Captain Marvel introduce l’asso nella manica di Nick Fury contro Thanos. L’ultima fermata prima di Endgame.
Captain Marvel non è la prima super eroina del Marvel Cinematic Universe, ma è la prima ad essersi guadagnata un titolo tutto suo. Il ventunesimo film dell’enorme progetto Marvel Studios, esce nelle sale italiane oggi 6 Marzo, ed è pronto a conquistarvi.
Ultima tappa prima di Avengers: Endgame, lasciamo per 130 minuti la sparizione di metà degli esseri senzienti per tornare nel 1995. Prima del progetto Avengers, prima dell’attacco di New York, e prima che gli adolescenti si arrampicassero sui muri.
Origini
Pianeta Hala, patria dei Kree, nobili guerrieri da sempre in conflitto coi mutaforma Skrull. Sotto la guida della Suprema Intelligenza, il soldato scelto Vers (Brie Larson) e il suo capitano Tor-Vell (Jude Law) guidano una missione di salvataggio su un pianeta invaso dai rivali. La missione stealth ci mette davvero poco ad andare in caciara, dando il via all’effettiva azione del film. Lo stesso tempo che ci ho messo ad affezionarmi al Captain Marvel di Brie Larson. Forte, sicura di sé anche con la più telefonata delle amnesie, Carol è stufa di farsi mettere i piedi in testa, è stufa di dimostrare quanto vale.
Captain Marvel ne narra sì le origini, ma anche la presa di coscienza del suo enorme potere.
Brie Larson si è ritagliata un posto nel MCU a suon di pugni e raggi fotonici, regalandoci una protagonista che non sfigura di fronte agli ultimi arrivati di casa Marvel. All’arrivo sulla terra, veniamo trasportati in un vortice di citazioni agli anni ’90, dai film alla musica, passando per la tecnologia del tempo, tutto è ricreato per dare il mood di un mondo che ancora non viveva su Internet.
Certo, ai più maliziosi il tutto potrebbe sembrare un operazione becera di cavalcare l’onda della nostalgia, dopo che i Guardiani hanno spremuto gli anni ’80. Il cinecomics di Anna Boden e Ryan Fleck però cerca di fare di più, racconta non solo di Carol, ma anche del suo rapporto con Nick Fury (Samuel L. Jackson) e l’inizio della consapevolezza di quest’ultimo che non siamo soli nell’universo.
C’è bisogno di più Super Eroi
Samuel L. Jackson è a casa sua, un film prettamente anni ’90 nell’estetica, che lo ringiovanisce (di poco dato che si porta benissimo quei 70 anni) e finalmente co-protagonista di un film Marvel Studios. Prima di essere l’uomo nell’ombra, Fury era un ottimo agente, che verrà trascinato suo malgrado nella guerra tra due razze aliene. Alla fine del film, una cosa è sicura, Jackson è uno dei vincitori dell’intero progetto. Qualche nuova informazione sul suo passato, sul rapporto con Coulson (Clark Gregg) e con la sua mai mostrata prima passione per i gatti. E proprio parlando di Goose, il micio è un altro dei punti forti di Captain Marvel, anche se spesso usato per le gag comiche.
Captain Marvel – quante scene dopo i titoli di coda?
Captain Marvel- Chi è Goose?
Il resto dei comprimari fanno un compitino anonimo, con buona pace di Lashana Lynch, miglior amica di Carol e madre single con più di un sottotesto, e di Gemma Chan, il letale cecchino Minn-Erva.
Mentre si comportano decisamente meglio Annette Bening (American Beauty) e Ben Mendelsohn (Rogue One), nei loro rispettivi ruoli di cui non vi parlerò per evitare anche il minimo spoiler.
Ma la delusione più grande purtroppo è Jude Law, che porta a schermo un personaggio anonimo e facilmente dimenticabile. Non solo, insieme ai nemici del film, è a parer mio l’aspetto meno riuscito dell’intero lungometraggio.
Più in alto, più lontano, più veloce
Come già scritto, l’estetica anni ’90 di Captain Marvel è efficace a video, dalle marche agli immancabili Easter Egg. La musica è un altro punto a favore, tra Gwen Stefani e Nirvana, e un’original score elettronica che purtroppo ancora non è disponibile su Spotify ma di cui potete avere un assaggio dalla main theme dell’eroina.
Captain Marvel è quindi un ottimo esordio per la super eroina di Brie Larson, un nuovo volto destinato a guidare i vendicatori nel secondo round contro Thanos e probabilmente anche nel futuro del’MCU.
Alla base dei poteri di Carol anche il motivo per cui da almeno un anno ogni esponente dei Marvel Studios la stia definendo come il personaggio più forte dell’universo. Quando Carol comprende il suo vero potenziale, il campo di battaglia si infiamma d’esaltazione.