Bojack Horseman: Miglior serie Netflix per i lettori di USA Today

BoJack Horseman

I lettori di USA Today hanno eletto Bojack Horseman miglior serie Neflix

USA Today, rivista sportiva dedita a notizie relative a NBA, NFL, Soccer, Golf e Tennis  ha anche una piccola sezione dedicata alla cultura generale. All’interno di questa sezione di tiene il Bracket Madness Contest, una gara nella quale i lettori sono tenuti a votare tra le più svariate tematiche.
Protagonista dell’ultimo contest è stato Netflix, nella rivista veniva chiesto di votare la miglior serie prodotta dalla piattaforma streaming, il vincitore?

Con un favore del pubblico del 93,5% si è aggiudicato la vittoria Bojack Horseman stracciando di fatto Stanger Things, Making a Murderer e a Bird Box (rispettivamente secondo, terzo e quarto posto).

Bojack Horseman è quindi il prodotto Netflix più amato dal pubblico americano. Pensate che in Italia sarebbe andata diversamente?

Fateci sapere la vostra !

 

 

BoJack Horseman è una serie televisiva animata creata da Raphael Bob-Waksberg per Netflix. La serie è disegnata dalla fumettista Lisa Hanawalt ed è caratterizzata dalla convivenza di personaggi umani con animali antropomorfi. La serie vanta molte apparizioni di celebrità e di personaggi famosi nel mondo dello spettacolo, come ad esempio Margo Martindale, Daniel Radcliffe e Paul McCartney.

 

Trama:

In una Hollywood in cui animali antropomorfi e umani convivono insieme, BoJack Horseman è una star della sitcom degli anni novantaHorsin’ Around; non è però riuscito a rimanere sulla cresta dell’onda dopo la chiusura della serie, e pianifica quindi di rinnovare la sua fama attraverso un’autobiografia scritta dalla ghostwriter Diane Nguyen. BoJack deve inoltre contendersi con altri svariati personaggi, tra i quali Princess Carolyn, sua agente nonché sua fidanzata “tira e molla”, il suo strambo coinquilino Todd e Mr. Peanutbu0tter, un attore sua nemesi nonché fidanzato di Diane.

La serie animata mira a far satira non soltanto sull’ambiente hollywoodiano, ma anche sul culto delle celebrità e sull’industria cinematografica. Una parabola discendente nella depressione, nell’abuso di alcool e droga e infine nell’autodistruzione.

 

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