Tiny Tina’s Wonderlands, La Recensione

Gearbox Software e 2K Games tornano con un esplosivo spin-off della saga di Borderlands

Benvenuti nel folle mondo di Tiny Tina

Fin dal suo annuncio nel giugno del 2021 e dai successivi trailer, Tiny Tina’s Wonderlands ha attirato su di sè parecchia attenzione, dove anche Gearbox Software con una mossa alquanto intelligente, ha trasformato il bellissimo DLC di Borderlands 2 con protagonista la svitata Tiny Tina (Assalto alla Rocca del Drago di Tiny Tina: Un’avventura unica in Wonderlands) in una specie di demo introduttiva gratuita per prepararsi e lanciare al meglio il nuovo gioco spin-off di Borderlands. Da fan della saga fin dal primissimo titolo del 2009 e dopo aver giocato a più di 200 ore nel terzo capitolo, ovviamente non potevo mancare all’appuntamento con questo spin-off che proprio grazie a 2K Games ho avuto l’opportunità di giocarlo su PlayStation 4 Pro. Quindi armatevi fino ai denti, preparate i vostri dadi, bombe e balestre e andiamo a scoprire l’esplosiva recensione del folle mondo di Tiny Tina’s Wonderlands.

Per chi non conoscesse la saga di Borderlands, questi titoli creati da Gearbox Software offrono ai giocatori uno sparatutto action RPG, looter-shooter (gioco in cui la dinamica fondamentale è costituita intorno alle ricompense che si ottengono in base a missioni, shop, kill ecc..) in prima persona in cui potremo giocare in modalità solitaria, in split-screen locale o in multiplayer online con tre amici. Fatta questa premessa, in Tiny Tina’s Wonderlands, ci ritrovremo bloccati con la nostra astronave in avaria insieme a Frette, Valentine e proprio la giovane svitata e ossessionata dagli esplosivi Tiny Tina, che nel pieno della sua esuberanza decide di voler giocare a Bunkers & Badasses (praticamente il Dungeons & Dragons dell’universo di Borderlands) in veste di Bunker Master e ovviamente narratrice del gioco. E così in pochi secondi, grazie alla fantasia (o completa pazzia) di Tina verremo catapultati nelle Wonderlands per un mini-tutorial sui comandi base del gioco (che rimangono praticamente invariati dal precedente capitolo) e dei menù, dove la veste grafica in-game presenta come al solito in basso a sinistra la nostra barra della vita (rossa) e dello scudo (azzurra), mentre sulla destra a partire dall’alto verso il basso, in cui avremo il radar, la missione scelta da seguire, la tipologia d’uso dell’arma con la quantità di proiettili e la nostra abilità. Infine al centro dello schermo in basso troveremo la barra dedicata agli XP inerente al levello del nostro personaggio.

Durante questo tutorial dove dovremo avventurarci nella nostra prima missione, noi da ultimi arrivati saremo la matricola sfigata del team, denominato il “Tessifato” e dove perfino l’antagonista principale fin dalla prima missione introduttiva al vero gioco ci prenderà per i fondelli con il classico stile che contraddistingue questa serie e che mi ha ucciso dal ridere fin dai primi minuti di gioco. Terminato questo tutorial, dovremo creare successivamente il personaggio da zero, scegliendo la conformazione del viso, il sesso, l’aspetto, colorazioni e la classe di appartenenza, ma su quest’ultimo punto ci torneremo dopo in maniera più approfondita. Una volta creato il nostro personaggio, entreremo difatti nel Continente (Overworld), il tabellone/mappa di B&B creato da Tina con pezzi di carta, tappi di bottiglia, svariati oggetti e patatine, in cui potremo muoverci con la nostra pedina (simil Funko Pop! deformed) interagendo con il mondo di gioco, npc, affrontando dungeon o spostarci in vari luoghi della mappa in cui sbizzarrirci nella varie disavventure create dalla mente della nostra Bunker Master. Il nostro scopo, sempre seguendo la nostra narratrice che cambierà a suo piacimento regole e quant’altro, sarà quello di sconfiggere il Signore dei Draghi, potente e temibile necromante liberatosi dalla prigionia causata dalla favolosa regina delle Wonderlands, niente popo di meno che: Stallone da Culo! Sarà così nostro il compito di servire la regina e riportare il regno fuori dal caos e sconfiggere una volta per tutte il temibile villain durante la nostra avventura che presenterà oltre alle missioni principali anche diverse folli quest secondarie, che vi faranno scoprire storie assurde e luoghi della mappa sconosciuti e totalmente opzionali.

Tiny Tina's Wonderlands
Genere
Looter-shooter, Adventure, Action RPG
Modalità
Multigiocatore
Sviluppato da
Gearbox Software
Editore
2K Games
Piattaforme
PlayStation 4, Xbox One, PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC
Il nostro Punteggio
8
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Uno dei fattori più fondamentali del gioco è la scelta della classe, scelta che determinerà il nostro stile di gioco, ma che si discosta leggeremente dai precedenti capitoli. Tra le opzioni possibili per il nostro Tessifato trovremo sei classi disponibi tra il; Berr-serker, lo Sparamagie, Brandimartello, l’Oltretomba, Stilomante e Guardiaspore, tutte dotate di uno skill tree e caratteristiche diverse, insieme anche ad una manciata di punti abilità ed eroe da spendere per aumentare le nostre statistiche fin dall’inizio. Per quanto riguarda i punti abilità, quest’ultimi saranno fruibili nello skill tree del personaggio, in cui potremo sbloccare fin da subito un’abilità speciale della nostra classe da usare durante i nostri combattimenti e migliorare in base alle nostre preferenze le statistiche che riguardano il potenziamento di cadenza di fuoco, scudo, degli incantesimi, colpi critici e molto altro. Con i punti eroe invece andremo a modificare tutto ciò che riguarda il potenziamento fisico come la forza, destrezza, intelligenza, costituzione ecc.. accrescendo la potenza del nostro Tessifato in modo da rendere la vita difficile ad ogni nemico che ci parerà di fronte. Durante l’avventura guadagnando punti XP, potremo livellare il nostro protagonista dal livello 1 fino ad un range di level cap fissato a 40 e dove inoltre una volta raggiunta una fase della storia principale, ci sarà data l’opportunità di scegliere un ulteriore classe aggiuntiva con rispettivo skill tree da livellare. Per esempio io partendo con lo Sparamagie ho optato come seconda classe il Brandimorte, creando così un mix abbastanza letale unendo la magia oscura di quest’ultima classe alla mia primaria basata su incantesimi. Tra le novità del gioco invece troviamo l’assenza dei mezzi dei veicoli e delle granate, con il primo punto che viene giustificato da un mondo di gioco meno vasto e non più prettamente open world (anche se saremo liberi di scorrazzare per la mappa come e quando vorremo), con mappe di gioco più piccole e tutte percorribili a piedi o di corsa, con il nostro Tessifato che potrà anche teletrasportarsi in vari luoghi grazie ai punti di interesse che andremo a sbloccare durante la nostra partita sulla mappa, mentre per il secondo punto in cambio delle granate avremo come possibile arma aggiuntiva degli incantesimi.

Proprio una novità importantissima sono gli incantesimi (poteri simili a quelle usati dalla classe delle Sirene nei precedenti capitoli) che andranno ad implementare il nostro equipaggiamento e forza d’attacco, aiutandoci anche di parecchio durante gli scontri. Tra le varie magie troveremo palle di fuoco, proiettili di ghiaccio, lame di sangue, fulmini e molto altro, che potenziando il nostro skill tree potranno diventare ancora più devastanti riducendo la finestra di ricarica, di cooldown o i colpi in successione da sferrare. Ovviamente immancabili saranno le varie armi principali tra pistole, fucili a pompa, mitra, fucili da cecchino e bazooka con svariati danni elementali, bonus di classe e molto altro che la serie ci ha abituati. In ultimo avremo l’immancabile scudo, due slot per le reliquie che aumenteranno i danni elementali ed anche un’arma contundente che sostituirà il classico pugno e che potremo brandire per colpire direttamente il nemico e sfasciargli tutti i denti, con miriadi di alternative e scelte come spadoni, spade magiche, asce, mazze chiodate e chi più ne ha, più ne metta.

 

Con una campagna dalla durata circa di 10 ore ma che con tutte le quest secondarie ed anche in base ad una delle tre difficoltà disponibili tra cui Rilassata, Equilibrata e Intensa può arrivare a più di 30 ore di gioco, la vera grande novità in Tiny Tina’s Wonderlands si palesa veramente nella fase di endgame quando sbloccheremo i livelli Mito e la Camera del Chaos. In questo dungeon procedurale che ci offrira il Signore dei Draghi e che protremo affrontare da soli o in multiplayer, troveremo quattro diverse stanze (tipo i calici in Bloodborne per fare un esempio pratico) in stile roguelite, in cui il nostro Tessifato dovrà affrontare una serie di nemici e anche boss fight di difficoltà sempre più crescente e dove in ogni roud sarà possibile ottenere dei loot speciali per migliorare notevolmente la nostra potenza di fuoco. Tra le quattro scelte che potremo intraprendere troviamo la Sessione in Evidenza, una stanza settimanale con un timer che ne determina la durata, la Sessione Normale in cui affronteremo 3 incontri + miniboss seguiti da 3 incontri + boss finale da una durata di circa 25 minuti e le Sessione Prolungata con delle stanze in cui sarà solamente variato il tempo di gioco sui 40 minuti circa e dove otterremo di conseguenza più drop, più loot e più cristalli. Infine troviamo la Prova del Caos che rappresenta diversi dungeon da affrontare e che in caso di continuo successo ci porteranno dal livello Chaos 1 al livello 20 donandoci loot incredibili con armi epiche e tanto altro. Inoltre raggiungendo il cap fissato a 40 potremo accumulare altra esperienza grazie ai livelli Mito, che ci permetteranno così di aumentare quattro nuove specializzazioni: Druido, Arcimago, Maestro della Spada e Cecchino. Nonostante l’abbia provata ancora poco, sono certo che questa novità apportata al titolo nell’endgame insieme ai già annunciati quattro futuri DLC, garantiscono una longevità veramente ottima e la migliore modalità di fine gioco mai fatta su un titolo di Borderlands garantendo un livello di sfida veramente appagante.

Un comparto tecnico che fa booooom…nel bene e nel male

In Tiny Tina’s Wonderlands a livello grafico la software house texana ha seguito le orme del suo predecessore Borderlands 3, ma sopratutto la domanda da farsi è “serve cambiare qualcosa che funziona alla grande?”. La risposta a mio parere in questo caso è no…e difatti lo sa bene pure Gearbox Software, che ha proseguito sulla strada che ha reso famosa e contraddistinto la saga da tutti gli altri sparatutto con grafica cel-shading, andando di fatto a marcare ancor di più i tratti dei personaggi che si espongono con una resa grafica veramente particolare e bella da vedere. Anche per quanto concerne i colori, ho trovato delle tinte più vivaci che mai, anche grazie a tutto il mondo fantastico creato nella mente bacata di Tina e che mettono subito in risalto il mondo di gioco creato dagli sviluppatori, che si fonde con un’ottima estetica dai tratti steampunk e fantasy-medievale. Sfortunatamente però in confronto al suo predecessore ho trovato molti più problemi grafici legati ai cali di frame-rate e soprattutto con il caricamento degli asset e della texture che si presentano verosimilmente molto lenti su PlayStation 4, andando a sgranare spesso ciò che andremo a visualizzare con la telecamera anche per più di 5 secondi e risultando molto brutti da vedere. Parlando invece del comparto audio il lavoro di Gearbox Software si può suddividire in maestoso se andiamo a virare sul lato del doppiaggio (anche se ho trovato qualche problema con il sync) e poco sopra la media se andiamo a parlare della colonna sonora di gioco, meno ispirata del terzo capitolo canonico della serie che offriva una soundtrack meravigliosa e un comparto sonoro da 10 e lode. Una scelta che trovo ingiustificata e bizzarra allo stesso momento invece è l’assenza del fantastico doppiaggio italiano, che per chi ha giocato agli scorsi capitoli sa di cosa stiamo parlando e dell’ottima qualità che ha sempre contraddistinto la saga su questo campo in terra nostrana. Soprattutto a pagarne di questa scelta sarà chi mastica poco l’inglese, ma anche per chi lo comprende abbastanza, troverà questa decisione alquanto fastidiosa vista la quantità mostruosa di dialoghi e sottotitoli da leggere soprattutto durante le sparatorie e momenti in-game che non aiutano per niente il giocatore. In quanto al doppiaggio americano, come al solito c’è solo da tirare giù il cappello, che non solo è aiutata da una sceneggiatura sempre divertente, irriverente e pungente, ma anche grazie a delle interpretazioni super come quella di Ashly Burch (voce anche di Aloy di Horizon: Forbidden West) nei panni di Tiny Tina, Andy Samberg (Brooklyn Nine-Nine) con Valentine, quella del fantastico Will Arnett (BoJack Horseman, LEGO Batman – Il film) con il Signore dei Draghi e con ben otto doppiaggi per il nostro protagonista in base alla scelta della voce del nostro personaggio in fase di creazione.

Come abbiamo già detto anche a livello di sceneggiatura, ci troviamo dinanzi ad una scelta narrativa che segue le orme dell’ultimo titolo della saga anche se non si collega a nessun capitolo in particolare, risultando folle e irriverente (non ai livelli del secondo capitolo che forse ad oggi con il politically correct non uscirebbe neanche) e con il classico tono che solo la saga di Borderlans sa fare. Sotto questo punto di vista ho trovato comunque Tiny Tina’s Wonderlands un passo indietro al precedente capitolo, dove mi è sembrato che gli sviluppatori non abbiano quasi mai osato quel troppo a cui eravamo abituati, risultando così un pochino più neutri vuoi per scelta o proprio per via del politically correct. Ad ogni modo se siete fan della saga, potete state tranquilli, perchè vi garantisco che comunque anche in questo titolo ci sono graditi ritorni (di cui però non vi spoilero per lasciarvi la sorpresa) e si toccano picchi di divertimento incredibili grazie ad omaggi, volgarità e prese in giro irriverenti e bonaccione proprio nello stile Borderlands, come ad esempio a titoli come The Witcher, Super Mario, Evil Dead, Star Wars, Moby Dick, Dark Souls, Monkey Island e ai Puffi, con una missione interamente ispirata alle creaturine blu nate dalla penna di Peyo e che mi ha fatto letteralmente sbellicare dalle risate lasciandomi senza fiato. Tra le altre positività che ho trovato, metto sicuramente i vari menù di gioco e opzioni che rimangono praticamente invariati dall’ultimo capitolo, ben gestiti nelle sue sezioni e molto semplici e lineari da capire e navigare, così come la mappa di gioco che risulta sempre molto chiara, con i punti d’interesse segnati e la possibilità di marcare una zona che vorremmo raggiungere grazie ad un segnalino che vedremo successivamente sul nostro radar.  Anche per ciò che ne concerne il lato di modifiche al personaggio, man mano che proseguiremo nel gioco troveremo tantissime colorazioni, trucchi, maschere, outfit, capigliature e tanto altro per poter modificare in qualsiasi momento il nostro protagonista e dove inoltre avremo modo anche di creare anche il nostro vessillo da esibire nel mondo di gioco. Ritornando a parlare di problemi invece, il problema maggiore che ho trovato nel lavoro della casa di sviluppo americana sono stati i troppi bug che hanno fatto crashare il gioco una quantità indescrivibile di volte, ma che grazie all’autosalvataggio almeno non vi farà perdere intere sessioni di gioco, con la speranza che al più presto gli sviluppatori tirino fuori un hotfix consistente per risolvere soprattutto questo problema che ad ogni modo nonostante il salvataggio rimane molto grave. In ultimo sotto il comparto online, devo ammettere che il lavoro di Gearbox Software è stato veramente buono, dove giocare anche con tre persone contemporaneamente non mi ha quasi mai trasmesso particolari problemi anche se qualche piccolo calo di frame si è palesato qualche volta durante le sessioni in multiplayer.

 

Tirando le somme, anzi i dadi, Tiny Tina’s Wonderlands vuole essere un grande e folle omaggio a Dungeon & Dragons da parte degli sviluppatori, offrendo un titolo che riprende le meccaniche e le formule vincenti di Borderlands 3 per riproporle con un’impronta ancora più ruolistica che va a migliorare già l’ottimo gameplay della serie. Nonostante qualche difetto grafico e bug, la mia esperienza di gioco è stata ottima e soprattutto divertente grazie alla sua sfrontataggine, al trash e all’inconfondibile ironia delle storie che gli sviluppatori texani riescono sempre a tirar fuori dal cilindro. Difatti il looter-shooter edito da 2K Games permette a qualunque giocatore, dai più esperti ai novizi, di giocare a questo titolo in base alla loro esigenza e garantendo un divertimento e fasi scanzonate in solo o con amici, in cui rifugiarsi per ore e rilassarsi grazie alla sua ironia e al suo folle mondo di gioco. Se siete alla ricerca di uno sparatutto che si discosti dai classici titoli seriosi che di solito presenta questo genere di gioco, Tiny Tina’s Wonderlands farà al caso vostro, perchè non solo vi diverterete fino a piegarvi dal ridere, ma perchè l’ultima folle creatura di Gearbox Software è un titolo assolutamente valido e che non ha da invidiare niente a nessuno, garantendo anche un’ottima longevità nel post endgame che pochi giochi del genere sanno fare. Dopo cinque videogames che hanno fatto incetta di premi ed elogi da parte della stampa internazionale e dalla sua ottima fanbase che si è creata nel tempo, a mio avviso riuscire ad offrire uno spin-off di questa qualità non era per niente facile, vista l’asticella già molto alta ed anche perchè lo sviluppo del titolo è arrivato durante la covid-era, ma possiamo dire che anche questa volta la software house texana a mio avviso è riuscita a calare un’altro asso dalla propria manica. Se Gearbox Software continuerà su questa strada non adagiandosi sugli allori e cercando sempre una nuova sfida per migliorare i futuri capitoli come stanno facendo, sono certo che un Borderlands 4 su console next-gen sarebbe una potenziale bomba incredibile..ma non di quelle normali eh, una di quelle speciali che solo quella schizofrenica di Tiny Tina saprebbe creare…e se queste mostrate su Tiny Tina’s Wonderlands sono le premesse per il futuro e un assaggio di fin dove può spingersi l’universo di Borderlands grazie ai suoi tantissimi protagonisti, beh non vedo l’ora di vedere il prossimo progetto di questi ragazzi del Texas perchè sono certo che non deluderanno.

Tiny Tina's Wonderlands
Pro
L'Overworld è meraviglioso
Ironico, irriverente e divertente da giocare
Ottime classi e personalizzazione del personaggio
Doppiaggio americano sontuoso
Contro
Leggermente sotto al precedente capitolo
Troppi crash
Assenza del doppiaggio italiano
8
Voto