Tales of Symphonia Remastered – La Recensione

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Riscoprite un classico dell’era Game Cube con la remastered di Tales of Symphonia!

Tales of Symphonia è uno dei giochi più amati dai fan del genere ruolistico giapponese: sarà per via dell’atmosfera vissuta sin dal primo istante o grazie ad una metamorfosi che ha portato il genere a cambiare definitivamente il suo volto (e le attuali produzioni supportano questa scelta), ma l’amore scaturito per la saga nasce, per tanti, proprio da questo capitolo.

Data di uscita
17 Febbraio 2023
Genere
JRPG
Sviluppato da
Bandai Namco Entertainment
Distribuito da
Bandai Namco Entertainment
Piattaforme
Nintendo Switch, PS4, Xbox One
Il nostro Punteggio
6.5
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Bandai Namco Entertainment ha provato più volte a riproporre il titolo in varie versioni ma, per qualche motivo, non ha mai funzionato totalmente a dovere. L’uscita originale arrivò su GameCube, magnifica console ma poco amata dai giocatori, e successivamente venne riproposto (solo per il Giappone) su PlayStation 2 in quella che è diventata la base per le future rimasterizzazioni.

Durante lo scorso mese di Febbraio Bandai Namco ci ha riprovato pubblicando una remaster su Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One (e su PS5 e Xbox Series X|S grazie alla retrocompatibilità), siamo pronti a parlarvene in una recensione dal sapore molto amaro.

Versione Testata: Nintendo Switch

Tales of Symphonia ci porta a Sylvarant, una terra sull’orlo di una crisi energetica causata dallo sfruttamento delle risorse naturali e dalla richiesta di mana per finanziare guerre e conflitti, in una sorta di riproposizione della nostra attualità. L’unico modo per salvare il pianeta è risvegliare la Dea della Prosperità e chiederle di rigenerare la natura in modo da poter ridare la vita a una terra martoria.

Toccherà alla prescelta Colette il dovere di sobbarcarsi l’intero futuro dell’umanità, diventando un baluardo della speranza e ad accompagnarla nel viaggio ci sarà il nostro alter ego Lloyd. Noi saremo colui che ricoprirà il ruolo del protagonista vero e proprio – uno dei più amati del franchise, tra l’altro – in una storia appassionante e piena di colpi di scena che ogni fan del genere ricorda ancora oggi con piacere. Dopo più di vent’anni sarà difficile restare a bocca aperta o esserne totalmente colpiti, ma la narrazione continua a tenere il ritmo con le ultime produzioni e segue molto i canoni di un genere che ancora oggi spopola nel mondo.

Tales of Symphonia Remaster è, quindi, un porting in tutto e per tutto della versione PlayStation 2 rimasta per tanto tempo esclusiva giapponese con, però, una grandissima mancanza: Dawn of the New World. Il controverso sequel è stato totalmente escluso da questa remaster e, seppur non sia fondamentale per la sua conclusione, è una mancanza da sottolineare in quanto priva la storia di un pezzo della sua esistenza stessa. Il problema nasce quando il gioco viene venduto a prezzo pieno in una condizione non ottimale e risulta quindi castrato anche solo rispetto alla remaster uscita su Playstation 3 una decina di anni fa.

Le meccaniche di gioco, invece, rimangono invariate e ancorate alla sua prima uscita che se all’epoca potevano risultare divertenti e innovative, al giorno d’oggi purtroppo stonano. Pur rimanendo godibile, infatti, l’età si fa sentire e la legnosità rispetto a giochi usciti più recentemente (come Arise o Berseria) può dare molto fastidio a un primo impatto.

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A suo tempo, però, Symphonia fu un vero e proprio innovatore, basti pensare come ha sdoganato un sistema di combattimento differente rispetto all’intero genere, passando da una turnistica statica all’essenza di un picchiaduro in 2D. Ai tempi questa fu considerata una svolta incredibile ma oggi, per come è stata costruita, il peso dell’età si sente e non poco.

Un esempio di questa meccanica “rinnovata” è come Lloyd e l’intero team attaccheranno il nemico più vicino senza poter considerare una qualsiasi meccanica di agganciamento, rendendo impossibile – ad esempio – puntare a un mago lontano senza prima sconfiggere l’armata di soldati che ci si para davanti.

È possibile però impostare un sistema di IA per semplificare il comportamento dei proprio compagni – il precursore del sistema Gambit di Final Fantasy XII – o effettuare attacchi combinati a certe condizioni e questo permette un numero illimitato di tattiche, ma il sistema di combattimento rimane molto vecchio e allo stesso tempo moderno, proprio in nome di queste scelte.

Al contempo, l’età del titolo si fa sentire quando ci si ritrova davanti a scelte figlie di un tempo lontano come l’assenza di salvataggi manuali in qualsiasi momento (o quanto meno un salvataggio automatico) invece di legarli a momenti prestabiliti a volte troppo lontani tra loro. Questo avrebbe evitato di rivedersi filmati più volte o dover saltare i dialoghi avendoli già vissuti in caso di game over dovuti alla disattenzione generale.

Un altro problema che si sarebbe potuto risolvere con un po’ di lavoro è la telecamera, che rimane di difficile utilizzo soprattutto nell’overworld, dove evitare i nemici risulta ancor più complesso a causa di una cattiva gestione della rotazione. Qualcosa del genere era di facile sistemazione e senza dover lavorare più di tanto ed è un peccato aver nuovamente ritrovato il problema anche in questa remastered, ritrovandosi a pensare alla poca cura che dedicata al comparto tecnico di questo lavoro.

Questa si ripercuote anche nel risolvere altre vecchie problematiche e, come appena detto, questo si fa sentire soprattutto sul lato tecnico che, purtroppo, è un aspetto che ha molto influito sul giudizio negativo di questa remaster.

Su Nintendo Switch lo stato è disastroso, e il team di sviluppo si è scusato più e più volte promettendo una patch, ma una situazione simile non è completamente accettabile su una remaster di un gioco di oltre 20 anni fa, soprattutto alla luce del fatto che su console meno potenti il gioco gira perfettamente. Parliamo del fatto che le remaster su PlayStation 3 o dell’originale su GameCube riuscivano a raggiungere i 60fps, cosa che non accade né sull’ibrida Nintendo né su PlayStation 5 e Xbox Series X|S in retrocompatibilità.

Siamo abituati a vedere giochi ben più impegnativi di Tales of Symphonia a 60fps senza sbavature mentre qui, invece, ci ritroviamo un framerate fermo sui 30fps con qualche sbalzo nei momenti più concitati. Soffermiamoci anche sulla qualità della remaster: seppur la risoluzione sia pressoché identica a quella PlayStation 3, ci troviamo davanti a un lavoro svolto peggio dal punto di vista degli sfondi, che rimangono a risoluzione minore, andando a risultare quasi fuori fuoco su schermi di una certa importanza. Tanto per aggiungere carne al fuoco segnaliamo che su Nintendo Switch gran parte dei menù e delle schermate di dialogo tra i personaggi – quelle con i riquadri con gli artwork presenti – risultano totalmente con sfondo nero mentre su PlayStation 4 e Xbox One la situazione appare differente. Tutto sarebbe sistemabile tranquillamente con una semplice patch, ma al momento della scrittura di questa recensione non abbiamo ancora notizie su quando questa potrebbe uscire e nel caso si dovesse aspettare un anno come per Chrono Cross, allora le cose sarebbero abbastanza gravi.

La sufficienza di Tales of Symphonia viene toccata comunque, il gioco in sé è magnifico e la storia tiene incollati allo schermo per tutto il tempo necessario per arrivare ai titoli di coda. Il lavoro fatto sulla modellistica e sull’audio è di buona fattura (anche se il mix audio è un attimo carente) ma le mancanze sono troppe per poter anche solo rendere giustizia a quel che è realmente Tales of Symphonia. Remaster bocciata? Non del tutto, ma se volete comunque procedere all’acquisto vi consigliamo di recuperarla una volta uscita una patch correttiva su Nintendo Switch, oppure puntare alle versioni console per un’esperienza di tutt’altra fattura.

Tales of Symphonia Remastered è disponibile su Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One.

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Tales of Symphonia Remastered – La Recensione
Pro
Symphonia è resta uno tra i migliori capitoli di Tales of…
Sistema di combattimento moderno rispetto ai tempi
Contro
…anche se nella sua versione peggiore
...ma il peso dell’età si sente
Conversione su Switch totalmente bocciata
6.5
Voto