L’Episodio 3 di The Falcon and the Winter Soldier riporta sul palco del Marvel Cinematic Universe uno dei cattivi migliori.
Con l’Episodio 3, disponibile da questa mattina, di The Falcon and the Winter Soldier, siamo già a metà della seconda serie Marvel Studios, e vediamo finalmente quasi tutti i pezzi posizionarsi sulla scacchiera.
L’atteso ritorno di Zemo (Daniel Brühl) ha ripagato le aspettative, ed è destinato ad accendere più di una discussione tra Sam e Bucky. Come per WandaVision, sono qui per analizzare l’intera puntata, ragionando su cosa ci potrebbe riservare in futuro, su cosa funziona e su cosa invece non mi ha convinto del tutto. Come ormai ripeto ogni volta prima di iniziare, vi avviso che anche questa volta ci saranno spoiler, quindi non proseguite nella lettura nel caso non abbiate già visto lo show.
L’episodio 3 si intitola Power Broker, e comincia con uno spot del CRG (Comitato di Rimpatrio Globale), l’associazione governativa per cui lavora anche il nuovo Captain America, volta a ridare una casa e un lavoro alle vittime del Blip. Proprio John Walker (Wyatt Russel), scende da uno dei camion del CRG e fa irruzione in un call center di Monaco reo di aver aiutato i Flagsmashers. Mentre interroga il capo del centro riguardo Karli Morgenthau (Erin Kellyman) riceve per tutta risposta una sputazzata in pieno volto. Consapevole che la gente non rispetta ancora il nuovo Capitano, Lemar (Cle Bennet) cerca di convincere l’amico che non può farci nulla, ma Walker ha un altro piano: seguire chi ha una pista migliore.
A Berlino, Sam (Anthony Mackie) e Bucky (Sebastian Stan) si trovano davanti alla cella di Zemo. L’ex soldato d’inverno entra da solo, conscio dei trascorsi di Helmut con gli Avengers. Una volta di fronte al nemico, sentiamo le parole che permettevano all’Hydra di controllare Bucky. Fortunatamente non funzionano più, e di questo ne è consapevole anche Zemo. Bucky lo mette poi al corrente del nuovo siero del Super soldato e degli otto membri di Flagsmashers.
Cambio di location, ci troviamo in una sorta di garage, in cui Sam e Bucky discutono proprio di Zemo: secondo Bucky si tratta di una risorsa utile, e dovrebbero farlo evadere, Sam è contrario ma, mentre i due discutono, a schermo possiamo vedere la fuga vera e propria di Helmut, in pieno stile heist movie. La scena si svolge velocemente, proprio come in un film di Guy Ritchie, mentre il battibecco tra Sam e Bucky prosegue e termina con l’arrivo di Zemo di fronte a loro.
Zemo spiega ai due che dovranno recarsi a Madripoor per incontrare Selby(Imelda Corcoran), una mercenaria che potrebbe sapere qualcosa sul siero ricreato. Prima di partire, Zemo recupera qualche effetto personale, per poi rivelare ai due di essere Barone, titolo perso purtroppo con la caduta di Sokovia.
Sull’aereo per Madripoor, i tre parlano anche di Steve, e Zemo evidenzia come mettere qualcuno sul piedistallo ne nasconde i difetti, che prima o poi verranno comunque alla luce e porteranno alla distruzione. Il barone prosegue spiegando che dovranno entrare in Madripoor con altre identità, soprattutto Sam, che risulta a tutti gli effetti un Avengers. Mentre Bucky dovrà fingere di essere ancora il Soldato d’Inverno, Falcon assumerà l’identità di Tigre Sorridente che, per chi non lo sapesse, è un membro dei Thunderbolts dei fumetti, il gruppo di criminali guidati dallo stesso Zemo (e da Bucky).
La scena si sposta su Karli, in un campo profughi del CRG. Scopriamo che una persona a lei cara (probabilmente la madre adottiva) sta morendo, e probabilmente i medicinali rubati erano per la gente dell’accampamento.
Vediamo finalmente Madripoor in tutta la sua bellezza di luci notturne, come una Hong Kong immaginaria, con le strade piene di vita. I tre si recano nella parte più malfamata della città, per il loro incontro con Selby. La situazione si scalda quasi immediatamente, e il Soldato d’Inverno deve intervenire. Fortunatamente la rissa appena scatenata porta il nostro trio proprio davanti a Selby, con cui Zemo inizia a contrattare. Scopriamo che il siero è stato ricreato da Wilfred Nagel per Power Broker, purtroppo la copertura salta prima del tempo, perché il telefono di Sam squilla e la sorella, messa in vivavoce, ne svela la vera identità. Selby viene uccisa prima di poter sparare a uno del trio, che intanto si da alla fuga con una taglia sulla testa.
Poco dopo aver seminato alcuni degli inseguitori, i nostri incontrano un’altra vecchia conoscenza: Sharon Carter (Emily VanCamp).
Sharon spiega che non ha avuto gli Avengers a coprirle le spalle, ed è ancora ricercata per aver aiutato Steve durante Civil War. La donna ora vive a Madripoor dove gestisce un commercio di contrabbando di opere d’arte. Sam e Bucky aggiornano Sharon sulla situazione attuale, compreso il nuovo Captain America, in cambio dell’aiuto dell’ex- agente Shield per trovare Nagel, Sam le assicura che le farà ottenere la grazia.
Durante il party successivo, dove assistiamo anche alle doti da ballerino di Zemo, Sharon ottiene l’informazione su dove si trova Nagel, e i quattro si recano in un porto pieno di container.
Leggi Chi è Sharon Carter?
Trovata l’entrata segreta al laboratorio di Nagel, i tre si confrontano con lo scienziato, scoprendo che ha precedentemente fatto esperimenti sul sangue di Isaiah. Nagel rivela di essere stato blippato, e di aver finito il proprio lavoro sotto l’occhio vigile di Power broker, cinque anni dopo. I flagsmashers gli hanno però rubato tutto il siero, e non è più in grado di crearne altro. Zemo estrae la propria pistola e uccide il dottore, reo di aver creato altri super uomini.
Nel frattempo all’esterno è il caos, i cacciatori di taglie stanno inseguendo il nostro trio e Sharon no nriesce a tenerli a bada. Il laboratorio esplode per un colpo di Bazooka e lo scontro si sposta all’esterno. Zemo indossa il passamontagna viola ed elimina qualche inseguitore dall’alto, mentre raggiunge l’auto con cui i tre fuggiranno dopo essersi separati ancora una volta da Sharon.
Quest’ultima però si comporta in maniera sospetta, e sale su un’altra auto parlando di un paio di problemi da risolvere. Cosa ci nasconde?
Siamo alle battute finali, Karli e i Flagsmashers rubano le scorte di un altro accampamento, facendolo poi saltare in aria. Nel secondo episodio la Morgenthau lo aveva detto, non si torna più indietro.
Walker e Lemar intanto scoprono che Zemo è scappato, e sospettano di Falcon e Bucky. Decidono di incastrarli anche se in vie poco legali.
Sull’aereo privato di Zemo, Sam capisce che forse non doveva consegnare lo scudo, ma distruggerlo, data tutta la gente che ha sofferto per esso. I tre si dirigono a Riga, in Lettonia, seguendo le tracce di Karli recuperate da Torres.
Arrivati a Riga, Bucky si separa dai suoi compagni perchè nota qualcosa di strano per terra. Delle perle con delle rune incise. Seguendole, il Lupo Bianco incontra Ayo (Florence Kasumba) membro delle Dora Milaje, le guardie Wakandiane. La donna è in cerca di Zemo, titoli di coda e appuntamento a settimana prossima.
Questo terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier preme il piede sull’acceleratore, riportando in campo Zemo, vero e proprio mattatore per tutti e cinquanta i minuti.
Daniel Brühl ruba la scena, dandoci finalmente quello che volevamo ai tempi di Captain America: Civil War, ovvero più Zemo. E lo fa in maniera coerente col personaggio, perseverando sul suo obiettivo di sconfiggere tutti i super eroi, impedendo al contempo la creazione di altri.
Nel mentre Sam continua il suo percorso d’identità, e sebbene sia solo accennato, ammetto di aver provato qualche brivido nel dialogo relativo allo scudo negli ultimi minuti dell’episodio.
La prossima settimana scopriremo come sarà coinvolto il Wakanda nella serie, e magari scopriremo anche l’identità di Power Broker.
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