Xenoblade Chronicles 3 – La Recensione

Xenoblade Chronicles 3

Monolith Soft torna alla ribalta con l’ultimo ed emozionante capitolo di Xenoblade Chronicles.

Dal rischio di rimanere per sempre dimenticato in Giappone al rilancio su Nintendo Switch, la serie di Xenoblade Chronicles si è affermata negli anni come una delle più interessanti ed innovative del panorama dei JRPG.

Con Xenoblade Chronicles 3 Tetsuya Takahashi e Monolith Soft chiudono il cerchio su questa prima trilogia scrivendo un finale alle avventure cominciate su Wii con Shulk e continuate su Switch con Rex e Mytra. Che Xenoblade Chronicles 3 fosse l’epilogo della serie lo si era capito fin dal suo annuncio, con un trailer che non si peritava a nascondere luoghi e personaggi giù conosciuti nelle precedenti avventure.

Disponibile dallo scorso 29 Luglio, in esclusiva su Nintendo Switch, scopriamo insieme il mondo di Xenoblade Chronicles 3, nella nostra recensione.

Essere o non essere? Con questo stilema shakespeariano potremmo riassumere l’essenza del gioco.

Data di uscita
29 Luglio 2022
Genereq
JRPG
Sviluppato da
Monolith Soft
Distribuito da
Nintendo
Piattaforme
Nintendo Switch
Il nostro Punteggio
9.2
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Tutto ruota intorno all’esistenza, alla vita. Al poco tempo che hanno per viverla i loro protagonisti, che nascono e muoiono dedicando sé stessi a servire la propria regina in un’eterna battaglia. Nascere e morire, diventare energia per far sì che il mondo vada avanti. Ed è così che Noah, Lanz e Yunie vivono il loro quotidiano, perennemente sul campo di battaglia cercando di sconfiggere quanti più nemici appartenenti all’esercito Agnus, perché così è stato e sempre sarà. Nonostante lo spettro della guerra e una vita passata in trincea, per loro tutto questo è la normalità, l’unico obiettivo è quello di servire la propria regina ed arrivare alla fine del loro breve “periodo” vitale che dura all’incirca 10 anni, per ritornare alla Terra sotto forma di pura energia.

Durante una delle tante missioni di ricognizione però i tre amici si imbattono in una squadra Agnus capitanata da Miyo, situazione che li porta ad uno scontro immediato senza mezze misure. Nonostante i punti di vista divergenti dettati dalla natura dei rispettivi schieramenti, i due gruppi sono costretti a collaborare e a mettere da parte le divergenze per affrontare un misterioso nemico apparso dal nulla, pronto ad uccidere tutti senza distinzioni. Inaspettatamente però la comparsa di un altrettanto misterioso alleato donerà ai nostri protagonisti un potere mai visto prima in grado di spazzare via qualsiasi minaccia.

Sconfitto questo potente nemico Noha, Miyo e gli altri scopriranno una verità che darà vita alla loro missione. Il mondo di Aionios è segretamente governato dai Mobius, potenti entità che sfruttano l’eterno conflitto fra Keves e Agnus per attingere energia vitale con il quale nutrirsi. Decisi ad interrompere questo ciclo fatto di guerre e crudeltà, partiranno per una missione di liberazione delle varie colonie di Aionios dal giogo dei Mobius, portandoli a scoprire una realtà che andrà ben oltre ogni loro immaginazione.

La storia di Xenoblade Chronicles 3 appare fin da subito quella più matura e cupa del trittico Monolith Soft, scremando quasi in toto tutti quegli elementi più leggeri e goliardici che avevano caratterizzato il secondo capitolo. Si è scelto quindi di concentrarsi più sui protagonisti, esplorando maggiormente la loro psicologia e il loro background narrativo grazie ad una serie di missioni a loro dedicate, che molto spesso andranno a riesumare i loro scheletri nell’armadio.

Uno degli aspetti spesso più critici e criticati dei vari Xenoblade è stata proprio la gestione delle quest secondarie, spesso poco profonde in termini di narrazione o alla stregua di fetch quest di riempimento. Qua le cose sono più articolate, sebbene poi a conti fatti si concluda il tutto nell’uccidere un determinato nemico o nel recuperare un particolare oggetto. Ma questo è un “problema” generalizzato nel concetto di quest secondaria più che una reale problematica legata al gioco in se.

C’è però da dire che Monolith Soft ha ben gestito le missioni dedicate alla raccolta, dedicandogli una sezione apposita e completabili in gran parte anche usando delle monete bonus ottenibili esplorando il mondo, rendendole meno pesanti in termini di completamento.

La mole di contenuti è titanica, così come lo è la struttura dell’intero gioco.

Dedicarsi all’esplorazione di Aionios, alla liberazione delle varie Colonie e al completamento delle quest secondarie vi porterà via tantissimo tempo, cosa che rende difficile inquadrare Xenoblade Chronicles 3 per quanto riguarda la durata di completamento, che potrebbe variare dalle 60 ore concentrandosi solamente sulla storia, arrivando a farne più del doppio (come nel nostro caso, 140) perdendosi nelle vaste aree di gioco, battendo con cura ogni centimetro calpestabile e completando il più possibile.

Insieme al gioco è disponibile anche un corposo Season Pass, che oltre ad aggiungere nel corso del tempo nuovi contenuti fra personaggi e quest, nel 2023 vedrà l’arrivo di un nuovo DLC dedicato alla storia. Ancora non si conoscono i dettagli di questo DLC, e nonostante siamo arrivati al finale attualmente è difficile capire su cosa verterà la storia, che potrebbe continuare come in Future Connected (Xenoblade) o concedersi un flashback su uno degli eventi cardine della storia e svolgersi nel passato come Torna – The Golden Country (Xenoblade 2).

Come abbiamo detto Xenoblade Chronicles 3 rappresenta il punto di arrivo della serie, nella quale sono state concentrate tutte le idee di gameplay che hanno caratterizzato la creatura di Takahashi, senza però risparmiarsi per quello che riguarda le novità.

Il party si allarga, ospitando tutti e 6 i protagonisti attivi allo stesso tempo sul campo di battaglia, con la possibilità di passare fra uno e l’altro “on the fly”.

Xenoblade Chronicles 3 propone la sua visione di Classe suddividendole in 3 macro categorie: attacco, difesa e cura. Gli attaccanti sono in grado di infliggere il maggior numero di danni, ma la loro resistenza è ben inferiore a quella dei difensori, il cui ruolo è quello di proteggere i compagni di squadra incassando i colpi avversari al loro posto. I curatori invece si occupano del mantenimento della salute e del potenziamento della squadra.

A rompere un po’ questo sistema abbastanza inquadrato entrano in gioco gli Eroi, una versione rivista e corretta dei Gladius di Xenoblade Chronicles 2 senza però il fastidio della meccanica “gatcha” a cui erano legati nel secondo capitolo. Ogni Eroe propone una classe diversa che può nel tempo essere imparata da gli altri protagonisti, uscendo così dai binari dello schema appena descritto ed utilizzando armi differenti ed approcci altrettanto diversi, ci consente di diversificare oltre misura il proprio party e sperimentare tattiche e strategie diverse a seconda di quale classe avremo equipaggiato sul nostro personaggio. Gli Eroi diventano poi formalmente il settimo personaggio in campo, sebbene non sia possibile controllarlo direttamente, ma si muoverà in maniera autonoma e contestuale. Una volta raggiunto il grado massimo della classe, potremo affrontare una missione dedicata all’eroe di turno, che ne sbloccherà il cap fino al livello 20.

I combattimenti sono un susseguirsi di azioni che vi terranno sempre ben concentrati sullo scontro. Le combo (possibili attivando determinate abilità con un ordine preciso) permettono di mettere fuori gioco momentaneamente il nemico scaricandogli addosso quanti più colpi possibili, le tecniche invece sono mosse speciali di classe da utilizzare non appena saranno disponibili all’uso, con tanto di variante “fusione”, che permette utilizzare due tecniche insieme dando vita ad una terza ancora più potente, arrivando poi all’assalto di gruppo, nel quale tutta la squadra concentrerà i propri attacchi con un moltiplicatore bonus che permette di raggiungere danni a 7 cifre.

Legata alle evoluzioni di trama troviamo poi la sintonia che unirà momentaneamente due personaggi dando vita ad una potente creatura: l’Uroboros. Gli Uroboros sfruttano tecniche speciali dalla potenza devastante, ma il loro utilizzo è abbastanza limitato nel tempo, cosa che porterà ad un cooldown per poter accedere nuovamente la sintonia.

La gestione del party non è troppo complicata. Per quanto manchi un sistema di upgrade di armi ed equipaggiamenti, potremo potenziare i nostri combattenti utilizzando delle gemme (sistema già visto nel primo Xenoblade), che in base al tipo e al livello, conferiranno bonus ed incrementi statistici di varia natura. Anche gli accessori fanno la loro parte, spingendoci ad affrontare i nemici più grandi e pericolosi con la speranza di qualche drop unico e raro.

L’esplorazione resta uno dei punti forti della serie anche in questo terzo capitolo di Xenoblade Chronicles.

Ogni area propone più livelli verticalizzando oltre misura il mondo di gioco. L’accesso alle varie zone è scandito da dei paletti imposti dalla storia, che sbloccherà delle nuove azioni, come arrampicarsi, sfruttare delle corde o risalire i terreni sabbiosi, che ci permetteranno di addentrarci nelle aree prima precluse. I numerosi chechpoint e le aree di sosta creano una rete perfetta per i viaggi rapidi, riducendo al minimo il back tracking, specie in fase di completamento delle quest secondarie. Le aree di sosta ci consentono poi di utilizzare l’esperienza bonus guadagnata per garantirci qualche livello extra, così come parlare di determinati argomenti, spunti di discussione appresi visitando le Colonie, sbloccheranno dei dialoghi extra (l’equivalente delle skit) o addirittura delle nuove missioni.

Tornando a parlare dell’esplorazione e del mondo di Xenoblade Chronicles 3 è impossibile non rimanere impressionati dalla sua bellezza e dal notevole salto tecnico compiuto rispetto al secondo capitolo, anch’esso bellissimo ma non privo di problemi.

Se il world building è impeccabile, altrettanto lo è la direzione artistica intrapresa qua, che va a fondere insieme elementi architettonici provenienti dai mondi di Xenoblade Chronicles 1 e 2, dandoci fin da subito un suggerimento, nemmeno tanto velato, su dove si voglia andare a parare con la storia. Queste scelte rendono Xenoblade Chronicles 3 più vincolato agli altri capitoli, che vi consigliamo di giocare prima di affrontare questa avventura, evitando così di perdervi alcuni elementi importanti del racconto.

Tornando a parlare dell’aspetto tecnico, ci si rende subito conto dei progressi fatti da Monolith Soft e della conoscenza acquisita con Nintendo Switch. Il mondo non è solo più articolato, ma è più ricco di dettagli e di elementi a video. Il tutto senza che la console abbia la minima incertezza anche quando lo schermo sarà invaso nella sua totalità. Migliora nettamente anche la qualità dei modelli 3D, e in generale la risoluzione è più alta, e lo si nota soprattutto nelle scene a più ampio respiro, nelle quali l’occhio si perde negli infiniti panorami di Aionios senza che ne risenta la qualità dell’immagine.

Soprattutto in modalità portatile, cosa che fa apparire la pessima performance di Xenoblade Chronicles 2 come un solo brutto ricordo lontano. Se proprio bisogna trovare un difetto il dito dovrebbe puntare contro l’interfaccia di gioco, da sempre fin troppo carica di informazioni. E se è vero che dopo qualche ora l’occhio si abitua passando oltre e focalizzandosi sull’azione di gioco, questo non giustifica il fatto che si potesse trovare una soluzione meno invasiva che non appesantisse oltremodo le fasi combattive.

Anche con il comparto audio viaggiamo su livelli altissimi. Da un lato la splendida colonna sonora, sempre capace di valorizzare ogni passaggio del gioco con le sue melodie, dall’altra un ottimo doppiaggio di qualità, specie nella sua controparte originale giapponese, rendono Xenoblade Chronicles 3 una bellissima esperienza audiovisiva per quelle che sono le capacità tecniche di Nintendo Switch, qua spremuta fino all’osso.

Come i precedenti capitoli Xenoblade Chronicles 3 gode di un adattamento completo in italiano un po’ sopra le righe, utilizzando termini decisamente curiosi come “che sprazzo” o “porca la fiamma” per camuffare le imprecazioni dei protagonisti. Una soluzione che in più di un’occasione ci ha strappato una risata, sebbene il “mood” del momento fosse tutt’altro che piacevole.


Xenoblade Chronicles 3 pone per il momento la parola fine ad una delle serie JRPG più epiche degli ultimi anni. E lo fa con un capitolo che non si risparmia nulla in termini di emozioni e colpi di scena. Per la sua natura così connessa al passato vi consigliamo di approcciarvi a questo terzo capitolo con la consapevolezza di aver già giocato i precedenti titoli, dato che verranno tirati in ballo personaggi ed eventi appartenenti al passato della serie, e che un giocatore che si avvicina a Xenoblade per la prima volta rischia di perdersi in toto, vanificando così l’effetto sorpresa del finale.
Sebbene per ora sia solo un arrivederci, siamo curiosi di sapere non solo come si evolverà la serie con il prossimo capitolo (che secondo quanto detto da Tetsuya Takahashi arriverà, anche se non si sa quando), ma anche cosa ci aspetta il DLC dedicato alla storia la cui uscita è prevista nel corso del 2023 e che potrebbe riservarci più di una sorpresa.

 

Xenoblade Chronicles 3 è disponibile su Nintendo Switch.

Xenoblade Chronicles 3
Xenoblade Chronicles 3 – La Recensione
Pro
Sistema di combattimento profondo ed estremamente personalizzabile
Una storia epica ricchissima di contenuti da scoprire
Tecnicamente uno dei titoli che sfrutta di più la potenza di Switch
Contro
Interfaccia grafica invasiva in fase di combattimento
Aver giocato gli altri 2 capitoli di Xenoblade è fortemente raccomandato
Alcuni azzardi nella traduzione italiana
9.2
Voto