Until Dawn: Rush Of Blood – Recensione

[ads]Se siete giocatori di vecchia data e se avete passato la vostra infanzia (e impiegato molti gettoni) a giocare ai cabinati nelle sale giochi, sicuramente vi ricorderete di “The House of the Dead”, il famosissimo sparatutto su binari in prima persona giocabile con le light gun.  Il Paragone tra il titolo uscito nel 1997 e Until Dawn: Rush Of Blood, uscito il 13 Ottobre su Playstation VR al prezzo consigliato di 20,99€, è quasi obbligatorio perchè il titolo sviluppato da Supermassive lascia nel giocatore le stesse sensazioni adrenaliniche e con un quella punta di horror necessaria per rimanere con i sensi all’erta, che molti di noi provarono anni fa.

Il titolo si presenta come DLC di Until Dawn, il survival horror a scelte decisionali uscito su Ps4 nell’Agosto del 2015, anche se a conti fatti si potrebbe prendere tranquillamente come titolo a se stante. I riferimenti al capitolo principale sono parecchi ma non aggiunge assolutamente nulla a livello di trama principale. Until Dawn: Rush Of Blood comunque convince parecchio, risultando divertente e forse uno dei titoli più belli da giocare su Playstation VR.

ARMI IN PUGNO

Il titolo, giocabile sia con controller Dualshock 4 che con i due Playstation Move (consiglio ASSOLUTAMENTE i move), ci farà salire a bordo di un vecchio vagone di un rollercoaster facendo iniziare la nostra corsa attraverso luna park abbandonati, mattatoi, case infestate e altri luoghi tetri.  Armati di due pistole dai proiettili infiniti e che saranno la nostra unica fonte di luce attraverso degli scenari completamente avvolti nell’oscurità, dovremo quindi tenere a bada i nemici, raccogliere moltiplicatori e armi più potenti ma con munizioni limitate in un’avventura che a molti ricorderà sicuramente l’attuale attrazione degli egizi di Gardaland. La trama è praticamente assente ma onestamente su questo genere di gioco non se ne sente particolarmente la mancanza. Grazie al doppiaggio in italiano (un grandissimo Riccardo Peroni, voce di Joker, a doppiare il giostraio) ed ad un ottimo comparto sonoro 3D, Until Dawn: Rush Of Blood presenta diversi momenti particolarmente riusciti anche se la maggior parte degli “spaventi” avverranno grazie a Jump Scare (a volte anche parecchio telefonati). Il titolo giocato a difficoltà massima inoltre l’ho trovato parecchio stimolante, nonostante, anche in questo caso come la maggior parte dei titoli usciti su VR, l’avventura si concluda dopo sole 2 ore e mezza/3 ore di gioco che comunque giustificano il basso prezzo. Va segnalata inoltre la presenza di lame circolari, travi e altri oggetti che obbligheranno il giocatore ad abbassarsi e spostarsi letteralmente per evitare di essere colpiti e la possibilità di deviare più volte il percorso su percorsi alternativi.

CONCLUSIONE

Nonostante qualche piccolo difetto Until Dawn: Rush Of Blood mi ha divertito parecchio e grazie alla presenza della classifica finale dopo ogni stage, con i punteggi mondiali e quelli dei propri amici, sono stato più volte invogliato a rigiocare qualche livello anche con lo scopo di usare qualche percorso alternativo e recuperare collezionabili lasciati indietro. L’idea potrà anche non essere la più originale di sempre ma l’esperienza VR del titolo è parecchio notevole risultando anche graficamente piacevole. Con uno strizzatina d’occhio ai vecchi titoli del passato, la sua elevata immersività e uno piccola sfumatura horror Until Dawn: Rush Of Blood si afferma uno dei migliori titoli presenti in questo momento per il Playstation VR e risulta quasi un’acquisto obbligato per gli amanti del genere shooter on rails.

Until Dawn: Rush of Blood
Pros
Divertente e Immersivo
Sonoro 3D notevole
Doppiaggio in italiano
Cons
Non aggiunge nulla al gioco principale