Casting Shadows si presenta come uno strategico fantasy colorato e scanzonato, ma dinamico e tosto. Dai creatori di giochi cult come Unstable Unicorns, scopriamo insieme se sono riusciti a fare nuovamente centro
Casting Shadows è il nuovo gioco da tavolo realizzato dai quei geni di Unstable Games già autori di titoli come Unstable Unicorns,Here to Slay, e Happy Little Dinosaur. Anche in questo caso, come già accaduto per gli altri giochi, la pubblicazione è avvenuta subito dopo il superamento dell’obiettivo fissato durante la campagna Kickstarter che ha portato a una raccolta di oltre 4 milioni di dollari con poco più di 36mila sostenitori unici. Il gioco in questione mette i giocatori in competizione, scatenando scontri senza tregua, incredibili evoluzioni e inseguimenti per tutta la mappa perché, sì, non sono presenti solo carte da gioco ma anche una piccola e colorata mappa di gioco. In Italia, comunque, Casting Shadows è edito sempre da Asmodee Italia ed ecco a voi la nostra recensione.
Casting Shadows: unboxing e materiali
Prima di addentrarci nelle meccaniche di gioco, vediamo un po’ la qualità realizzativa di Casting Shadows. La scatola è di dimensioni compatte e spicca sia per una grafica molto d’impatto e curata sia per la qualità dei materiali che la rende robusta e resistente anche durante numerosi trasporti. Ciò che colpisce maggiormente i giocatori, però, è quello che si trova al suo interno. In un comodo organizer di plastica sono conservati 7 tessere esagono, 4 plance giocatore a due lati, 10 carte Controincantesimo, 10 carte Compagno, 52 carte Principali, 1 scheda tessere esagono, 13 segnalini Risorsa, 5 dadi Risorsa, 4 pedine e 4 carte Consultazione.
Le plance, realizzate in un robusto cartone, sono stupende sia dal punto di vista della funzionalità che delle illustrazioni. Nel primo caso sono dotati di due contatori con rotellina ai lati per indicare i punti vita e i punti ombra del personaggio, nel secondo caso invece entrambi i lati mostrano una differente natura del proprio protagonista: da una parte quella innocente e dolce, dall’altro l’evoluzione aggressiva e potente dotata di potenti poteri speciali. I personaggi ricordano quelli di Here to Slay, tuttavia in questo caso hanno una pedina in legno ben intagliato e colorato che li rappresenta sulla mappa (in vendita, nel sito ufficiale di Unstable Games, sono presenti anche delle vere e proprie miniature il cui prezzo è parecchio alto).
Sempre in cartoncino spesso sono realizzate le 7 tessere esagonali per comporre la mappa di gioco, anch’esse con delle grafiche coloratissime, ben curate e facilmente distinguibili dato che ognuna di esse presenta delle caratteristiche uniche. Tutte le carte presentano un’ottima e semplice descrizione del loro effetto, oltre a una comoda e funzionale illustrazione e sono realizzate in modo tale da non rovinarsi facilmente durante i mescolamenti. I dadi sono in plastica, ma sono curatissimi sia nella colorazione simil-madreperla sia nelle icone che rappresentano tutte le risorse utilizzabili nel gioco. Non abbiate timore, perché i segnalini Risorsa vi permettono di non dimenticare i risultati dei dadi dopo il loro lancio.
Infine, per chiudere la parte inerente agli elementi di gioco, sono presenti anche un comodo e semplice manuale delle istruzioni con tanti esempi e tante utili stampe, un foglio riassuntivo in cui si elencano tutti i bonus ottenibili dalle varie tessere esagono e le sempre importanti carte Consultazione che riassumono le varie azioni che ogni giocatore può compiere nel proprio turno.
Meccaniche di gioco semplici, ma intelligenti
Casting Shadows è uno strategico per 2-4 giocatori (anche se è possibile acquistare un’espansione per aumentare il numero di giocatori a 6) di età superiore ai 12 anni. La durata si attesta intorno ai 30-60 minuti, ma tutto dipende dalla velocità con la quale i giocatori prendono le loro decisioni. Le regole sono molto semplici e si apprendono molto velocemente. Ogni giocatore sceglie un personaggio di cui riceve la plancia con 18 punti vita, la pedina e il proprio esagono di partenza. L’obiettivo per vincere è quello di sconfiggere tutti gli avversari e rimanere gli unici in vita fino alla fine.
Per poter azzerare i punti vita degli avversari esistono sia le abilità speciali sia, soprattutto, le carte incantesimo che prima vanno raccolte e poi lanciate. Ogni turno comunque è diviso in 3 fasi: nella prima si tirano i dadi per ottenere risorse, nella seconda si possono compiere fino a 4 azioni tra cui spostarsi, raccogliere o lanciare un incantesimo, rilanciare i dadi a eccezione dei cristalli maledetti, proteggersi dai cristalli maledetti o scambiare carte incantesimo che non piacciono tra quelle disponibili nella mappa di gioco. Queste azioni possono anche essere compiute più di una volta, ma sempre entro le 4 massime. Infine nella terza fase si raccolto eventuali punti umbra ottenuti con i dadi e si subiscono i danni di eventuali cristalli maledetti rimasti (un danno per ogni cristallo nero).
Ottenere le carte incantesimo o controincantesimo non è difficile: basta recarsi su una casella in cui sono presenti (quelle controincatesimo si trovano solo in un preciso esagono) e spendere le risorse richieste che possono essere sfere e/o gemme rosse e/o blu. Alcuni incantesimi sono d’attacco, mentre altri servono per gestire meglio le risorse e possono essere di vari livelli: per prendere un incantesimo di livello 2, per esempio, va speso anche un incantesimo di livello 1 presente nella propria raccolta (non se ne possono possedere più di 5). Ogni incantesimo d’attacco, poi, presenta una gittata, se colpisce uno o tutti gli avversari ed eventuali risorse da spendere per lanciarlo.
Importante, a fine turno, è il posizionamento della propria pedina perché ogni esagono presenta un bonus speciale tra difesa dagli attacchi, recupero punti vita o risorse bonus a inizio turno. Tra queste vi sono i punti ombra che servono sia per raccogliere alcuni incantesimi sia per essere accumulati dal proprio personaggio. A 3 punti ombra si evolve e si potrà anche acquisire un compagno animale tra tre presenti sul tavolo di gioco con un’abilità unica che si può usare sempre. Una volta evoluto i punti ombra serviranno per attivare anche l’abilità speciale del potente mostriciattolo.
Giusta compagnia e tanta fortuna
Casting Shadows è un gioco molto divertente che presenta alcune meccaniche già consolidate in Here to Slay e le unisce con altre del tutto nuove abbastanza funzionali. Dà il meglio di sé con 3-4 giocatori e soprattutto che siano leali e prendano seriamente il gioco o che accettino qualsiasi strategia. Sembra una sciocchezza, ma dato che le strategie sono molto semplici, rapide e influenzate dal risultato dei dadi, non c’è un giocatore più bravo e uno meno bravo, al massimo uno più fortunato con una buona dose di strategia e uno più sfortunato che non riesce a mettere in pratica la sua strategia. Questo potrebbe tradursi in un accanimento degli altri verso quest’ultimo che di certo non fa sempre bene.
A questa, che è una componente del tutto soggettiva e dipendente dal tipo di gruppo di gioco, entrano in campo delle problematiche più oggettive. Innanzitutto i personaggi principali non sono ben bilanciati perché alcune evoluzioni sono più forti di altre e se a questo aspetto si lega pure la giusta combinazione del compagno animale, la vittoria è quasi matematica, con pochissime possibilità di ribaltare le sorti tenendo sempre in considerazione anche il fattore aleatorio. Ci è piaciuta, invece, la scelta di inserire solo un modo per aumentare i punti salute, ovvero l’esagono centrale della mappa (oppure l’abilità dell’evoluzione di un solo personaggio). Non esistono carte incantesimo che aumentano i punti salute e non c’è un bilanciamento tra danni ricevuti e possibilità di recuperare la salute, ma questo non fa altro che aumentare la strategia degli spostamenti, degli attacchi e velocizzare il gioco.
Una piccola parentesi, infine, la vogliamo aprire sui segnalini risorse. Tolte quelle che si recuperano come bonus tessera, le altre si possono benissimo ricordare attraverso gli stessi dadi. Avremmo, invece, preferito qualche segnalino per segnare il numero di azioni. Essendo un gioco molto rapido in cui ogni cosa che si fa rappresenta un’azione, a volte si rischia di conteggiarle erroneamente. Come se non bastasse ci sono carte che non sprecano azioni e carte che aggiungono azioni, quindi memorizzare ogni cosa richiede un po’ di tempo soprattutto per le prime partite o per i giocatori meno avvezzi.
Conclusioni
In conclusione, Casting Shadows è un gioco coinvolgente e dinamico. Dopo un inizio un po’ lento per imparare le meccaniche di gioco, poi scorre benissimo perché le regole sono semplici e abbastanza lineari. Le meccaniche di gioco sono interessanti, nonostante riprendano vecchie glorie dei creatori come Here to Slay. Consigliamo, però, di giocare in almeno tre giocatori, altrimenti il combattimento cade in uno stallo assurdamente lungo o in una rapida sconfitta. Artisticamente, infine, è stupendo e solo per questo vale sicuramente la pena dargli una possibilità. Poi se siete fan degli altri titoli di Unstable Games o fan di giochi fantasy strategici, ma leggeri e veloci, allora dovete assolutamente giocarci.