Top Gun: Maverick – la recensione del film
Finalmente arriva nelle sale italiane l’attesissimo Top Gun: Maverick. Il nuovo film con protagonista Tom Cruise debutta ufficialmente oggi nelle sale cinematografiche nostrane, dopo il successo delle anteprime dello scorso weekend. Dopi quasi 35 anni l’attore di Mission Impossible torna a vestire i panni di Pete ‘Maverick’ Mitchell, il coraggioso e ribelle pilota di caccia amante del pericolo e delle motociclette. Il film è un ottimo sequel del cult anni ’80: rispetta l’originale, è ricco di passione ed è in grado di commuovere senza cedere all’effetto déjà vu. Top Gun: Maverick è il perfetto bilanciamento tra viaggio nei ricordi e nuovo inizio, ecco come realizzare un sequel di un film iconico.
Di seguito il trailer di Top Gun: Maverick
La recensione di Top Gun: Maverick
Dopo alcuni rinvii e altre conferme finalmente è approdato nelle sale italiane Top Gun: Maverick. La pellicola era senza dubbio tra le più attese dell’anno, non solo dai fan del franchise. Il sequel di Top Gun, film cult anni ’80, debutta al cinema dopo quasi 35 anni dall’esordio della pellicola originale. Film fuori tempo massimo o sequel effetto nostalgia? La domanda mi attanagliava da quando è stata annunciata l’inizio della produzione del film. Fortunatamente appena entrata in sala all’anteprima della scorsa settimana ogni dubbio si è subito dissipato. Top Gun: Maverick è l’esempio perfetto di un sequel degno del suo predecessore. La pellicola rispetta e onora l’originale creando il giusto effetto nostalgia e al tempo stesso raccontando una storia che merita di essere narrata. Non è un sequel fatto al solo scopo di riportare in auge il franchise ma ha vita propria.
Sicuramente la pellicola sarà vista dai tantissimi fan del film prequel e degli amanti di Tom Cruise ma sono certa che Top Gun: Maverick saprà portare al cinema anche chi non ha mai sentito parlare della precedente pellicola. Il trailer racconta tutto quello che uno spettatore dovrebbe sapere prima di entrare in sala, convince ed incuriosisce. Direi che il risultato, dagli incassi italiani dello scorso weekend pari € 351.295 in sole due giornate, è già stato raggiunto.
Fidatevi Top Gun: Maverick è un film che merita di essere visto sul grande schermo.
La storia e le atmosfere di Top Gun: Maverick
Dopo le opportune premesse di rito addentriamoci meglio dentro il cuore pulsante di Top Gun: Maverick.
La trama della pellicola, diretta da Joseph Kosinski, è semplice e lineare, non per questo banale e scontata. A volte le storie semplici, ben espose, sono molto più efficaci rispetto a quelle contorte e di difficile risoluzione seppur all’apparenza più intriganti. Pete ‘Maverick’ Mitchell è deciso a conservare il posto di comandante e non ha alcuna intenzione di smettere di volare. Purtroppo per lui Maverick viene messo alla strette: dovrà addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun (la stessa frequentata da lui in gioventù) per una missione segreta. Se inizialmente la prospettiva non sembra allettante ben presto Maverick si accorgerà di essere l’unico in grado di insegnare i trucchi del mestiere necessari per sopravvivere alla missione. Badate bene, per Pete la missione sarà considerata riuscita soltanto se tutto il team tornerà a casa sano e salvo, non è sufficiente centrare e distruggere l’obbiettivo.
Sarà proprio in questa occasione che il maestro Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (interpretato da un ottimo Miles Teller) nome di battaglia “Rooster”, figlio del vecchio compagno di volo di Maverick Nick Bradshaw “Goose”. I ricordi del passato e la paura di ripetere le stesse esperienze tormentano Pete, il senso di colpa per non essere riuscito a salvare l’amico di sempre non l’ha mai abbandonato. A questo si aggiunge il timore di non essere stato un buon padre per il figlioccio. Dopo la morte di Goose è stato Maverick a rivestire, per quanto abbiamo modo di comprendere dalla pellicola, il ruolo paterno per Bradley, non senza difficoltà e con molti non detti. Pete ha sempre desiderato proteggere il ragazzo anche se è ben consapevole delle sue ambizioni e prospettive. Purtroppo il rapporto tra i due, a causa di un screzio passato frutto di un malinteso, si è rovinato. Riusciranno “padre e figlio” a ripartire da dove si erano lasciati mettendo così da parte le paure e incomprensioni ormai troppo lontane?
Top Gun: Maverick sfrutta sapientemente l’effetto nostalgia senza diventarne dipendente. Le vibes di fine anni ’80 inizio anni ’90 sono tutte presenti, occhiali, giacca di pelle e toni caldi compresi. Se le atmosfere sono quelle proprie della pellicola originale il film è in grado di avere vita propria. Top Gun: Maverick è perfettamente godibile anche da chi non ha mai visto Top Gun. Tutte le informazioni necessarie alla comprensione degli eventi della pellicola vengono fornite nel nuovo film, inoltre non sono nemmeno imprescindibili da conoscere per seguire la trama. La storia in se e per se parte dalle premesse del film precedente ma quegli eventi non sono direttamente influenti sulla nuova storia. Il motivo della rottura dei rapporti tra Pete e Bradley è diverso da quello che si potrebbe pensare.
Top Gun: Maverick è un film ricco di passione per il franchise, amore che traspare visibilmente dai toni e dai colori che richiamano l’originale, dalla scelta della colonna sonora evocativa e non invasiva e dalla storia commovente ma non smielata. Ecco come si realizza un sequel dopo tanti anni dal primo film: stesse sensazioni ma storia nuova con personaggi inediti e ben gestiti, nessun fan service inserito per il semplice gusto di attirare i fan.
Top Gun: Maverick dai personaggi alla tematiche
Il sequel di Top Gun è ricco di personaggi inediti. I giovani ragazzi freschi di diploma della scuola di volo sono ben caratterizzati e riconoscibili. Il nome in codice sicuramente aiuta a ricordarli ma le loro personalità sono ben tratteggiate ed immediatamente identificabili. Tra il cast emerge sicuramente Miles Teller nel ruolo di Bradley Bradshaw, figlioccio di Maverick. Il ragazzo assomiglia esteticamente tanto al padre, motivo per cui persino Pete, sempre freddo e distaccato, ha difficoltà ad approcciarsi al giovane. Troppi sono i ricordi dolorosi che evoca il volto di Bradley. Rooster è ambizioso e determinato ma al tempo stesso prudente, non desidera essere impulsivo e per questo ragiona, forse anche troppo, su ogni singola mossa. In volo non accelera ed è forse troppo accademico. La morte del padre tormenta il ragazzo e questo si ripercuote sulle sue prassi di volo. Miller Teller è perfetto nel ruolo, un attore dalle grandi prospettive ancora purtroppo troppo poco presente nelle pellicole importanti.
Se i singoli sono importanti è la squadra ad emergere sul finale, un team composto da singolarità peculiari e difficili da assembrale ma che con la giusta dose di motivazione riescono a trovare un compromesso e ad essere presenti nei momenti decisivi. Sono proprio i tratti distintivi dei vari piloti a regalare le emozioni sul finale.
Tom Cruise è l’assoluto protagonista. Cruise ritorna sul grande schermo dopo Mission: Impossible – Fallout del 2018. L’attore si dimostra ancora una volta in grade forma e nonostante i tanti anni trascorsi è pienamente in parte nel ruolo di Maverick. Forse è proprio vero, certi personaggi diventano i compagni di vita degli attori che li interpretano.
L’azione è il cuore pulsante di Top Gun: Maverick. Le scene action sono state girate con il minimo uso possibile di CGI, come da richiesta di Cruise stesso. L’attore ha accettato di tornare ad interpretare l’iconico personaggio solo a condizione che nelle sequenze aeree del film venissero utilizzati velivoli reali e non realizzati con tecnologia CGI. La regia è posta al servizio del combattimento aereo, le varie scene sono coreografate a dovere e risultano perfettamente comprensibili. Il budget investito nella pellicola si nota ed è stato ben speso.
Se l’anima action di Top Gun: Maverick emerge con prepotenza questo nn esclude l’attenzione e la cura verso altri temi. Top Gun: Maverick parla di amore, l’amore verso una donna del passato troppo spesso trascura ed illusa, l’amore che lega padre a figlio e l’amore verso il proprio lavoro, la propria vocazione. Se le scene di battaglia colpiscono la vista sono i frame più intimi a toccare le corde emotive dello spettatore. Top Gun: Maverick è in grado commuovere non solo per l’effetto nostalgia ma per la maniera in cui mette in scena tematiche importanti per la storia stessa.
Se siete ancora in dubbio sul visionare o meno la pellicola vi suggerisco di non esitare. Top Gun: Maverick non vi deluderà!