L’Episodio 4 di The Falcon and the Winter Soldier è pieno di sonore mazzate, mentre si delineano i piani del futuro della serie Marvel Studios
Con l’Episodio 4 ci avviciniamo inesorabilmente verso il termine di The Falcon and the Winter Soldier, e al momento, ci sono ancora molti punti da chiarire prima di concludere la seconda serie targata Marvel Studios. Il mondo intero ci guarda, questo il titolo della quarta puntata, è un episodio non molto riflessivo, che si prende il suo tempo con l’azione e porta il personaggio di John Walker (Wyatt Russel) oltre il limite della sopportazione. Come per WandaVision, sono qui per analizzare l’intera puntata, ragionando su cosa ci potrebbe riservare in futuro, su cosa funziona e su cosa invece non mi ha convinto del tutto. Come ormai ripeto ogni volta prima di iniziare, vi avviso che anche questa volta ci saranno spoiler, quindi non proseguite nella lettura nel caso non abbiate già visto lo show.
Dopo il consueto riassunto dell’Episodio 3, ci ritroviamo attorno a un fuoco in Wakanda, sei anni prima, Ayo (Florence Kasumba) e un’appena scongelato Bucky (Sebastian Stan) stanno provando le parole che attivano il Soldato d’Inverno. Bucky non è molto convinto, ma la formula non si attiva, e l’ex agente dormiente scoppia in lacrime in uno dei momenti più toccanti dedicati al personaggio. Torniamo a Riga, dove Ayo interroga Bucky sul perché abbia liberato Zemo (Daniel Brühl), assassino del Re T’Chaka, sentite le motivazioni, concede all’eroe otto ore di tempo, poi le Dora Milaje verranno a prenderlo.
Riunitosi con Sam (Anthony Mackie) e con Zemo nel salotto di quest’ultimo, Bucky prima li informa sull’intento dei Wakandiani, per poi scoprire dell’attentato al GRC di Karli (Erin Kellyman) che ha provocato 3 morti e 11 feriti. Zemo si spende poi in un lungo discorso sui super soldati, su come si facciano trasportare dalla propria bramosia di potere, e su come si trasformino in persone malvagie. Bucky gli ricorda che a Steve non è successo e Zemo prontamente risponde che non c’è più stato nessuno come Captain America.
I tre decidono di recarsi al campo profughi di Riga, per scoprire di più su Mama Donya e trovare i FlagSmashers. Nonostante le indagini, ne Sam ne Bucky riescono a scoprire nulla, tranne i simboli dei ribelli infatti tutti i presenti li evitano, proteggendo ovviamente Karli. Sam incontra un insegnante, che gli spiega come il campo non ha ricevuto gli aiuti richiesti dal GRC, e per quello non si fida degli estranei.
Zemo ha più fortuna, e riesce a convincere una bambina a rivelargli dove si terrà il funerale, per fare in modo di non essere consegnato alle Dora, non comunica le informazioni a Bucky e Sam.
Tornati a casa, Sam parla nuovamente degli effetti del Blip, di come il mondo è cambiato e si è unito nei 5 anni passati, per poi tornare come prima quando Hulk ha schioccato nuovamente le dita.
Falcon dimostra di riuscire a leggere le persone, prima Karli e poi Zemo, durante un alterco con Bucky. L’Avenger chiama Sharon Carter (Emily VanCamp) e gli chiede di sorvegliare il campo mentre vanno al funerale, quest’ultima lo informa che Power Broker è infuriato per quanto fatto da Zemo, e che conviene portare a termine la missione.
Karli nel frattempo recupera le fiale del siero del Super soldato, nascoste sotto la tomba del nonno di uno dei suoi compagni, Nico (Noah Mills). I due parlano di Captain America e della possibilità di creare altri come loro, e Nico sottolinea come il mondo non sia più bianco e nero.
Sam, Bucky e Zemo vengono raggiunti da Walker e Battlestar (Cle Bennet), e dopo una breve ramanzina, decidono di andare tutti insieme al funerale di Mama Donya. Sam accetta che vadano tutti solo se potrà parlare da solo con Karli. Per chi non se lo ricordasse, Falcon aiutava i soldati a superare i traumi passati.
Arrivati sul luogo del funerale, Walker concede dieci minuti a Sam, dopodiché ammanetta Zemo e la scena si sposta su Karli e i profughi. Dopo la cerimonia, Sam si avvicina alla ragazza, e assistiamo ancora una volta all’umanità e all’empatia del personaggio interpretato da Anthony Mackie. A un passo dal convincere Karli a non commettere più attentati, i due vengono interrotti dal nuovo Captain America che nel frattempo si è spazientito.
La ragazza scappa e mentre Bucky la insegue, scopriamo che Zemo è riuscito a liberarsi. Proprio Zemo raggiunge Karli e le spara allo stomaco a sangue freddo, rovesciando tutte le fiale del siero, che senza pensarci due volte, vengono distrutte una dopo l’altra. Karli fugge mentre Zemo viene atterrato dallo scudo di Walker, si è salvata una sola fiala, raccolta dal nuovo Captain America e nascosta agli altri.
Cambio di scena, Karli decide di contattare di nuovo Sam, ma questa volta lo minaccia chiamando prima Sarah, il piano e separarlo dagli altri per poi uccidere Captain America. Nel frattempo ricevono ulteriori minacce da Power Broker che resta ancora nell’ombra.
A casa di Zemo, Sam sta scrivendo a Sharon di tenere d’occhio Walker nel caso si avvicini troppo a Karli, il padrone di casa gli chiede se gli è stato mai proposto, o se ha mai pensato di prendere il siero, Sam risponde con un secco no. Zemo ribadisce che non si possono fidare di Karli e dei FlagSmasher.
I tre vengono raggiunti da Walker e Lemar ma, mentre litigano con Sam, vengono interrotti dalle Dora Minaje che in poco tempo umiliano il nuovo Capitano, staccano il braccio a Bucky e mettono a dura prova Sam. Zemo nel frattempo coglie l’occasione per fuggire. Walker è abbattuto, questa volta è stato messo in ginocchio da persone senza super poteri.
Cambio di scena, Lemar e Walker discutono del siero del Super soldato, il nuovo Captain America chiede all’amico se ha paura di cambiare, lui risponde citando le parole di Erskine, lo scienziato che lo creò. Il siero rende le persone buone migliori e le persone cattive peggiori. Walker ricorda quanto hanno fatto in guerra, e quante vite avrebbe salvato se avesse avuto il siero.
Sarah chiama Sam e gli riferisce della chiamata di Karli, i due si incontreranno ancora una volta. Bucky non lascerà il suo compagno da solo, e i due si incontrano con la leader dei FlagSmashers. Vengono raggiunti anche da Walker e Lemar, scoprendo che era una trappola proprio per il nuovo Captain America. Battlestar viene infatti fatto prigioniero, lasciando Walker da solo.
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Inizia una lunga sequenza di combattimenti con da un lato i Flagsmashers e dall’altro il nuovo Captain America, Falcon e Bucky. Quando Sam raggiunge Walker, scopre che ha preso il siero, vedendolo sconfiggere uno dei Super Soldati. Lemar riesce a liberarsi e raggiunge il trio, proprio prima che Karli accoltelli Walker. Per tutta risposta, la leader dei Flagsmashers lo schianta contro una colonna, uccidendolo sul colpo. I reazionari si ritirano, ma si tratta della proverbiale goccia che fa traboccare il vaso. Walker non ci vede più dalla rabbia e insegue Nico fino all’esterno dell’edificio dove, con un colpo di scudo, lo fa cadere a terra. Gli si mette sopra e inizia a frantumargli la faccia con lo scudo, uccidendolo davanti a una folla incredula che lo riprende col cellulare. La puntata finisce con il nuovo Captain America che si rialza, con lo scudo grondante di sangue.
Questo episodio è stato un treno in piena corsa. Poche parole, tante scene d’azione perfettamente coreografate e con i giusti tempi. La caduta del nuovo Captain America era solo questione di tempo, ma da un lato la serie riesce a farci empatizzare con un personaggio che dovremmo solamente odiare per aver preso il posto di Steve Rogers. Dall’altro lato Sam è sempre più vicino al ruolo, anche senza scudo, dimostrando anche al pubblico quanto Steve avesse ragione alla fine di Avengers Endgame.
Ho qualche dubbio che tutti i nodi vengano al pettine in due puntate e mi aspetto l’annuncio di una seconda stagione che si focalizzerà su Power Broker, chiudendo tra due settimane solamente le vicende di Walker e di Karli Morgenthau. Oppure potremo subire un’accelerata ulteriore simile a WandaVision.
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