Daniel Radcliffe: “Mi ubriacavo per gestire la fama di Harry Potter”

Prima che Daniel Radcliffe diventasse il volto del famoso Harry Potter, era solo un semplice ragazzino tipico che come tutti cercava di superare i suoi compiti scolastici e di andare d’accordo con i suoi insegnanti.

Le sue doti attoriali però si erano già viste nella miniserie della BBC David Copperfield, tramite cui è riuscito a dare una buona impressione alla collega, Maggie Smith, che lo ha consigliato a fare il casting del ruolo che gli avrebbe segnato per sempre la vita. Nonostante la riluttanza iniziale dei suoi genitori, a Dan è stato permesso di fare un provino e, una volta che sono iniziate le riprese, ha scoperto finalmente un posto che lo rendeva felice:

“Mi sentivo una m**** in ogni cosa a scuola, quindi è stato bello essere su un set cinematografico in cui la mia iperattività e tutte le cose che irritavano i miei insegnanti diventavano qui effettivamente utili e incoraggianti”

Ora, dopo quasi un decennio dall’aver terminato la sua recitazione nel mondo magico, trova ancora la recitazione come una fonte di gioia costante. Come per esempio per il progetto teatrale di Equus, psicologicamente complesso e la sua prima volta da attore non nei panni di Harry:

“È stata la mia occasione per allontanarmi da Potter il più possibile, sia per mostrare alle persone quanto valgo per le giuste motivazioni sia per mettermi alla prova”.

Dal suo lavoro sul palco è passato poi in questi anni all’interpretazione in film come Swiss Army Man, Jungle, Giovani Ribelli: Kill Your Darlings, Imperium, Now You See Me 2 ed altri, continuando a sfidare sé stesso.

Ciò che però in generale lo ha segnato maggiormente in positivo e negativo però, è stata la fama che gli ha portato la saga di Harry Potter, che lo ha visto inondato di attenzioni e successo smisurato e inaspettato, cercando rifugio, da adolescente, nell’alcool:

Il modo più rapido di dimenticare di essere costantemente sotto osservazione era ubriacarmi. Ma, quando sei davvero molto ubriaco, ti rendi conto che le persone ti osservano maggiormente proprio perché hai bevuto e allora bevi ancora e ancora di più. Ti segna veramente tanto.”

Ovviamente però a un certo punto della sua vita, è riuscito a dire basta e fermarsi:

“Dopo una nottataccia da ubriaco, mi sono alzato una mattina e mi son detto: “Basta, non può continuare così”.”

E da lì nel 2012 ha vinto anche un premio per la vittoria della sua battaglia e di aver ritrovato la sobrietà, empatizzando anche con altre persone famose che come lui avevano patito la stessa sorte:

“Quando qualcuno parla dei problemi di Justin Bieber o di qualunque altra cosa, dico sempre: “Non puoi sapere cosa gli è successo o gli sta succedendo. In quel momento potrebbe non vedere chiara la situazione”.”

Nonostante tutto Daniel ha sempre amato il suo lavoro, anche quando ha toccato il fondo, non è mai mancato al set e ha sempre amato lavorare al fianco dei suoi amici, senza ripensamenti e senza mai pensare di non voler mai essere stato Harry Potter.

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