Tactics Ogre: Reborn – La Recensione

Tactics Ogre: Reborn modernizza un grande classico degli strategici a turni!

La rivincita dei JRPG ormai è un dato di fatto. In questi anni abbiamo assistito ad una vera e propria rinascita del genere, che a spallate e a colpi di titoli memorabili, si è fatto largo uscendo da quella nicchia in qui era stato relegato dopo la golden age degli anni ’90 e 2000.

Il rinnovato interesse verso i JRPG ha aiutato il ritorno in auge degli strategici a turni, che solo quest’anno conta numerose uscite di rilievo, in particolar modo grazie a Square Enix che dopo l’ottima prova con Triangle Strategy, apre il suo cassetto dei ricordi, rispolverando una delle gemme più apprezzate dagli amanti del genere, Tactics Ogre.

Tactics Ogre Reborn è una sorta di remake del remake, in quanto si tratta di una versione rimaneggiata del titolo uscito su PSP, Tactics Ogre: Let Us Cling Together a sua volta remake dell’originale Tactics Ogre che debuttò su SNES nel 1995.

Il fatto che Square Enix abbia deciso di riproporre oggi Tactics Ogre è segno dell’importanza di questo titolo, tanto amato quanto apprezzato, che nel tempo è diventato un punto fermo quando si parla di strategici a turni e che ancora adesso risulta fresco e pienamente godibile, anche grazie alle numerose modifiche e ai quality of life applicati al gameplay.

L’amore per Tactics Ogre nasce prima di tutto nei confronti della sua storia.

Data di uscita
11 Novembre 2022
Genere
Strategico a turni, RPG
Sviluppato da
Square Enix
Distribuito da
Square Enix
Piattaforme
Nintendo Switch, PC
Il nostro Punteggio
8.8
Una storia che parla ovviamente della difficoltà della guerra e di quanto questa cambi le persone, nel bene e nel male. Tutto ha inizio quando il villaggio dove vivono Denam, Catiua e Vyce viene preso d’assedio da un gruppo di mercenari. Questo evento porterà i tre giovani ad unirsi al gruppo di soldati e partire in una missione che ha quasi dell’impossibile, rendere libere le proprie terre dal giogo degli interessi politici e commerciali che da troppo tempo rendono schiava la gente di Valeria.

La storia, scritta da Yasumi Matsuno (autore anche di Final Fantasy Tactics e Vagrant Story) è un vero e proprio compendio di geopolitica, un concentrato di intrighi, tradimenti e giochi di potere nei quali il nostro ruolo decisionale delineerà gli sviluppi del racconto. La trama prenderà quindi una strada diversa a seconda delle scelte fatte con risvolti anche importanti, come la morte di determinati personaggi principali, così come cambieranno i capitoli che dovremo affrontare prima di arrivare ad uno dei vari finali del gioco, anch’essi influenzati dalle nostre azioni.

Rigiocare Tactics Ogere oggi poteva essere l’occasione anche per godere di un adattamento del gioco in italiano, cosa che purtroppo tutt’ora manca. L’assenza di traduzione rischia di precludere lo strategico Square Enix a molti, a causa di una scrittura abbastanza complessa nella forma che richiede nel lettore una buona padronanza della lingua e parecchia attenzione, data la complessità dei fatti narrati.

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Nonostante questo il racconto farà la gioia degli amanti della fantapolitica fantasy, che grazie alla meccanica del World Tarot potranno ritornare sui propri passi una volta completato il gioco ed esplorare il destino dei protagonisti intraprendendo scelte diverse da quelle compiute precedentemente, che porteranno a nuovi sviluppi della trama. Questo impatta notevolmente anche sulla durata di Tactics Ogre e sulla sua rigiocabilità, aumentando così le ore necessarie al suo completamento che già nella prima run arriva a toccare le 50 ore.

Una durata decisamente sopra la media, grazie anche alla mole di contenuti vecchi e nuovi che accompagna questa riedizione di Tactics Ogre.

Le novità però non mancano nemmeno a livello di gameplay. Di base Tactics Ogre Reborn si presenta con le classiche meccaniche del genere (del resto fu lui a delinearle nel lontano ’95): ci si muove su un terreno a griglia, il posizionamento determina la qualità del danno, e nel nostro turno attacco e movimento non saranno dipendenti, ma potremo decidere quando effettuare l’uno e l’altro prima della fine del turno. In base alla classe avremo a disposizione varie skill, attive e passive e azioni speciali uniche con le quali eliminare gli eserciti avversari.

Il sistema di crescita dei personaggi è stato rivisto in toto rendendo meno tediosa la fase di sviluppo legata al grinding. Adesso non si guadagna più esperienza relativa alla classe in uso ma al personaggio consentendo così una maggior apertura alla sperimentazione. Non avendo vincoli di sorta (il più grosso, quello di ripartire da zero al cambio di una classe) saremo più invogliati a cambiare classe e a provare varie combinazioni durante la costruzione del gruppo.

A supporto, per stimolare maggiormente, è possibile creare dei preset di squadre, così da avere sempre a portata di mano la squadra giusta per determinate situazioni. Per evitare di sbilanciare troppo il gameplay a favore del giocatore, sono stati introdotti dei level cap relativi al progresso della storia, così da evitare di asfaltare i nemici che ci troviamo davanti e di affrontare delle battaglie dove la differenza la fa la strategia usata in battaglia.

Lo skill system è stato completamente rivisto, così come gli incantesimi, adesso equipaggiabili fino ad un massimo di 4 a personaggio.

Altra novità sostanziale riguarda le Buff Cards, bonus e malus che appariranno sul campo di gioco e che doneranno dei buff momentanei, alterando così gli equilibri dello scontro che verranno influenzati dalla raccolta o meno di queste carte, ottenibili anche dai nostri nemici. Sono stati introdotti anche degli obiettivi bonus in ogni missione, che se completati ci conferiscono punti esperienza aggiuntivi e ricompense.

A livello di quality of life invece va segnalata la possibilità di velocizzare i match rendendo le battaglie un po’ più movimentate che in passato, così come la gestione della squadra, dai menù agli indicatori, e della mappa di gioco risultano più leggibili ed intuibili con un maggior controllo sulla visuale prospettica dell’area di gioco.

Il lavoro fatto per svecchiare e modernizzare un classico come Tactics Ogre è notevole, ed è soprattutto un incentivo per i fan della serie di ritornare su un gioco che già conoscono ma che fondamentalmente è cambiato (in meglio) con diverse novità che ne impreziosiscono un gameplay di per sé già ottimo.

E l’opera di restauro passa anche per il comparto grafico. Nonostante la nuova tendenza di sfruttare l’appariscente HD-2D (vedi Live A Live) per i prodotti “old school”, Tactics Ogre Reborn opta per una soluzione meno invasiva e più di basso profilo, restaurando gli scenari sul fronte della risoluzione ed applicando un filtro che smussa i pixel degli sprite delle unità. Sono stati invece aggiunti nuovi effetti per quanto riguarda abilità e magie, ma in generale il gioco trasmette gli stessi “feel” dell’originale.

Una soluzione comprensibile a livello di remake ma che avrebbe forse meritato maggiori accortezze, per un titolo che non ha nulla da invidiare alle ultime produzioni di casa Square Enix.

Sempre restando in tema di novità anche il comparto audio accoglie un nuovo doppiaggio integrale, disponibile sia in inglese che giapponese, rendendo meno vuote le fasi di dialogo. La sontuosa colonna sonora dell’originale si ripresenta in tutto il suo splendore e vede l’aggiunta di nuove tracce composte da Hitoshi Sakimoto, che torna in occasione di questo remake.

Tactics Ogre Reborn è un remake di una serie che ha fatto la scuola del genere strategico a turni (e non). Il suo ritorno sulle scene con questo remake segna per la serie una sorta di ripartenza che si spera abbia degli sviluppi nel prossimo futuro. I nuovi giocatori avranno tra le mani una perla di rara bellezza mentre i fan di Tactics Ogre: Let Us Cling Together scopriranno un titolo profondamente diverso e modernizzato nel gameplay. Non possiamo far altro che promuovere a pieni voti questa riuscita “operazione nostalgia”con l’unica pecca, se così vogliamo dire, del comparto grafico che nonostante si faccia apprezzare tutt’oggi poteva meritarsi un restauro più approfondito e consistente, e dell’assenza di un adattamento italiano che avrebbe sicuramente attirato molti più giocatori, trainati dall’ondata di strategici a turni che stanno arrivando sul mercato in questo periodo.

Tactics Ogre Reborn è disponibile su Nintendo Switch e PC.

Tactics Ogre: Reborn – La Recensione
Pro
Un classico del genere strategico a turni rimodernato
Il gameplay si espande con diverse novità
vi terrà impegnati a lungo
Contro
Manca l'adattamento italiano
Lato grafico si poteva fare di più
8.8
Voto