AEW Fight Forever, La Recensione

It's All Elite Wrestling Bay Bay...

AEW Fight Forever

AEW Fight Forever riporta il wrestling nella sua versione più arcade

Nata nel 1° gennaio 2019 per mano di Tony Kahn e i wrestler Kenny Omega, Nick e Matt Jackson, la All Elite Wrestling ha fatto parecchia strada in questi quattro anni, divenendo in tutto e per tutto un’ottima e insidiosa rivale della ben più celebre e longeva WWE.

Annunciato nel 2020 proprio da Kenny Omega, AEW Fight Forever mi incuriosì fin dalle prime parole del wrestler canadese, che da super appassionato di videogames quale è, mi aveva destato abbastanza sicurezze su cosa aspettarmi, trasmettendomi anche parecchio hype per questo titolo essendo fan della compagnia. Grazie a THQ Nordic ho avuto modo di provare in anteprima il gioco su PlayStation 5, quindi ecco la nostra recensione.

Dal suo annuncio AEW Fight Forever è sempre stato definito come un titolo prettamente arcade, che avrebbe riportato i giocatori ai fasti dei giochi più divertenti di wrestling degli anni passati, focalizzandosi soprattutto sul gameplay. Essendoci dietro al gioco come team di sviluppo Yuke’s, team che ha sviluppato la maggior parte di giochi di wrestling della WWE, partendo da WWF Smackdown! del 2000, fino a giochi che hanno fatto la storia del genere come WWE Smackdown! Shut Your Mouth, WWE Smackdown! Here Comes The Pain, la serie WWE Smackdown! vs Raw fino ad arrivare a WWE 2K19, ero certo che l’esperienza di questo team avrebbe sfornato un ottimo titolo, soprattutto per quei fan hardcore e più desiderosi di tornare a giocare a match arcade e modalità completamente fuori di testa, dimenticandosi per un po’ la simulazione sempre più realistica della serie targata WWE 2K.

E ammetto che da videogiocatore che ha spolpato completamente “Here Comes The Pain” per anni, spendendo giornate e notti intere con amici in folli Cage Match, Royal Rumble ed Hell in a Cell, era proprio quello che cercavo dal titolo di Yuke’s, che dai primi trailer lasciava trasparire proprio quelle atmosfere, ma che pad alla mano invece, non è riuscito a trasmettermele completamente per diversi motivi di cui vi spiegherò qui di seguito.

La prima cosa che mi ha destato subito dei dubbi, sono stati i contenuti del gioco, che a mio avviso offrono ben poco per un titolo che si concentra più sul gameplay e non sulle prestazioni. Come stipulazioni troviamo il 1-on-1, 2-on-2, 3-way match, 4-way match, il Casino Battle Royale, l’Exploding Barber Wire Death Match, il Ladder match o i Minigames, l’Online, Custom e la Road to Elite.

Versione testata su PlayStation 5

Se nelle prime modalità troviamo i classici match in cui sarà possibile modificare varie opzioni come la squalifica, le armi  e le regole in generale, a differenziarsi invece abbiamo il Casino Battle Royale, in cui si potrà competere in singolo o in gruppi da quattro squadre composte da cinque wrestler, dove bisognerà gettare tutti gli avversari oltre la terza corda del ring. Molto simpatico e particolare anche l’Exploding Barber Wire Death Match, in cui combatteremo in un ring avvolto da filo spinato elettrico e dove dovremo darcele di santa ragione con l’avversario. Inoltre qui ci sarà un timer che scandirà il tempo fino a quando avverà un esplosione nel ring. Si un esplosione! Per quanto riguarda invece il Ladder Match, troviamo il classico match con le scale, dove dovremo salire in cima ad una di esse e staccare dal gancio la fiches con il logo AEW per vincere.

Release Date
29/06/2023
Genere
Fighting/Arcade
Sviluppato da
Yuke's
Editore
THQ Nordic
Piattaforme
PlayStation 5, Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, Microsoft Windows
Versione testata su
PlayStation 5
Our Score
6
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A chiudere il pacchetto Esibizione, ci sono i Minigames, che nella mia versione del gioco sono tre: Chip Gater, AEW Pop Quiz e Penta Says. Nel primo, in cui sfideremo dai due ai quattro giocatori, dovremo raccogliere più fiches degli avversari, schivando bombe e spingendo i nostri rivali, mentre nel secondo dovremo rispondere a tre domande inerenti al mondo dell’All Elite Wrestling. Per quanto riguarda il terzo invece sfideremo sempre un max di quattro avversari in una sfida in cui dovremo ripetere le stesse mosse/movenze del wrestler Penta El Zero Miedo. Nonostante siano dei piccoli party-game carini, devo dire però che non mi abbiano impressionato più di tanto, soprattutto perchè in verità di questi party-game il gioco ne è invece molto più ricco nella sua altra modalità: la Road to Elite.

La Road to Elite è nientedimeno la modalità carriera del gioco, in cui potremo scegliere qualsiasi wrestler disponibile nel roster o crearne uno nostro, in cui dovremo avventurarci nelle quattro settimane che portano ognuna ai quattro PPV dell’AEW: All Out, Full Gear, Revolution e Double or Nothing. Dopo aver selezionato il nostro wrestler il gioco ci permetterà ogni settimana di svolgere quattro azioni prima del match nello show di punta Dynamite. In qeusti quattro slot potremo effettuare dall’allenamento in palestra (con rischio infortunio e affaticamento), andare a mangiare specialità della città in cui si svolgerà lo show, fare delle interviste, uscire o svolgere diversi minigames. Ogni azione, ovviamente garantirà dei boost, che va dal ripristino di forma fisica o del nostro umore. Inoltre sempre dal menù, troveremo uno shop in cui acquistare grazie alla moneta virtuale che accumuleremo nei match, dei boost e attire per modificare il nostro wrestler.

Ogni settimana, in base al percorso che ci farà fare il gioco (basato sulle statistiche di incontri vinti/persi) ci permetterà anche di scattare foto con altri wrestler o video esclusivi tratti da AEW History, in cui rivedere i momenti più importanti avvenuti all’All Elite Wrestling, come il ritorno di CM Punk e tanto altro. Man mano che procederemo, sarà anche possibile sbloccare l’opportunità di affrontare più match nella settimana, andando a presenziare gli altri show della compagnia di Tony Kahn, disputando match a Rampage o AEW Dark. Una volta svolti tutti e quattro i PPV, in cui potremo anche vincere svariate cinture della compagnia, la storia giungerà al suo termine. Nonostante questa modalità offra diversi spunti interessanti, la sua breve durata (anche se ci sono tre diversi percorsi per ogni PPV) e la ripetitività delle attività mi hanno fatto storcere il naso, e non di poco.

Ricordandomi benissimo la varietà, la rigiocabilità e la longevità della carriera in Here Comes The Pain, mi aspettavo su questo aspetto molto di più dal team di sviluppo, soprattutto una volta che offri un titolo arcade di questo genere. Anche le storyline e i pochi dialoghi (non doppiati) in questa modalità sono veramente poca roba, non avvicinandosi minimamente alla profondità e qualità delle due story mode proposte dai ragazzi di 2K nel loro ultimo gioco. Sinceramente mi aspettavo, molto, ma molto di più. Anche inserire tantissimi minigames, per poi non sbloccarli alla fine nell’esibizione, l’ho trovata una mossa alquanto senza senso, soprattutto perché quei minigames sono nettamente più belli dei soli tre proposti fuori dalla Road to Elite.

Tornando alle opzioni, le ultime due proposte sono l’Online in cui poter svolgere match classificati e non, di cui non posso dare un giudizio visto che in anteprima non si trovava una partita disponibile e il menù Custom. Selezionando la voce Custom potremo modificare o creare wrestler, arene o formare nuovi team, grazie a diverse opzioni di personalizzazione già disponibili o sbloccandoli nello shop del gioco. A livello di creazione, devo dire che i contenuti proposti sono veramente pochi e sorprendentemente meno qualitativi anche di giochi usciti 20 anni fa, avendo pochissime opzioni in praticamente in ogni contesto, che vada dalla semplice modellazione del personaggio al ring attire.

AEW Fight Forever

Ma arriviamo al cuore pulsante del gioco, il Gameplay!

Dopo un breve tutorial presentato da William Regal che ci mostrerà come effettuare i comandi base del titolo (e che potremo visualizzare in ogni momento dal menù principale) saremo pronti a salire sul ring. Come gameplay devo ammettere che è veramente accessibile fin da subito, con semplici comandi come la presa da concatenare con un altro tasto per effettuare delle manovre, la pressione del solo tasto quadrato o triangolo per sferrare calci e pugni a ripetizione.

Ad aggiungersi troviamo anche l’utilizzo delle mosse speciali. Una volta che continueremo a sferrare continui attacchi al nostro rivale, si riempirà difatti la barra Signature, che con la semplice pressione dei tasti direzionali, ci permetterà di effettuare una delle mosse di repertorio più forti del nostro wrestler.

Se portata a segno la Signature move, potremo caricare successivamente grazie al taunt (stick destro) la nostra mossa Special, nonchè la mossa finale del wrestler scelto, per cercare di chiudere poi il match il più velocemente possibile grazie al pin. Anche se ci troviamo dinanzi ad un gameplay molto rapido (a volte pure troppo che sembra innaturale) e semplice, ho trovato il moveset dei wrestler troppo risicato e monotono, come anche l’animazione di alcune mosse che risultano troppo legnose.

A pagarne più di tutti è l’innaturalezza della corsa dei wrestler, che è a dir poco inguardabile. Inoltre ho trovato anche poco ispirata la parte inerente alle sottomissioni, in cui l’offensivo non deve fare nulla, mentre il difensore dovrà solo premere i tasti il più velocemente possibile. Ecco, una parvenza di minigames sarebbe stato decisamente ottimale in questo caso.

L’utilizzo delle armi, piuttosto vario (estintori, mazze, bombole del gas, racchette ecc…) e talvolta divertente, anche li, l’ho trovato poco ispirato, dove vi basterà utilizzare qualsiasi oggetto per due volte, per poi vederlo smaterializzare completamente dal ring. Anche l’IA devo dire che offre ben poco, risultando spesso fragile e troppo facile da schienare e battere dopo una mossa Special in maniera semplice e indolore. Idem per l’arbitro, troppo lento a contare durante il pin e che spesso vi farà innervosire. Come roster il gioco offre 50 wrestler giocabili, tra cui Kenny Omega, Chris Jericho, Adam Cole, CM Punk, Jeff Hardy, Orange Cassidy, Sting, Bryan Danielson, Darby Allin e molti altri, anche se mi aspettavo la presenza di almeno un’altra ventina di wrestler, dando molta più profondità al roster, viste soprattutto le collaborazioni con la Impact Wrestling, ROH e New Japan Pro-Wrestling.

AEW Fight Forever

Vedere inseriti wrestler come Will Ospreay, Kazuchika Okada, Claudio Castagnoli, Jay White, Zack Sabre Jr. o Hiroshi Tanahashi, sarebbe stato sicuramente piacevole, anche se Yuke’s come ha già ribadito rilascerà diversi DLC (a pagamento) con altri wrestler nel corso dell’anno, come già quelli annunciati per l’Elite Edition del gioco con gli FTR, Matt Hardy, Hook, Danhausen e Keith Lee, che però avrei preferito inserissero fin da subito nel roster. Il risultato finale? Un gameplay che nonostante ha spunti divertenti e offra comunque un buon numero di wrestler, non è all’altezza nè di un gioco uscito nel 2023, ne di uno uscito nel 2003. Perchè dico questo? Perchè curioso di vedere un paragone con Here Comes the Pain, ho rispolverato il gioco su PS2 giorni fa, e ad oggi un titolo uscito 20 anni fa gli è davanti in tutto e per tutto, dal gameplay, alla grafica ai contenuti.

Arrivando a parlare del comparto tecnico, qui troviamo forse i tasti più dolenti del lavoro svolto da Yuke’s, se non consideriamo il comparto sonoro, perlomeno quello che concerne i cori, registrati live dalle arene ed effettivamente fantastici. Sentire il “Boom” o “Adam Cole Bay Bay” dai fan è qualcosa di pazzesco, un’ottima scelta in questo caso dal team di sviluppo. Ahimè invece non posso dire lo stesso per il comparto grafico, che non è ne una, ne due, ne tre, ma ben quattro generazioni indietro. Come vi dicevo, se la lotta con un titolo uscito nel 2003. Detto tutto.

Anche la riproduzione del sangue, delle cinture, le animazioni del ring come il mancato movimento delle corde quando si sale sul paletto o l’interazione non ottimale con gli oggetti contundenti e i wrestler è veramente qualcosa fatto con svogliatezza, perchè bastava veramente poco per limare alcuni di questi problemi o perlomeno limitarli. Altri due punti a sfavore sono stati sia il mancato commento durante i match, sia le entrate tagliate dei wrestler. Mi chiedo come si faccia quando si ha gente al tavolo di commento come Taz, Kevin Kelly, Excalibur, Tony Schiavone e Jim Ross nella compagnia, a non fargli registrare almeno due battute anche in maniera basic, per confezionare dei match con un po’ di phatos in più.

Infine le entrate dei wrestler, tagliate del tutto, l’ho trovata una scelta scellerata dal team di sviluppo, soprattutto da amante delle entrate, ma anche vista l’opzione di personalizzazione delle suddette in live, facendo scoppiare i fuochi d’artificio o quella di utilizzare il fumo a proprio piacimento durante l’entrata dei wrestler. Ottimo invece tutto ciò che riguarda le statistiche, con tantissime info sui wrestler, il conteggio delle cinture vinte nel gioco, il loro utilizzo, il ranked e persino la streak di vittorie e sconfitte che si tiene aggiornata per ogni match svolto nel gioco come per i lottatori MMA.

La nostalgia non sempre paga

A conti fatti questo titolo penso sia veramente riservato ai più nostalgici di giochi di wrestling usciti un ventennio fa. Durante la mia esperienza ho respirato quelle “vibe”, seppur più in maniera negativa che positiva. Nonostante mi abbia divertito in alcune fasi, l’ho trovato un primo passo fin troppo timido e troppo legato al passato, soprattutto in quegli aspetti che un gioco uscito nel 2023 non dovrebbe più ripresentare.

Anche il prezzo sia della Standard Edition, che dell’Elite Edition, l’ho trovato parecchio alto per ciò che THQ Nordic ha confezionato con questo titolo. Anche se la software house ha annunciato che supporterà il titolo con moltissimi contenuti nel corso del 2023/2024, non volendo rendere AEW Fight Forever un titolo con serialità, un prezzo così alto potrebbe allontanare e spaventare tantissimi giocatori, soprattutto i non fan della compagnia o i meri curiosi.

Da amante dell’AEW, mi aspettavo di più da questo gioco, che salvo patch correttive belle corpose e DLC degni di nota la vedo dura che possa avere lunga vita in campo videoludico. Se Yuke’s saprà correggere i tanti piccoli difetti, però potrebbe essere un buon punto di partenza, d’altronde anche i rivali non sono esenti da errori e giochi usciti non al meglio (vedi WWE 2K20), quindi la speranza, come si dice, è l’ultima a morire. A mio avviso il ritorno di Yuke’s sul ring non è ripartito nel migliore dei modi, ma dal basso si può solo puntare in alto, quindi mi auguro di rivedere questa software house di nuovo nell’Elite del wrestling il più presto possibile.

AEW Fight Forever sarà disponibile a partire dal 29 giugno 2023 su PlayStation 5, Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S e Microsoft Windows.

AEW Fight Forever
AEW Fight Forever
Pro
Arcade vecchio stampo adatto ai nostalgici
Ottimo comparto sonoro
Contro
Prezzo troppo alto
Comparto tecnico troppo datato
Pochi contenuti al lancio
6
Voto