Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar – Recensione (no spoiler)

Poster promozionale del film Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar

Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar è il nuovo capitolo della saga, in uscita nei cinema il 24 Maggio 2017, diretto da Joachim Rønning e Espen Sandberg.

LA STORIA CONTINUA…

Il quinto capitolo della saga, Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar, riprende le vicende da dove le avevamo lasciate con la puntata precedente: un Jack Sparrow (Jhonny Depp) sempre presente, ma palesemente invecchiato, una Perla Nera miniaturizzata, l’Olandese Volante maledetta e gli amanti separati.

Jhonny Depp che interpreta Jack Sparrow in Pirati dei caraibi: la vendetta di Salazar

Questa volta, però, a salvare dalla forza Jack Sparrow, per seguire una donzella in difficoltà, c’è il figlio di Will Turner, Henry (Brenton Thwaites). E la fanciulla, non è la ricca figlia di un governatore, ma una donna accusata di essere una strega, Karina Smith (Kaya Scodelario).

Henry Turner nel film Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar

Lo scopo di Henry Turner è trovare un modo per rompere la maledizione del padre e per farlo chiede aiuto al famigerato Jack Sparrow, di cui ha sentito parlare da Will. Per un caso fortuito, incontra Karina Smith, in grado di indicargli la via.

… O RICOMINCIA?

I parallelismi con l’incipit della saga, Pirati dei Caraibi: la maledizione della Prima Luna sono evidenti. Un Turner salva Jack Sparrow, col quale segue/insegue una giovane donna. Nulla di nuovo dunque, ma coerente con lo scopo: presentare i due nuovi personaggi che, idealmente, dovrebbero portare avanti nel futuro il destino dei Pirati.

Purtroppo, però, è ben lontano da avere la verve e l’originalità del primo capitolo. Tutto sa di già visto, dalle battute ai personaggi. In più, le nuove figure non sono affatto approfondite psicologicamente: piccoli accenni, buttati qua e là. Ma nell’insieme, Henry e Karina rimangono mediocri, superficiali e fanno rimpiangere Will ed Elizabeth.

Karina Smith e Henry Turner in una scena di Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar

IL PASSERO E’ CADUTO

D’accordo, le due giovani leve non sono brillanti, ma c’è sempre Jack Sparrow, giusto?

Nì. Come in parte era già accaduto nel capitolo precedente, Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare, l’irriverente pirata è sì causa degli eventi, ma non li guida. Ne è vittima. Ritroviamo un Jack Sparrow passivo, sfortunato, provato dal primo accenno di vecchiaia e da un alcolismo sempre crescente.

Due elementi che, se approfonditi in maniera adeguata, sarebbero stati assolutamente interessati. Che ne è di un pirata, quando comincia a invecchiare? Come si sopravvive all’opalescenza della fama?

Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salzar non approfondisce però: probabilmente per mantenere toni più leggeri, e goliardici, accenna, ma non spiega mai.

Per questo motivo, alcune scelte del personaggio sembrano proprio out of character, e fanno storcere un po’ il naso.

Neanche Jack Sparrow riesce, dunque, a far brillare la pellicola. Paradossalmente, il personaggio che risulta rinforzato da questo nuovo capitolo, è Barbossa.

C’ERANO UNA VOLTA UN CATTIVO… E IL DOPPIAGGIO ITALIANO

Il cattivo del film, Salazar, soffre un po’ del suo ego ma, soprattutto, del doppiaggio italiano. Dovrebbe essere un pericoloso capitano della marina spagnola, ma nella versione italiana risulta un po’ confuso sulle sue origini.

Salazar in Pirati dei caraibi: la vendetta di Salazar

Per la prima metà del film, non ha alcun accento: un italiano perfetto, tanto che se non lo avessero esplicitamente detto, non avrei mai capito le sue origini. Giusto qualche rimembranza al pronunciare il proprio nome (SalazHar).

Dalla seconda metà del film in poi… ecco che l‘accento compare, e il buon Salazar si ricorda dei propri natali. Giusto in tempo per attentare alla vita dei nostri eroi.

CONCLUSIONI

Ciò che ho apprezzato di più in Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar è stata la chiusura di ciò che era rimasto in sospeso. I punti non chiusi dei capitoli precedenti, infatti, nel film trovano la loro risoluzione.

Certo, non nel modo migliore: recitazioni non eccelse, doppiaggio italiano mediocre, esagerazioni forzate, personaggi superficiali e buchi di trama.

Se però siete in grado di sorvolare su alcuni forzature della trama, il film resta comunque godibile, soprattutto se si attende una chiusura di quanto già visto nei precedenti capitoli.

In sostanza, consigliato solo agli amanti della saga, che desiderano rivedere Jack Sparrow e le sue incredibili avventure.

Compiti a casa svolti, ma poco più della sufficienza. Si poteva fare di più.

Pros
Cons
6.5
Voto