Dungeons of Eternity – La Recensione

Dungeons of Eternity

Dungeons of Eternity è l’ennesima dimostrazione di come il mondo della realtà virtuale possa dare vita a esperienze uniche e irripetibili all’interno dell’attuale industria del gaming.

Il titolo sviluppato da Othergate, infatti, punta a conquistare tutti gli amanti dei giochi di ruolo alla Dungeons & Dragons, aggiungendo però quell’immedesimazione possibile solamente attraverso i LARP (Live-ation Roleplay). Il tutto con una spruzzata di tecnologia e di magia possibile grazie all’incredibile evoluzione dei caschetti VR.

Ovviamente non vogliamo sminuire le sensazioni che i “normali videogiochi” ci fanno provare ancora ogni giorno. È però evidente che la realtà virtuale riesce a gettarci all’interno di un mondo digitale come nessun altro lessico può fare. Ambienti con una vera profondità tridimensionale, creature che avanzano inesorabili verso di noi e combattimenti dove sono le nostre azioni “reali” a determinare la vittoria o la sconfitta sono alla base di un’esperienza che, a nostro parere, chiunque dovrebbe provare almeno una volta nella vita. Allo stesso tempo, però, è difficile comunicare le sensazioni provate attraverso la VR a coloro che non hanno mai indossato uno di questi caschetti. L’impossibilità di testare con mano la realtà virtuale è ancora il difetto più grande di questo “nuovo” mercato. Un mercato che chiede soldi sulla fiducia e che, invece, dovrebbe diffondersi sempre più, magari posizionando delle aree di prova all’interno dei negozi fisici.

Siamo certi, infatti, che se le persone potessero provare di proprio pugno titoli come Dungeons of Eternity, sarebbe molto più semplice comprendere la necessità di possedere un Meta Quest 3 o un qualsiasi altro visore VR. In attesa di un passo avanti nella comunicazione di questo mondo, noi non possiamo far altro che continuare a diffondere il verbo della realtà virtuale. Per questo motivo, se siete curiosi di capire la nostra fascinazione per l’opera di Othergate, qui sotto trovate la nostra recensione di Dungeons of Eternity.

Versione testata: Meta Quest 3

Dungeons of Eternity

IL FASCINO DELLA GENERAZIONE RANDOMICA

La narrativa di Dungeons of Eternity è tanto blanda, quando funzionale. Il nostro protagonista si trova “costretto” a visitare un misterioso pianeta (Eternity, appunto) per cercare il modo di salvare la propria patria, minacciata da un devastante cataclisma cosmico. Attraverso le numerose aree visitabili, ci faremo quindi spazio a colpi di spade, archi e magia con lo scopo di prevenire la fine del nostro pianeta natale. Una missione che, ora dopo ora, si rivelerà sempre più complessa e irta di pericoli.

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Il titolo di Othergate non offre una trama particolarmente esaltante e, soprattutto, decide di non entrare mai nello specifico di un world building dal sapore abbastanza classico. È evidente, però, la cura riposta nel diversificare i quattro biomi che potremo attraversare nel corso della nostra avventura. Il giocatore, infatti, dovrà affrontare specifiche missioni all’interno di queste zone. Zone che però verranno generate proceduralmente ogni venti minuti. Questo dà vita ad ambienti sempre nuovi, che contribuiscono a trasmettere all’opera una sensazione di freschezza altrimenti impossibile.

Dungeons of Eternity

DUNGEONS AND DRAGONS IN VR

La meccanica alla base di Dungeons of Eternity è molto semplice: partendo da un hub centrale, si potranno esplorare le succitate aree per raccogliere oggetti, salire di livello e, una volta affrontata l’ultima stanza, tornare al campo base per migliorare il proprio equipaggiamento. Il punto di forza della produzione è però il suo combat system, tanto personalizzabile quanto divertente da giocare. Che si scelga di impugnare una spada, un arco, un’ascia o un bastone magico, la veridicità degli scontri lascia sempre senza parole.

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Le armi bianche permettono non solo di attaccare i vari nemici, ma anche di bloccare i loro colpi posizionandole sulla linea di tiro delle varie mosse avversarie. Ecco che, quindi, un duello di spada diventa improvvisamente molto interessante, costringendoci ad alternare attacco e difesa per avere la meglio. Al contrario, le armi a distanza necessitano di grande mira per poter colpire le varie creature che ci si pareranno davanti. Non aspettatevi un sistema di automira troppo preciso, perché Dungeons of Eternity crede molto nella meritocrazia. Piantare una freccia nella testa di un non-morto, infatti, è un’abilità che dovrete imparare a padroneggiare nel tempo. Estremamente affascinanti, invece, le armi magiche, che possono fare gravi danni, ma che ci hanno costretti spesso ad arretrare per poter attivare l’incantesimo di turno.

Come se non bastasse un ottimo combat system e una discreta personalizzazione del proprio avatar, Dungeons of Eternity presenta un vero valore aggiunto: il comparto multigiocatore. L’intero titolo può essere infatti affrontato insieme ad altri due amici, dando vita a combattimenti al cardiopalma, dove tutti cercano di aiutare tutti nel tentativo di superare le varie aree popolate da decine di avversari. Un tripudio di azione e magia, che in alcuni momenti ci ha fatti sentire realmente all’interno di un’opera fantasy. E non c’è complimento migliore di questo.

Dungeons of Eternity

PULITO E PRECISO

Su Meta Quest 3, Dungeons of Eternity è un vero e proprio spettacolo estetico. La grafica cartoon permette al titolo di avere modelli tridimensionali puliti e un comparto artistico accattivante. Ci teniamo a fare però un plauso particolare alle animazioni dei nemici e degli altri giocatori, che ci sono sembrate tra le più realistiche mai viste in un’opera di questo tipo. Questa caratteristica contribuisce all’immedesimazione sopra citata e non è assolutamente scontato trovare tanta cura in un titolo VR. Buona anche la colonna sonora, che risulta perfetta per l’atmosfera generale del titolo, ma che non riesce a rimanere impressa nella mente del giocatore una volta spento il caschetto.

Dungeons of Eternity è senza dubbio uno dei migliori dungeon crawler presenti sul mercato VR. Un titolo preciso come la formula di un incantesimo, che fa del combat system e del level design procedurale i propri punti di forza. Un’opera in grado di trasmettere la magia della realtà virtuale sia in solitaria che in gruppo e che non vediamo l’ora di far provare a tutti i nostri amici. Se siete in possesso di un Meta Quest 2 o, ancora meglio, di un Meta Quest 3, non abbiate alcun dubbio: Dungeons of Eternity è il titolo che vi farà passare decine di ore in labirinti polverosi, popolati da nemici da abbattere e tesori da scovare.

Dungeons of Eternity è disponibile su Meta Quest 2, Meta Quest 3 e Meta Quest Pro.

Dungeons of Eternity
Dungeons of Eternity – La Recensione
Pro
Level design procedurale intrigante
Combat system vario e ricercato
Il multiplayer aggiunge una dimensione in più all'avventura
Contro
La trama è fin troppo semplice e non affascina mai davvero
Colonna sonora buona, ma non memorabile
8.5
Voto