TOP 10 2020: I Film
A causa dell’emergenza sanitaria, il 2020 è stato un anno molto duro, fortunatamente in nostro soccorso sono arrivati i servizi multimediali, le piattaforme di streaming e i videogiochi: di seguito trovate una Top 10 di Film scelti dalla nostra redazione. Non per forza i migliori, ma i film che ci sono più piaciute e che ci hanno emozionato nel corso dell’anno appena conclusosi. Un’ultima nota: ci siamo basati sulla distribuzione italiana, quindi ci sono un paio di film usciti nel nostro paese nel 2020 ma che nel resto del mondo sono stati distribuiti nel 2019.
Soul
Scelto da Andrea
Entrato nel 2020 all’ultimo minuto con la sua uscita in streaming su Disney+ il 25 Dicembre e dopo aver saltato l’uscita cinematografica a causa della chiusura dei cinema, Soul si conferma come l’ennesimo prodotto azzeccato da Disney Pixar. Un viaggio nella psiche umana attraverso il jazz in quello che si pone come uno dei prodotti Pixar meno rivolto ad un pubblico di bambini. Un film maturo che affronta il tema dell’ossessione e del bisogno intrinseco del genere umano di trovare il proprio posto nell’universo. Il tutto realizzato con un comparto tecnico ai massimi storici per l’azienda con una messa in scena colorata e ricca di minuziosi dettagli.
Leggi la Recensione di Soul
Soul racconta la storia di Joe Gardner, un insegnante di musica della scuola media che sogna da tempo di esibirsi in uno spettacolo jazz dal vivo. Quando finalmente ha la possibilità di farlo al club The Half Note di New York, Joe rimarrà vittima di un improvviso incidente. La sua anima verrà separata dal suo corpo e sarà trasportata allo You Seminar, un centro in cui le anime si sviluppano e acquisiscono passioni prima di essere trasferite nei corpi dei neonati. Joe dovrà lavorare a stretto contatto con queste anime per poter tornare sulla Terra prima che sia troppo tardi.
Palm Springs
Scelto da Guido
Fin dal trailer d’annuncio, sapevo che Palm Springs aveva tutte le carte in regola per piacermi: a partire dal cast, Andy Samberg, Cristin Milioti e J.K. Simmons fino a quel poco che si evinceva della trama. Poi la triste notizia, l’opera prima di Max Barbakow, lodata dalla critica al Sundance Film Festival, era un’esclusiva di Hulu, piattaforma che nel nostro paese ancora non è arrivata. Fortunatamente Prime Video ci ha messo una pezza quest’inverno, dopo che i cinema sono stati chiusi nuovamente a causa dell’emergenza sanitaria, permettendomi di assaporare questa insolita commedia romantica.
In una delle varianti più originali del giorno della marmotta (Ricomincio da capo), gli autori riescono a mescolare momenti leggeri alle paure e ansie dei protagonisti, intrappolati nella ripetitività della quotidianità. Un film semplice ma al tempo stesso ambizioso, capace di dire la sua su un tema spesso abusato come il loop temporale. Una commedia romantica con una spinta in più, sicuramente meritevole di un posto nella Top 2020 dei nostri film preferiti.
Guarda Palm Springs su Prime Video!
Palm Springs, film diretto da Max Barbakow, racconta la storia di Nyles (Andy Samberg) e Sarah (Cristin Milioti), due giovani che si incontrano per la prima volta a Palm Springs al matrimonio della sorella di lei, Tala (Camila Mendes), con il fidanzato Abe (Tyler Hoechlin). Sarah è la damigella d’onore e la pecora nera della famiglia. Essendo palesemente ubriaca, Nyles decide di salvarla da una figuraccia, improvvisando al posto suo il discorso del brindisi.
I due legano sin da subito e sembra esserci una certa attrazione tra loro, ma quando Nyles viene mortalmente colpito da una freccia, tirata da un anziano di nome Roy (J.K. Simmons), arranca verso una grotta vicina, da cui proviene una misteriosa luce. Sarah decide di seguirlo all’interno della grotta, ignara di cosa l’aspetti, nonostante lui le intimi di non entrare.
Borat Seguito di Film Cinema
Scelto da Guido
Sacha Baron Cohen è sicuramente l’attore che più ha portato alla ribalta i mockumentary, trasformando gag estreme in una finestra sulla società americana. Con Borat Seguito di Film Cinema, Cohen si spinge oltre, arrivando in posti ancora intoccabili. In un film che mette alla berlina no vax, repubblicani e americani in toto, Cohen riesce a migliorare ulteriormente la figura di Borat e confezionare un film adatto ai nostri tempi. Ci fa ridere vergognandoci di quello che vediamo, in maniera intelligente e con anche un colpo di scena finale decisamente inaspettato. Qualcuno ha evidenziato, anche giustamente, che il film sia stato fatto per spingere gli americani a votare, e dati i risultati forse è anche servito. Cohen fa un altro centro che indignerà molti ma divertirà tutti gli altri. Borat Seguito di Film Cinema è anche uno dei grandi film in esclusiva di Prime Video, che lo ha distribuito nonostante l’emergenza sanitaria tuttora in corso.
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Il film è diretto da Jason Woliner e scritto da Sacha Baron Cohen & Anthony Hines & Dan Swimer & Peter Baynham & Erica Rivinoja & Dan Mazer & Jena Friedman & Lee Kern. Nel cast oltre a Sacha Baron Cohen troviamo anche Irina Nowak.
Dopo quattordici anni ai lavori forzati in un gulag per il disonore arrecato al suo Paese con le precedenti avventure, il giornalista kazako Borat Sagdiyev viene incaricato dal suo presidente Nazarbaev di ingraziarsi il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump regalando al suo vice, Mike Pence, il Ministro della Cultura del Kazakistan, che è anche il più grande pornoattore del paese, Johnny la scimmia.
1917
Scelto da Andrea
In questo 2020 sono due le pellicole che mi hanno stupito maggiormente sul piano tecnico stilistico, Tenet di Christopher Nolan e l’incredibile 1917 di Sam Mendes, film di fine 2019 ma che è uscito in Italia a Gennaio 2020 facendolo rientrare di diritto in questa top. La pellicola di Mendes vincitrice di 2 Golden Globes come miglior film drammatico e miglior regista e 3 premi Oscar come Miglior fotografia, Migliori effetti speciali e miglior sonoro è stata senza ombra di dubbio la mia miglior esperienza in sala degli ultimi anni. La pellicola, girata come se fosse un’unico piano sequenza, è una meravigliosa rappresentazione della prima guerra mondiale, fatta di giochi di luce, suoni e comunicando allo spettatore un costante senso di ansia e tensione per la sorte dei protagonisti. Anche se tardi ormai per poterne apprezzare la bellezza data dalla visione in sala, 1917 è un film che va assolutamente visto e/o recuperato.
Al culmine della prima guerra mondiale, due giovani soldati britannici, Schofield (George MacKay di Captain Fantastic) e Blake (Dean-Charles Chapman di Game of Thrones) ricevono una missione apparentemente impossibile. In una corsa contro il tempo, devono attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio che arresterà un attacco mortale contro centinaia di soldati, tra cui il fratello di Blake.
Jojo rabbit
Scelto da Andrea
Altro film di fine 2019 arrivato in Italia a Gennaio 2020. Jojo Rabbit è la pura e semplice dimostrazione che Taika Waititi non è solo Thor – Ragnarok. L’ennesima pellicola che parla di Hitler e del Nazismo raccontata con ironia e con quel pizzico di follia che solo Waititi poteva tirare fuori, che tra l’altro interpreta anche Hitler. Quasi due ore di film che mostrano la crescita e l’evoluzione di pensiero del piccolo Jojo, con tanti momenti divertenti bilanciati da altri di pura commozione. Ottima rappresentazione scenica con alcuni frame chiave che sono già entrati nella storia del cinema. Non è un caso infatti che il film abbia vinto agli Oscar come miglior sceneggiatura non originale.
Protagonista è un bambino tedesco di nome Jojo Betzler (Roman Griffin Davis) e soprannominato “Rabbit”, appartenente alla Gioventù hitleriana durante i violenti anni della Seconda guerra mondiale. La sua visione nazista del mondo cambia completamente quando scopre che sua madre (Scarlett Johansson) nasconde in soffitta una ragazza ebrea (Thomasin McKenzie). Da questo momento in poi Jojo dovrà fare i conti con i dubbi sorti riguardo il nazionalismo e in questo dissidio interiore verrà aiutato soltanto dal suo amico immaginario, una versione idiota e caricaturale di Adolf Hitler (Taika Waititi).
Mank
Scelto da Eleonora
David Fincher ci mostra, attraverso un eccellente Gary Oldman, le turbolente settimane in cui Mankiewicz completò la sceneggiatura del capolavoro di Orson Welles, Quarto Potere. Il film ripristina e attribuisce il merito al lavoro svolto da Mankiewicz, troppo spesso passato in sordina. Non solo, ma il regista getta anche un occhio sprezzante sulla Hollywood degli anni ’30, proprio attraverso le ambizioni di Mank e ai suoi audaci colpi di stile, che hanno reso il film di Welles un punto di riferimento nella storia del cinema. Una pellicola che è il sogno di ogni cinefilo amante della Golden Age di Hollywood.
Ultima, ma non per importanza, una colonna sonora eccezionale, che porta la firma del duo formato da Trent Reznor e Atticus Ross. La particolarità sta nell’aver composto esclusivamente brani musicali utilizzando strumenti esistenti all’epoca. Melodie nostalgiche ci danno un ritratto di quello Hollywood è stata e oggi dimenticata, che rivive – suo malgrado – solo grazie a film come questo. Un vero tocco di classe.
Leggi qui la recensione di Mank
Il film racconta la storia dello sceneggiatore alcolista Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman, e della lavorazione di Quarto potere diretto da Orson Welles, ripercorrendo la genesi del film raccontando la Hollywood degli anni ’30 attraverso gli occhi e la graffiante ironia di Mankiewicz.
Nuvole
Scelto da Giovanni
Nuvole è un prodotto Disney+, ma ben lontano dai prodotti scanzonati e divertenti della nota azienda. È un prodotto semplice, ma dal grande pregio comunicativo e realizzativo. Le tematiche trattate sono incredibilmente mature e a tratti inaspettate proprio per essere un prodotto Disney (la malattia e la religione sono i due esempi più evidenti), ma sono ben amalgamate in un un’opera che vuole semplicemente raccontare allo spettatore due morali: la prima che non sempre i sogni sono impossibili da realizzare nemmeno se la vita mette in mezzo grandi ostacoli all’apparenza insormontabili e la seconda che bisogna combattere per realizzarli prima che sia troppo tardi. Il film racconta la vera storia di Zach Sobiech, ma non lo idolatra e non lo riduce ad un mero simbolo melodrammatico, bensì lo mostra in tutta la sua naturalezza ponendo l’accento su un realismo visivo e narrativo.
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La storia vera di Zach Sobiech, un ragazzo di 17 anni dotato di talento musicale che convive con una rara forma di tumore osseo (osteosarcoma). Il film segue il viaggio di Zach nel corso del suo ultimo anno di scuola mentre attraversa la complessità dell’amore, dell’amicizia, della famiglia, costruendo la sua eredità musicale.
Diamanti Grezzi
Scelto da Marcello
Diamanti Grezzi è una vera sorpresa. Una delle migliori pellicole uscite su Netflix e una delle migliori del 2020. Non è stato difficile pensare di inserire il film dei Fratelli Safdie in questa lista, Diamanti Grezzi è un film che già dalle prime battute mette in mostra una realtà fatta di rumori, suoni costanti e personaggi che riescono con grande equilibrio a mescolarsi tra loro. Ma nonostante questo apparente e costante caos rumoroso messo in scena, il film riesce e vuole essere completamente focalizzato sul protagonista, che viene messo a nudo sotto ogni aspetto, quasi sezionato per lo spettatore in ogni sua sfaccettatura. Diamanti Grezzi ha il merito di un ritmo sempre alto, di essere frenetico quasi ansiogeno, di non permettere mai allo spettatore di perdere l’attenzione nel suo continuo crescendo verso il finale. Un Adam Sandler che ci, e si, regala l’interpretazione della vita con un personaggio straordinariamente complesso e ricco di dettagli, da la marcia in più ad una pellicola già straordinaria.
Dagli acclamati registi Josh e Benny Safdie arriva questo elettrizzante crime thriller su Howard Ratner (Adam Sandler), un carismatico gioielliere di New York alla costante ricerca del colpo della vita. Dopo aver piazzato una serie di scommesse ad alto rischio che promettono di ripagarlo alla grande, Howard si ritrova sul filo del rasoio alla ricerca di un equilibrio tra affari, famiglia e avversari che lo mettono sempre più con le spalle al muro nel suo instancabile percorso verso la vittoria.
Sorry we missed you
Scelto da Marcello
Ken Loach, dopo Io, Daniel Blake, torna a parlare di quello che è uno dei suoi temi più ricorrenti: l’emergenza sociale della working class britannica. In Sorry, We Missed You, mette a nudo uno dei lavori più attuali del nostro tempo: il corriere in franchising. Una delle particolarità dell’ormai 83enne regista britannico è quella di lavorare con attori non professionisti che si adattino perfettamente alla realtà socioeconomica che rappresentano. Quello che ne viene fuori è uno straordinario spaccato sociale, pregno di autenticità e naturalezza che a tratti sembra prendere le vesti del docufilm. L’incredibile umanità ed empatia viene esaltata dalla sceneggiatura di Paul Laverty, fedele sceneggiatore di Loach. Quello che ne viene fuori è una pellicola che con eleganza magistrale, racconta la storia di un uomo e di una famiglia alle prese con la vita, con quella quotidianità che tutti possiamo riconoscere, piena di sacrifici, di alti e bassi. Il protagonista, uno straordinario esordiente di nome Kris Hitchen, da incredibile profondità e veridicità al suo personaggio. Sorry We Missed You è una delle migliori pellicole che possiate vedere datate 2020, una pellicola che mette in mostra la realtà nuda e cruda nel modo più veritiero possibile.
Dopo aver ricevuto un’ottima accoglienza alla 72 ª edizione del Festival di Cannes, Ken Loach (due volte Palma d’oro con Il vento che accarezza l’erba, e Io, Daniel Blake, un Orso d’Oro alla carriera alla Berlinale e un Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia) torna dal 2 gennaio nei cinema italiani con il suo nuovo film Sorry we missed you, distribuito da Lucky Red. Newcastle. Ricky e la sua famiglia combattono contro i debiti dopo il crack finanziario del 2008. Una nuova opportunità appare all’orizzonte grazie a un furgone nuovo che offre a Ricky la possibilità di lavorare come corriere per una ditta in franchise. Si tratta di un lavoro duro, ma quello della moglie come badante non è da meno. L’unità familiare è forte ma quando entrambi prendono strade diverse tutto sembra andare verso un inevitabile punto di rottura.
The Gentlemen
Scelto da Giacomo
Saltando la distribuzione nelle sale (causa COVID-19) ed arrivando direttamente sulle piattaforme di streaming (gratuito nel catalogo di Prime Video), con The Gentlemen Guy Ritchie si redime da una doppiatta cinematografica non proprio convincente (King Arthur e Aladdin), tornando a dirigere un film nel genere che lo ha consacrato, quello della commedia criminale sullo stile di Snatch – Lo strappo e RocknRolla.
Con The Gentlemen mette su un cast di prim’ordine capitanato da un sempre impeccabile Matthew McConaughey, un boss della droga statunitense trapiantato in UK ed arrivato al capolina, pronto a lasciarsi tutto alle spalle per tirirarsi ad una vita più tranquilla con la moglie. Proprio prima di dare il suo addio dalla scena malavitosa, gli eventi prenderanno una pienga insolita, fra tradimenti, giochi di potere e vendette trasversali, il tutto nel pieno stile “british” che caratterizza le pellicole di Guy Ritchie.
Una storia che diventa corale, e che si divide tra veri e propri giganti della recitazione come Hugh Grant, Colin Farrell, o Charlie Hunnam (qua in un ruolo più consono e credibile rispetto a Re Artù), riuscendo a trovare un perfetto equilibrio fra l’action più caciarone e l’humor inglese, che culminerà in un finale meno prevedibile di quello che ci saremmo aspettati.
Leggi la recensione di The Gentleman
Mickey Pearson, americano trapiantato a Londra, ha costruito un impero basato sul traffico di marijuana. Quando si sparge la voce che vorrebbe vendere e ritirarsi dagli affari si scatena una serie di sabotaggi, ricatti e corruzioni, nel tentativo di sottrargli i suoi lucrosi affari. Ma lui non è disposto a ritirarsi in buon ordine.
Menzione d’onore: Promare
Scelto da Giacomo
Potremmo riassumere Promare come “Studio TRIGGER at its finest“. Hiroyuki Imaishi e Kazuki Nakashima tornano a lavorare nuovamente insieme convogliando le loro idee migliori per un lungometraggio animato che condensa in 110 minuti tutto l’estro creativo dei due autori giapponesi, e nel quale ritroviamo gli stessi elementi che avevano caratterizzato i loro precedenti lavori come Kill-la Kill e Gurren Lagann.
Si parte subito con il botto con i Burning Rescue intenti a combattere l’avanzata dei pericolosi Burnish, creature in grado di spazzare via l’umanità con i loro poteri incendiari, per poi tirare dritto tutto d’un fiato, senza sosta, con alcune delle sequenze animate più belle di questi ultimi anni.
Non tanto nella storia, che comunque regala allo spettatore bei momenti di intrattenimento, Promare è uno dei prodotti d’animazione giapponese più impressionanti degli ultimi anni che, unendo stile e tecnologia, da uno schiaffo morale ai detrattori della CGI negli anime. Fra combattimenti all’ultimo sangue, robottoni e colori lisergici, Promare resta una delle migliori esperienze per chi ama l’animazione giapponese ed è alla ricerca di qualcosa di realmente diverso dal solito.
Guarda Promare su Netflix!
Sono trascorsi trent’anni dall’apparizione dei Burnish, una razza di esseri mutanti armati di fiamma, che ha distrutto metà del mondo grazie al fuoco. Quando appare un nuovo gruppo di mutanti che si fanno chiamare Mad Burnish, ha inizio l’epica battaglia tra Galo Thymos, un nuovo membro della squadra di salvataggio anti-Burnish detta Burning Rescue e Lio Fotia, il leader dei Mad Burnish.