Direttamente dai 3DS giapponesi arriva su Nintendo Switch Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure Pack!
Nel corso degli anni abbiamo assistito a diverse serie ruolistiche trasformate ad hoc in rhythm game, dapprima con Final Fantasy e Persona (due dei più conosciuti dalle nostre parti) fino a qualche settimana fa con Kingdom Hearts: Melody of Memory.
Ma cosa succede se si invertono gli elementi e il musicale diventa gioco di ruolo?
La risposta ce la da oggi Bandai Namco Entrateiment che porta su Nintendo Switch due perle rimaste fino ad oggi ad appannaggio dei Nintendo 3DS giapponesi e localizzati per il nostro mercato.
Taiko no Tatsujin: Don and Katsu’s Space-time Adventure e Dokodon! Mystery Adventure arrivano in Europa ribattezzati come Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure Pack, accompagnati da una veste grafica rinfrescata, una manciata di nuove canzoni e tanto divertimento per gli amanti dei rhythm game.
Scoprite Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure Pack nella nostra recensione.
Storie di tamburi!
Quella di Taiko no Tatsujin è una delle più amate e prolifere serie giapponesi che da anni tiene banco nelle sale arcade e nei salotti di milioni di giocatori, diventata iconica per il famoso controller a forma di tamburo tradizionale giapponese, il taiko.
Non stupisce quindi che negli anni che, pur mantenendo la classica formula base delle battute (il colpo centrale sulla pelle DON, l’altra sul bordo KA), nelle sue incarnazioni per home console la serie abbia abbracciato diverse variazioni sul tema.
Con Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure Pack la serie però si spinge nel territorio dei JRPG, espandendo l’esperienza dello storymode dei capitoli casalinghi imbastendo una struttura tipica dei giochi di ruolo, con tanto di dungeon esplorabili, combattimenti e Boss finali.
Ovviamente, essendo di base un ritmico, il comparto narrativo non tenta minimamente di uscire da quelle atmosfere comiche e leggere su cui la serie si è adagiata negli anni, grazie anche al carisma delle due mascotte Don e Katsu. E la storia di questi due giochi si sviluppa con in mente questa filosofia, a partire proprio dal primo dei due titoli.
Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure 1
In Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure 1 Don e Katsu sono pronti a dare il via all’annuale festival musicale, quando fanno l’incontro di Tocky, un misterioso coniglio proveniente dal futuro. In pericolo e minacciato da un trio di improbabili criminali, Tocky è alla ricerca dell’amico Ticky, un orologio in grado di modificare il corso dello spazio/tempo, e finito in pezzi in diverse linee temporali.
Da baldi eroi quali sono, Don e Katsu decideranno di aiutare Tocky a salvare l’amico e scongiurare i piani dei cattivi di alterare per sempre il corso della storia.
Trovandoci alle prese con un JRPG, Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure propone alcuni elementi tipici di questo genere. Ad esempio troviamo alcune aree esplorabili, con tanto di mappa per orientarsi e tesori da recuperare. Nei villaggi potremo interagire con diversi personaggi e perché no, esaudire qualche richiesta in cambio di succose ricompense.
Basandosi su Taiko no Tatsujin, i combattimenti avvengono suonando le varie tracce musicali per infierire danni ai nemici. La barra sulla quale scorrono le combinazioni delle due note, rosse e blu, si arricchisce di una terza battuta, una bomba, che si inserirà nel flow della canzone. Colpendola andremo a subire danni, così come mancando le battute, la nostra barra degli HP calerà, e una volta scesa a 0 finiremo in game over, e saremo costretti a ripartire dall’ultimo check point.
Durante gli scontri non combatteremo direttamente ma ci affideremo a dei compagni, in un sistema che strizza l’occhio a Pokémon e simili. Sconfiggendo i nemici c’è una possibilità che questi decidano di unirsi a noi, e in caso questo avvenga, potranno essere schierati in campo, fino ad un massimo di 4 o in base alle dimensioni dello slot che occupa. I nemici sono differenziati per velocità d’attacco, o tipo di danno, e se livellati a dovere impareranno nuove mosse ed abilità che utilizzeranno in maniera automatica in battaglia. Aumentando il grado di amicizia, i nostri compagni ci regaleranno di tanto in tanto anche qualche oggetto, da utilizzare fuori dagli scontri per potenziarci o ripristinare la salute.
Mentre saremo impegnati a suonare non si potranno usare oggetti, ed è per questo che avere un party preparato, magari optando per un alleato in grado di curare, è una scelta da tenere in considerazione, specie se si decide di affrontare il gioco alle difficoltà più alte. Gli equipaggiamenti sono presenti, e pur non influendo direttamente sulle statistiche classiche, offriranno vari perk a seconda di quello montato al momento (ad esempio i nemici tenderanno a fare amicizia più frequentemente, o la velocità di attacco del party aumenterà), cambiando inoltre l’aspetto di Don.
C’è poi il Charge Attack, una sorta di attacco speciale che una volta caricato, manderà l’intero party contro i nemici spazzandoli via in un istante.
Se gli scontri normali non vi daranno abbastanza filo da torcere, ci penseranno le boss fight a farvi perdere la pazienza. Rispetto agli scontri normali, qua le cose si complicano, con la line delle battute spesso oscurata in alcune sezioni, obbligandoci a memorizzare l’ordine delle stesse. Una modifica che poteva essere inserita anche nelle battaglie con i nemici normali dato che spesso e volentieri, specie se sarete livellati, questi si concluderanno dopo pochi secondi.
Nonostante la brevità dei combattimenti, il gameplay musicale di Taiko no Tatsujin si presta molto a questa variazione sul tema, e spesso, scalando la difficoltà verso livelli sempre più alti, è un ottimo modo per affinare le proprie abilità ed imparare le canzoni, il vero fulcro del gioco.
Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure 2
In maniera similare al primo, Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure 2 vede nuovamente Don e Katzu collaborare con una misteriosa ragazza nel recuperare alcuni oggetti sacri che potrebbero risvegliare una potente creatura addormentata da anni. Se la storia, come nel primo caso, serve solo da incipit per partire all’avventura, qua troviamo alcune modifiche sostanziali al gameplay.
La parte ritmica resta invariata, ma adesso i compagni possono essere ottenuti attraverso un nuovo sistema simil “gatcha”, utilizzando dei gettoni recuperabili durante le partite. Così facendo sarà possibile anche ottenere personaggi “doppi”, che non andranno sprecati ma potremo sfruttare la nuova opzione di “fusione” per potenziare le caratteristiche base o creare nuove personaggi. Gli scontri qua non avverranno più in maniera casuale come nel primo gioco, ma i nemici saranno ben visibili sulla mappa, evidenziati per difficoltà e con la possibilità di aggirarli lanciando Katsu in azione.
Modifiche anche al party, che adesso passa da 4 a 9 membri attivi, equipaggiabili in base ad un valore per ogni singolo personaggio e che determina la misura complessiva del party stesso, offrendo così maggior varietà nell’impiego dei compagni e delle abilità.
Vengono poi introdotte le Clash Note, note speciali dove il party e il gruppo di nemici si sfiderà in un testa a testa all’ultima rullata, e la vittoria determinerà un danno ingente al perdente di turno. Anche il Charge Attack cambia. In questo seguito la barra servirà a riempire un attacco magico, che può essere modificato sbloccandone di nuovi ed usando quello più opportuno al caso.
Come avete capito questo secondo capitolo opera alcune modifiche, semplici a dire la verità, ma abbastanza incisive per evitare quell’effetto copia carbone che si potrebbe verificare passando da un titolo all’altro.
La mia banda suona il J-POP
Fuori dalla modalità storia è possibile fare pratica nella modalità classica di Taiko no Tatsujin, affrontando una delle tante tracce disponibili, oltre 60 per ognuno dei 2 giochi, per un totale di 130 canzoni. Una tracklist varia, che spazia dalle sigle degli anime più famosi, alcune delle quali godono di collaborazioni speciali, ai successi più grandi del J-Pop, o le colonne sonore dei titoli Bandai Namco e Nintendo. In questa edizione occidentale trovano spazio 6 nuove canzoni, tra le quali figura pure la opening di Demon Slayer, una delle serie anime più in voga del momento.
La durata di entrambi i giochi si attesta sulle 8-10 ore per completare la modalità storia di ogni singolo gioco, tempo al qualche poi va sommato quello della modaità classica, dove siamo sicuri i fan di Taiko no Tatsujin passeranno ore su ore a perfezionare le proprie partite.
A livello di sistema di controllo Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure Pack, sia per la modalità storia che per quella classica, propone diversi modi, uno dei quali ereditato direttamente da Drum’n’Fun!, il precedente gioco uscito su Nintendo Switch.
Sarà quindi possibile sfruttare il pad, con diverse configurazioni dei tasti per meglio cogliere le varie battute, o immedesimarsi nella parte, suonando con il controller a forma di Taiko, riproduzione in scala del tamburo presente in sala giochi. O ancora sfruttare i Joycon come bacchette, imitando le gesture del tamburo, per una modalità più adatta a chi si approccia al gioco per la prima volta, ma cerca un’esperienza simile a quella arcade.
Per quanto riguarda invece il comparto tecnico possiamo fare un discorso comune per i due giochi. Trattandosi di titoli usciti su Nintendo 3DS il lavoro di porting ed adattamento ha migliorato la qualità dei fondali 3D delle ambientazioni e delle texture, e in generale la qualità delle illustrazioni che accompagnano l’avventura, nei vari dialoghi o nei filmati. Semplice ed essenziale, il lavoro svolto rende giustizia a due titoli appartenenti ad un’altra generazione di console, risultando godibilissimi specie in modalità portatile.
Come già detto la ricca colonna sonora offre una playlist ricca e variegata, che può accontentare i gusti di tutti, ovviamente nell’ambito della discografia prettamente giapponese.
Taiko no Tatsujin: Rhythmic Adventure Pack arriva a noi adattato solamente in lingua inglese. Ma non preoccupatevi, dato che il livello dei testi è facilmente comprensibile anche da chi non “spiccica” una sola parola.