A Discovery of Witches: la recensione della terza stagione
A Discovery of Witches, la serie fantasy tratta dalla Trilogia delle Anime di Deborah Harkness, è giunta alla sua definitiva conclusione. La terza ed ultima stagione di A Discovery of Witches ha fatto il duo debutto su Sky/Now Tv con rilascio in contemporanea con in paesi anglofoni ed attualmente la serie è interamente disponibile sulla piattaforma Sky. Vampiri, streghe e demoni sono i protagonisti di un’avventura urban fantasy ambientata ai giorni nostri. Viaggi nel tempo, discriminazione razziale, lotte di potere sono soltanto alcuni dei tantissimi temi che la serie propone fin dalla prima stagione. La stagione conclusiva, tra alti e bassi, chiude il cerchio della storia, nonostante le modalità siano state molto rapide e sbrigative. L’ultima stagione soffre della mancanza di 3 episodi: a differenza delle stagioni precedenti la terza è composta da soli 7 capitoli e non dai classici 10. Questa defezione si manifesta con prepotenza nella fase conclusiva della serie attraverso una sceneggiatura affrettata e diversi tagli evidenti. Ecco la nostra recensione di A Discovery of Witches 3.
La recensione della terza stagione di A Discovery of Witches
La terza stagione di A Discovery of Witches si apre nel esatto punto in cui si era conclusa la stagione precedente: Diana (Teresa Palmer) e Matthew (Matthew Goode) sono tornati nel presente dopo il loro viaggio nella Londra del 1500 alla ricerca delle pagine mancanti del Libro della Vita. I due neo sposi devo affrontare diverse situazioni che avevano lasciato brutalmente in sospeso prima della loro partenza e nel medesimo momento sono costretti a fare i conti con le conseguenze della loro assenza. La zia di Diana Emily Mather (Valarie Pettiford) è stata uccisa dallo stregone Peter Knox (Owen Teale) all’interno dei confini della tenuta dei de Clairmont, la casata di vampiri guidata da Baldwin Montclair (Peter McDonald), fratello di Matthew. La perdita è la prima sfida che Diana è chiamata ad affrontare nella nuova stagione. Emily e Sarah hanno ricoperto per la giovane strega il ruolo di madri dopo la prematura dipartita dei genitori biologici di Diana. La scomparsa di Emily lascia un enorme vuoto nella famiglia allargata dei de Clairmont e il desiderio di vendetta e giustizia si fa presto largo tra i suoi componenti.
Il viaggio nel passato ha cambiato definitivamente la storia degli eventi già accaduti riscrivendoli: i viaggi nel tempo di A Discovery of Witches modificano il passato con effetti sul presente. Per tale motivo al ritorno di Diana e Matthew un nuovo personaggio entrerà a far parte della famiglia de Clairmont.
La gravidanza di Diana, scoperta nella seconda stagione, è un dono unico. I figli, gemelli, che la strega porta in grembo sono il frutto dell’amore tra due creature apparenti a specie diverse, una strega ed un vampiro, rapporto proibito dal patto che da secoli regola le relazioni tra le creature. Ora oggetto dell’ira e dello sdegno della Congregazione sono anche le due piccole vite non ancora sbocciate.
A spaventare i vampiri e insospettire i vertici al potere è il vampiro con la rabbia nel sangue che sta spegnando numerose vite a Londra. Sembra una creatura priva del benché minimo controllo e per questo per ordine della Congregazione deve essere definitivamente fermato.
Queste sono solo le premesse iniziali di una terza stagione ricca di tematiche complesse e avvenimenti importanti. Sempre presente e fondamentale per la trama della serie è la tematica della discriminazione e segregazione razziale. Secondo quanto stabilito dal patto che regola i rapporti di sopravvivenza tra le creature sono proibite le relazioni sentimentali tra specie diverse, considerate contro natura. Lo scopo di un simile divieto è la conservazione del sangue puro, credenza sostenuta soprattutto dai vampiri. Il patto ha portato nei secoli ad un sempre maggiore potere e controllo esercitato dagli esponenti delle famiglie più importanti di vampiri e una sempre minor influenza dei demoni, specie diffusa in misura inferiore. I demoni sono le creature più discriminate ed emarginate, sempre oggetto di critiche e scherno da parte delle streghe e dei vampiri e sempre meno considerate. La loro scomparsa sta pian piano preoccupando i membri stessi della specie e Matthew in particolare, infatti proprio a causa di tale situazione il vampiro decide ad inizio serie di cercare le risposte nel famoso e introvabile Libro della Vita. I demoni si stanno estinguendo, le streghe perdono i loro poteri e i vampiri non riescono più a generare altri vampiri. La sopravvivenza delle specie è in pericolo. Forse la risposta è da cercare non solo nei testi antichi ma anche nella scienza moderna, nel DNA delle creature. Il fil rouge dell’intera serie è l’origine delle specie, di tutte le specie, umani compresi. Probabilmente comprendendo l’albero genealogico originario delle creature i protagonisti potrebbero risolvere i problemi che da secoli li affliggono.
Tra gli alti e i bassi della terza stagione di A Discovery of Witches
La terza stagione di A Discovery of Witches è sicuramente la più debole della serie. La necessità di concludere tutte le sotto trame in soli 7 episodi ha segnato già in partenza la stagione. Le prime due stagioni erano entrambe composte dai classici 10 episodi, un numero ideale per sviluppare trama, personaggi e lanciare lo sguardo ad eventi futuri senza tralasciare nulla e allo stesso tempo conservando il giusto spazio tra momenti concitati e attimi distensivi. L’ultima stagione può vantare solo 7 capitoli per sviluppare la trama più intrigata di tutta la serie. La terza stagione, infatti, non solo deve chiudere il cerchio della trama generale della serie ma ha il dovere di assolvere ai medesimi compiti delle stagioni precedenti, il tutto con tre episodi in meno. La carenza di episodi si percepisce pesantemente nelle fasi finali in cui la sceneggiatura cerca di tenere il passo ad eventi che iniziano e si concludono in un solo episodio, sminuendone così l’importanza e l’impatto sui personaggi. Gli eventi degli ultimi due capitoli sono stati sviscerati in maniera troppo rapida e repentina, avrebbero dovuto essere sviluppati in almeno altri 2 episodi. Il capitolo finale racchiude in se la sconfitta del cattivo, rendendolo coì una semplice distrazione e non una vera minaccia, e la risoluzione dell’intera serie. I personaggi secondari, sempre a causa dei mancati episodi, hanno poco spazio per essere sviluppati ulteriormente e perciò vengono rilegati a ruoli davvero marginali.
Un aspetto positivo della terza stagione, che merita di essere sottolineato, riguarda la componente visiva: la CGI è sicuramente migliorata rispetto alla prima stagione. Il budget risparmiato riducendo gli episodi è stato probabilmente investito nel comprato tecnico e visivo. Da segnalare è anche la sempre crostante atmosfera magica che avvolge la serie. Le ambientazioni sono suggestive e pienamente in linea con i paesaggi descritti dalla Harkness nelle sue opere.
Peccato che queste migliorie non siano sufficienti per salvare una terza stagione che pecca di mancato approfondimento nello sviluppo della trama.
La saga letteraria e il futuro di A Discovery of Witches
Se in molti sono rimasti delusi dalla stagione conclusiva della serie Sky Original possono trovare conforto e ristoro nella saga letteraria da cui la serie stessa è stata tratta: la Trilogia delle Anime di Deborah Harkness. La Trilogia delle Anime può vantare oltre due milioni di copie vendute solo negli Stati Uniti, dove la serie ha occupato fin dal principio un posto importante nella classifica dei best-seller del New York Times. L’opera della Harkness fonde il fantasy classico a tematiche attuali e viaggi nel tempo. L’universo letterario di A Discovery of Witches è complesso ed intrigante, piacevole da esplorare e ricco di spunti di riflessione. La trilogia di A Discovery of Witches è stata tradotta anche in italiano e attualmente può vantare diverse ristampe: una prima con le copertine originali; una seconda in edizione rigida con i poster della serie tv e l’ultima identica alla precedente ma in edizione flessibile.
Ecco l’ordine di lettura della trilogia:
- A discovery of witches. Il libro della vita e della morte
- A discovery of witches. L’ombra della notte
- A discovery of witches. Il bacio delle tenebre
A questi tre romanzi, per completezza, è opportuno aggiungere lo spin-off scritto dalla stessa Harkness: Il figlio del tempo. Nella trilogia non vengono sufficientemente esplorati i “figli” di Matthew, ossia le persone che il vampiro ha trasformato nel corso della sua lunga esistenza. Marcus Whitmore, uno dei personaggi comprimari della saga, è uno dei figli del vampiro, il più fedele e amato tra i vampiri della saga.
Attualmente l’universo televisivo di A Discovery of Witches è ufficialmente terminato con la terza stagione. Tuttavia, Sky potrebbe decidere di produrre uno spin-off tratto proprio dal corrispettivo letterario, ossia Il figlio del vampiro rendendo così Edward Bluemel e il suo Marcus Whitmore protagonista di una miniserie. Al momento non è in produzione nessuna serie collaterale alla serie madre A Discovery of Witches ma mai dire mai.