ispirazione dal mondo dei videogiochi, estrapolarne citazioni e situazioni e riproporne i gameplay. Con Super Neptunia RPG ci troviamo di fronte ad un titolo che pesca a piene mani dall’immaginario 2D delle prime generazioni di videogiochi, traendo ispirazione da un classico dei JRPG dei primi anni 2000: Valkyrie Profile.

Proprio ad emulare le avventure della valchiria Lenneth, Neptune e le altre “ragazze” si ritrovano catapultate in un mondo totalmente 2D. Come da tradizione, per per incastrare il gioco all’interno di questo multiverso espanso, le protagoniste sono vittime dell’ormai immancabile amnesia che cancella loro ogni ricordo del passato. Ma non temete, dopo qualche minuto entrerete nel vivo della storia, iniziando a far luce sul perché e il percome siamo finiti in questa situazione.

La Gamindustri di Super Neptunia RPG è caduta vittima degli spietati Bombyx Mori, un regime totalitario (i richiami al nazismo ci sono tutti) che ha “bannato” l’uso di software 3D, preferendo le produzioni bidimensionali al progresso tecnologico. Nel tentare di recuperare i propri ricordi Neptune, Blanc, Noire e Vert dovranno anche aiutare la ribellione, che tenta in tutti i modi di opporsi ai modi poco piacevoli degli scagnozzi di Bombyx Mori. Ed ecco qua che fra i vecchi volti che compongono il cast di Super Neptunia RPG fanno il loro ingresso Chrome, una misteriosa ragazza che ci offrirà il suo aiuto fin dai primi momenti di gioco, e Artisan, il capo dei ribelli e versione personificata del team di sviluppo del gioco.

La storia di Super Neptunia RPG, nelle sue 30 ore necessarie per essere completata, non brilla particolarmente. Come spesso succede in questi spin-off ci si trova di fronte a situazioni che sono ormai un cliché e sanno di già visto, riproponendo battute e gag che negli anni, in una forma o nell’altra sono già state utilizzate. Ed ecco quindi numerose citazioni più o meno dirette al mondo dei videogiochi e alla cultura pop, rotture di quarta parete e via dicendo. A livello di trama però si fatica a trovare interesse nel racconto, che messe da parte le battute, non riesce mai a decollare realmente.

Copycat gameplay

Come abbiamo detto in apertura la fonte d’ispirazione di questo Super Neptunia RPG è Valkyrie Profile. Il classico PlayStation viene ripreso in più di un occasione a partire dal modello esplorativo qua usato. Visto che Gamindustri è un mondo 2D, l’esplorazione di città e dungeon avviene sotto forma di platform. Neptune in questi casi può fruttare le sue doti “salterecce” per superare ostacoli, e successivamente sbloccare abilità come “dash” aerei, trampolini a forma di budini (per la quale va matta) e doppi salti. Ogni nuova abilità le permette di raggiungere nuove aree e continuare così l’avventura. Esplorazione che spesso e volentieri risulta abbastanza confusionaria e poco chiara su obiettivi e mete, a causa di una mappa non troppo propensa a guidarci a destinazione.

Sempre scimmiottando Valkyrie Profile, una volta entrati a contatto con un nemico passeremo allo scontro diretto. Qua, in maniera analoga a quanto succedeva nel titolo tri-Ace, ad ogni eroina corrisponde un tasto frontale del pad, e ad ogni tasto un’azione diversa. Il tutto viene poi scandito dalla barra dei punti abilità, che una volta carica permetterà di attaccare spendendo l’equivalente dei punti relativi alla mossa. Avremo poi la possibilità di ruotare la formazione, in entrambi i sensi. Cambiando la posizione dei membri del party si attiveranno vari bonus, come l’aumento della forza, o il recupero dei punti vita. Ad ogni posizione cambieranno anche le mosse utilizzabili, che potranno essere impostate dall’apposito menù.
Queste si sbloccheranno sia con il classico aumento di livello, o imparandole utilizzando nuovi equipaggiamenti e raggiungendone l’esperienza richiesta.

Una soluzione abbastanza classica che si sposa abbastanza bene con lo stile “retrò” di questo gameplay. O almeno è tale sulla carta. Pad alla mano questo sistema mostra parecchi limiti. Innanzitutto non è possibile effettuare modifiche “al volo” ad equip e abilità. Questo comporta che se non avremo settati gli attacchi e le magie giuste sarà impossibile combattere contro alcuni nemici a causa delle debolezze e resistenze avversarie. Altro limite lo troviamo a seconda della posizione dei vari membri del party. Infatti anche in questo caso, quando andremo ad attingere dalla lista delle abilità saremo vincolati solo ad una lista di azioni contestuali e non tutte le abilità, rendendo di fatto alcune formazioni meno interessanti di altre.

C’è un altra meccanica della quale dovremo farne buon uso: il Break Attack. Questa barra si caricherà ogni qualvolta incasseremo colpi, e non appena una sua tacca sarà disponibile, potremo sferrare un potente attacco che distruggerà le difese avversarie. Successivamente la Break Attack si rivelerà fondamentale nelle situazioni più ostiche, specie se lo abbineremo alla possibilità di trasformarci nella nostra forma “divina” e sfruttare al meglio il nostro potenziale bellico.

Tramite la pressione di un dorsale potremo poi aumentare la velocità degli scontri, ma è qua che il gioco inizia a mostrare vistosi problemi sul fronte tecnico.

L’arte del Bug

Se graficamente ci troviamo di fronte ad un titolo piacevole, con livelli 2D realizzati si in maniera semplice ma efficaci nella resa, non è dato sapere il perché di tanti problemi relativi al frame rate che inficiano negativamente sia l’esplorazione che i combattimenti. Una situazione spiacevole, che in molti casi porta a vari crash del gioco o a bug che non permettono di continuare uno scontro. E velocizzando le battaglie sembra che questo fenomeno si amplifichi. Non solo sembrerà di assistere ad una versione in stop motion del gioco, “mangiandosi” la maggior parte delle animazioni, ma l’azione di gioco inizierà a scattare vistosamente rendendo difficoltosa la risposta dei comandi.

Noi stessi siamo imbattuti in un fastidiosissimo bug durante lo scontro finale che ci ha reso impossibile finire il gioco dopo numerosi tentativi (speriamo in una patch che riesca a correggere la cosa).

Insomma, nonostante un comparto tecnico “modesto”, ma efficace nel suo scopo, ci sono fin troppi difetti e problematiche che se sistemate possono risollevare un po’ una situazione non proprio piacevole, specie dal punto di vista dell’utente pagante.

Super Neptunia RPG è disponibile solamente in inglese, con la possibilità, proprio come negli altri capitoli di settare la lingua originale. Sul fronte sonoro nulla di clamoroso da segnalare. Ottimo il tema principale dal giusto “vibe” fantasy, nella media tutto il resto, anche se qua e là, ogni tanto siamo accompagnati da qualche traccia interessante.