Si concludono le disavventure erotiche di Paprika, nel terzo volume di Sweet Paprika, in uno spumeggiante finale dell’ottima commedia romantica scritta e disegnata da Mirka Andolfo.
Ridendo e pomiciando, le avventure romantiche di Paprika e Dill sono giunte al termine. Il terzo cartonato di Sweet Paprika è finalmente disponibile, e la nuova commedia piccante di Mirka Andolfo ha confermato tutte le buone intenzioni dei primi due volumi.
Questo capitolo 3 chiude tutte le trame lasciate in sospeso, tra confronti genitoriali, romantici e perfino un salvataggio adrenalinico. Un finale forse prevedibile, ma che lascia comunque soddisfatto il lettore e in grado di consolidare tutto ciò che si è fatto lo scorso anno. Un finale che ricorda proprio quella Bridget Jones a cui le avventure di Paprika sono parzialmente ispirate, anche se con un pizzico di realtà (e ovviamente erotismo) in più.
Scopriamo insieme il terzo e ultimo volume di Sweet Paprika, tra scale di grigi e piacevoli conferme.
Avevamo lasciato Paprika adirata con Dill dopo aver scoperto i disegni erotici del fattorino,in procinto di partire per l’Italia per raggiungere Za’atar. In questo terzo volume scopriamo sia dettagli dal passato di Dill, sia gli oscuri motivi dietro le azioni di alcuni dei personaggi secondari. Ma soprattutto, Paprika affronterà finalmente suo padre, capendo le ragioni delle sue gesta e ottenendo una nuova consapevolezza di se stessa.
Continuano i voluti cliché anche in questo volume 3 di Sweet Paprika, che riesce a convincere (anche se leggermente meno dei primi due) e diverte dall’inizio alla fine. Se il primo volume si concentrava su Paprika, e il secondo sui lati nascosti di Dill, questo terzo chiude il racconto, mettendo in scena la più classica risoluzione da commedia romantica possibile. Classica, ma comunque funzionale e con un messaggio di sottofondo molto attuale: l’amore vero ci rende liberi di essere noi stessi. Si tratta di un buon volume finale, che conclude le disavventure della coppia dando a entrambi un nuovo percorso da attraversare, lontano dagli sguardi indiscreti dei lettori. Mirka Andolfo è riuscita a chiudere le molteplici trame in sospeso, forse alcune meglio di altre, ma dando tutto sommato una parvenza di fine a ogni personaggio.
Ovviamente lato artistico continua a essere eccellente, mantenendo lo stesso stile in bianco e nero, e accentuando le atmosfere più hot con l’evidenziatore fucsia. Le tavole sono ordinate e i disegni sfruttano i retini per una scala di grigi tipica anche delle produzioni nipponiche (terra in cui Sweet Paprika debutterà entro fine anno). Molto riuscite anche le trasformazioni immaginarie della protagonista (e a sorpresa di un comprimario), che rendono vivo il suo io interiore e le interazioni con il resto del cast.
Come per i primi due volumi, nelle fumetterie e negli store online è disponibile anche una edizione più HOT (denominata appunto Hot Paprika) in cui l’autrice ha deciso di ridisegnare alcune vignette più bollenti all’interno della storia. Ci troviamo di fronte, e tra le mani, una sorta di “director’s cut”, in cui le scelte stilistiche e narrative alla base delle inquadrature sono finalizzate a rendere il risultato ancora più intrigante e “osé”. Questa versione infatti, non lascia nulla all’immaginazione del lettore, se non per l’appunto i colori. Anche questa volta il prezzo non cambia, e starà a voi decidere quale edizione fa più per il vostro gusto (potete anche comprarle entrambe se non sapete decidervi!).
L’edizione cartonata proposta da Star Comics è ottima, e con poco meno di dodici euro vi permette di aggiungere in libreria un volume da leggere e rileggere.
Dopo aver chiuso questo terzo e ultimo volume, devo finalmente dare un’opinione finale sulla saga: Sweet Paprika non sarà forse la miglior opera di Mirka Andolfo, ma sicuramente è quella che più mi ha intrattenuto e che mi ha fatto innamorare della sua protagonista. Come avevo già sottolineato nelle altre due recensioni Paprika riesce, con umorismo e leggerezza, a trattare temi importanti anche per un pubblico più giovane. E questo terzo volume fa un ulteriore passo avanti, seppur con un finale molto classico ma al contempo reale e con i piedi per terra, per quanto angeli e diavoli possano essere simili a noi.