Logan – The Wolverine – Recensione (No Spoiler)

Sono passati parecchi anni da quando Hugh Jackman fece il suo ingresso nell’universo dei cinecomics nel lontano 2000,  prendendosi sulle spalle l’arduo compito di interpretare un personaggio come Wolverine. Ed in effetti di tempo ne è passato parecchio. In 17 anni abbiamo visto l’evoluzione del Logan cinematografico nei vari film degli X-Men, l’abbiamo visto protagonista di due sfortunati e poco riusciti film stand alone e l’abbiamo potuto apprezzare recentemente in un brillante cameo-citazione ad Arma X nell’ultimo X-Men Apocalisse.(Il tutto senza mai indossare la famigerata tutina gialla dei fumetti.)

Se per Jackman però di anni ne sono passati “solamente” 17, lo stesso non si può dire del suo personaggio. Siamo infatti ormai nel 2029, i mutanti non ci sono più e Wolverine, che non si fa chiamare più così da parecchio tempo, è stanco e invecchiato. Stanco della vita e di un mondo che ormai non ha più nulla da offrirgli. E questa stanchezza la vediamo sul suo viso ricoperto di rughe, sui suoi artigli di adamantio che a volte faticano a mostrarsi, sulle sue cicatrici e su un fattore rigenerante che agisce molto ma molto più lentamente rispetto al passato. La vita con gli X-Men ormai è solamente un lontano ricordo, Logan si guadagna da vivere come autista e nel “tempo libero” si occupa insieme al mutante Calibano di un Professor X anche lui segnato dal tempo, ridotto purtroppo ad essere un vecchietto mezzo rimbambito. Il tutto sembra svolgersi con monotonia da tempo, tra pillole a Charles e cambi di camicia per Logan, fino a quando l’arrivo della piccola Laura non stravolge completamente le loro vite e costringe i nostri protagonisti ad intraprendere un viaggio.

nuovo-spot-tv-per-logan-the-wolverine-hugh-jackman-ho-dato-tutto-v5-285105-1280x720

Logan è proprio questo. Un road movie verso il tramonto basato sul tema del tempo trascorso e della famiglia. Ma non lasciatevi ingannare da queste parole, il film non è decisamente solo viaggi in macchina e momenti malinconici. Fin dall’inizio si intuisce il perchè della classificazione R (vietato ai minori di 17 anni non accompagnati dai genitori). Il film è crudo, violento, il sangue scorre a fiumi, le teste saltano e gli arti vengono recisi. Da una parte abbiamo uno sgraziato ma massiccio Logan da l’altro l’agile e minuta Laura che come il vecchio X-Men non si pone troppi problemi ad affondare i suoi artigli nel cranio del nemico di turno. Quello che finalmente tutti ci aspettavamo da un film su Wolverine.

logan-trailer-copertina

James Managold svolge il suo compito egregiamente dando linearità al film e concentrandosi molto sul rapporto tra i personaggi. La solida amicizia consolidata nel tempo tra Charles e Logan e il distaccato rapporto iniziale tra il mutante con gli artigli di adamantio e la neo arrivata nel gruppo che cresce con l’avanzare del film. Lo spazio per i personaggi secondari è irrisorio e lo stesso cattivo interpretato da Boyd Holbrook è caratterizzato poco. Ma va benissimo così, il film funziona, emoziona e a tratti ha anche i suoi momenti comici (senza mai esagerare). Hugh Jackman sfoggia la sua migliore interpretazione del personaggio, in quello che sicuramente è il miglior film su Wolverine e forse anche il miglior film di tutto l’X-Universe di casa Marvel/Fox.

 

Logan
Pros
Cons