Aliens 30° Anniversario: una perla rara che non potete perdere – Recensione

Alien sta per ritornare al cinema dopo ben 5 anni dall’ultimo film, ovvero Prometheus. Il nuovo film prenderà il nome di Alien: Covenant, è diretto dallo stesso regista di Prometheus ovvero Ridley Scott e uscirà nelle sale l’11 maggio.

Per celebrare l’evento Dark Horse ha rinnovato l’Aliens Universe a fumetti e saldaPress ha deciso di tradurre e pubblicare i fumetti della sopracitata casa editrice statunitense. Ho già recensito Fire and Stone: Prometheus e Aliens: Defiance e oggi tocca all’edizione speciale della primissima miniserie Aliens realizzata in occasione del suo 30° Anniversario.

Aliens 30° Anniversario

Partiamo innanzitutto dalla storia, uno degli elementi più importanti dell’intero albo. Questa si posiziona temporalmente dopo Aliens – Scontro finale e i protagonisti sono il caporale Hicks e Newt ovvero la bambina unica superstite insieme a Ripley del massacro avvenuto su Acheron. Nonostante i tanti anni passati i due non se la passano comunque molto bene nemmeno sulla Terra: Hicks è ancora all’interno dell’esercito coloniale, ma è vittima di emarginazione da parte di tutti compresi i suoi stessi compagni di squadra. Il suo aspetto tumefatto a causa del sangue acido degli Xenomorfi, non attira né nuovi amici né nuove conoscenze femminili e il caporale vive quotidianamente una forte vendetta sia per il suo stato fisico, sia per non essere riuscito a salvare la sua squadra. La bambina, il cui vero nome è Rebecca, vive all’interno di un ospedale psichiatrico e trattata di conseguenza da medici e pazienti. Ogni notte rivive sempre degli incubi molto simili, ma non si capisce se siano una conseguenza del trauma subito o siano causati dai forti farmaci con cui viene curata e sedata.

Ad un tratto, però, il passato impervio e traumatico di Hicks torna utile al governo che decide di catturare uno Xenomorfo vivo per poterlo analizzare, studiare e sfruttare per scopi bellici. All’inizio la missione è molto dubbia, ma con le conseguenti rassicurazioni da parte del caporale diviene una certezza e lo stesso caporale decide di salvare Newt dalla lobotomia e la porta con sé verso il pianeta natale degli Xenomorfi. Come è immaginabile, la scelta non è delle migliori e subito si trovano in difficoltà, ma questa volta non sono solo loro due.

Aliens

Molto importante leggere la prefazione di Verheiden presente solo in Alien 30° Anniversario che svela molti retroscena riguardo alla nascita di questa miniserie. Ad esempio, sapevate che la presenza del personaggio di Ripley non era stato accettato dalla 20th Century Fox? Infatti in Alien 3, David Fincher uccide sia Hicks che Newt rendendo di fatto la storia a fumetti una vicenda alternativa alla narrazione canonica.

Verheiden è stato ed è ancora un autore fantastico, dotato di una fantasia e di una passione inusuale per tutto l’Alien Universe. Questo emerge semplicemente leggendo e osservando attentamente le 200 pagine dell’albo. La trama è pregna di genialità e profondità quasi migliore al film del 1992. È molto difficile dare allo Xenomorfo una connotazione differente da quella di “terribile mostro”, ma Verheiden riesce anche in questo difficile compito, dando allo Xenomorfo le sembianze della cattiveria e della freddezza dell’uomo. In effetti noterete come è molto facile sostituire al concetto di Xenomorfo, il concetto di cattiveria umana, con le relative tendenze autodistruttive seguite dalla brama di potere e l’individualismo cieco dei più forti.

Aliens

Nonostante la mancanza di colore (poiché il fumetto è totalmente in bianco e nero) è possibile immaginare nettamente il ciclo vitale degli alieni con la loro relativa gerarchia molto simile a delle api con il conseguente concetto di “nido” e uova, dettagliata dalla spiegazione sulla loro riproduzione e la similitudine con gli insetti presenti sulla terra. Il fumetto però non è solo tragedia e paura, ma è possibile scorgere riflessioni anche sull’amore, sulla religione, sull’intelligenza umana caratterizzata dalla presenza dei sintetici, sulla morale e sulla debole mente umana soprattutto quella della ragazzina in età prematura. Tornando al mondo fantascientifico è possibile osservare un’ottima descrizione della regina, delle uova aliene e molto altro compreso lo space jockey presente in poche scene nell’Alien del 1979. Siamo quindi difronte ad una storia molto matura e a tratti filosofica e a tratti pragmatica.

Tutto ciò è dovuto anche grazie alla cura nei dettagli data dai disegni. Lo stile di Aliens 30° Anniversario è quello classico degli anni ’80 che ad alcuni appassionati dei fumetti moderni in particolare quelli giapponesi, possono risultare un tantino retrò e fastidiosi, ma a mio dire l’opera di Mark A. Nelson è grandiosa soprattutto riguardo agli effetti di luce e alle sfumature, difficili da realizzare in un’opera in bianco e nero, ma assolutamente necessari. I disegni hanno, come accennato, un livello di dettaglio altissimo dovuto all’uso della carta duoshade all’epoca. Questa carta è famosa perché donava varie tonalità di grigio dopo che il disegnatore applicava dei precisi reagenti chimici. In questo volume non mancano nemmeno elementi extra come lavori originali e una mini-storia aggiuntiva della stessa qualità e bellezza.

Conclusione

SaldaPress ci catapulta a 30 anni fa con un’opera magistrale realizzata dalla Dark Horse. La storia è la classica, ma arricchita con piccole perle aggiuntive per festeggiare appunto l’anniversario della famosa saga fantascientifica. L’albo cartaceo è poi una piccola opera d’arte che non può assolutamente mancare nella propria libreria: un cartonato di ottima fattura con bordo delle pagine in nero che dona all’albo un aspetto total black. Aliens 30° Anniversario è assolutamente consigliato a tutti gli amanti della saga che magari col tempo non hanno potuto recuperare la vecchia edizione.