Come ogni anno arriva puntuale il nuovo capitolo del titolo di corse automobilistiche più famoso di Codemasters, ovvero F1 2020. Quest’ultimo si presente come un capitolo di mezzo per quanto riguarda il modello di guida e le meccaniche di gioco, a causa anche delle incertezze che hanno coinvolto e stanno ancora coinvolgendo il campionato ufficiale a causa della pandemia di Coronavirus. Nonostante gli ovvi rallentamenti e alcuni problemi nello sviluppo, la software house ha potuto inserire numerose novità contenutistiche di grande impatto. Per la prima volta, inoltre, il gioco arriva quasi in contemporanea con il primo weekend di gara dato il posticipo dovuto proprio al Covid-19, pertanto vediamo insieme come si comporta.
Realismo o non realismo, questo è il dilemma
La prima cosa che salta all’occhio è, purtroppo e non certamente per colpa degli sviluppatori, la mancanza di una vera e propria riproduzione fedele con il campionato reale a causa di forti stravolgimenti del calendario. La federazione internazionale, proprio per far fronte ai rinvii dei mesi passati, ha deciso di inserire non solo delle piste inedite tra cui il Mugello italiano e L’Autódromo Internacional do Algarve di Portimão (che a quanto pare non arriveranno in game) e di toglierne alcune storiche, ma anche di organizzare un campionato totalmente differente con doppie gare dello stesso Gran Premio in due weekend differenti. Tutto questo, ovviamente, non è presente in F1 2020 di Codemasters e forse è meglio così dato che possiamo vivere l’intero campionato del mondo così come era stato organizzato in origine. Come se non bastasse, sono stati fatti de cambiamenti molto importanti proprio durante lo sviluppo del gioco come ad esempio la livrea delle auto Mercedes riadattate per il movimento Black Lives Matter e il cambio di sponsor della Williams che Codemasters ha prontamente sistemato con un aggiornamento al dayone.
F1 2020, in ogni caso, si pone come un titolo che non vuole far rivivere le emozioni della Formula 1 solo su pista, ma anche nei dietro le quinte e in tutto ciò che riguarda i soldi, lo sviluppo tecnico e la ricerca delle nuove tecnologie. Codemasters, infatti, ha voluto realizzare un gioco completo, appagante e coinvolgente ricco di contenuti e di realismo. Una delle aggiunte più interessanti è certamente la modalità My Team che in italiano prende il nome di Carriera Scuderia. In sostanza non è altro che una versione rivisitata e migliorata della carriera tradizionale dove non saremo soltanto uno dei piloti di un team realmente esistente nel mondiale di Formula 1, ma i veri e propri proprietari della scuderia con tutte le possibilità e le responsabilità economiche e decisionale che ne derivano.
La modalità Carriera Scuderia
All’inizio della modalità dovremo, infatti, scegliere il nome del team, uno sponsor principale con relativi premi economici, bonus e obiettivi da conseguire, un fornitore per il motore (power unit), la livrea e i colori con tanto di simbolo della scuderia e il compagno di squadra a scelta tra alcuni tra i piloti più promettenti della Formula 2. Avremo anche la possibilità di personalizzare il nostro pilota, le livree e i loghi attraverso degli appositi editor, però purtroppo non sono dettagliati e precisi come avremmo desiderato. Per quanto riguarda le livree, ad esempio, possiamo semplicemente scegliere da alcuni preset esistenti e modificarne il colore e per quanto riguarda il nostro pilota possiamo solo scegliere tra alcuni aspetti predefiniti senza alcuna possibilità di personalizzazione dettagliata. Dopo aver preso le dovute e oculate scelte, bilanciando ingressi ed uscite economiche, saremo catapultati nel quartier generale del nostro team dove potremo migliorare i vari dipartimenti della società e controllare i rapporti economici e umani con gli sponsor. Inizialmente avremo solo uno sponsor, ma dopo non molto tempo ne potremo aggiungere degli altri scegliendoli tra una ricca rosa di possibilità.
Avremo anche la possibilità di organizzare rapidamente il calendario degli impegni e controllare il lavoro in corso nelle varie sezioni di ricerca e sviluppo osservando anche il nostro divario con le altre scuderie per quanto riguarda power unit, resistenza, aerodinamicità e freni e trazione. Questo aspetto era già presente nel precedente capitolo, ma continuando a giocare si noteranno le evidenti differenze. Le più sostanziali sono la gestione delle sezioni del nostro quartier generale e il mercato. Nel primo potremo aumentare il livello dei reparti più importanti della nostra sede così da migliorare lo sviluppo di ogni componente del nostra vettura, aggiornare i tecnici e lo staff e migliorare l’addestramento dei piloti. Nel secondo, invece, abbiamo una gestione più precisa che ci impedisce, ad esempio, di provare a portare nel nostro team dei piloti con ambizioni troppo distanti dalle potenzialità della vettura (in poche parole, se volessimo avere Hamilton o Vettel nel nostro team dovremo attendere un bel po’).
Ogni pilota avrà dei requisiti minimi da soddisfare e dei costi da garantire, pertanto dovremo lavorare duro per apportare le giuste migliorie alla vettura, alle strutture e avere buoni sponsor. Per quest’ultimi ci sono degli obiettivi da rispettare, come sopracitato, tra cui, ad esempio, quello di raggiungere una specifica posizione nella classifica costruttori che si traduce nella buona gestione anche del compagno di squadra. Questo non solo potrà migliorare su pista, ma anche nel quartier generale con lo sviluppo di un’apposita area dotata di simulatore. In ogni momento potremo, comunque, decidere di licenziare il pilota che non riesce a raggiungere gli obiettivi sperati e possiamo ingaggiarne un altro considerando un sistema di punteggio simile a delle figurine dove da 0 a 100 sono segnate le abilità del relativo pilota e una media punti generale.
La Carriera Pilota e le altre modalità di gioco
L’altra modalità che ha subito numerose migliorie è la Carriera Pilota. Ad esempio adesso possiamo accedere ad un calendario vero e proprio con cui potremo richiedere l’arrivo di eventuali aggiornamenti e miglioramenti dell’auto o ridimensionare le clausole di contratto con il team. I soldi ci permettono non solo di migliorare le abilità pilota, ma anche di ottenere dei bonus all’interno della nostra carriera come ad esempio la possibilità di ingaggiare un team di social media manager per farci aumentare la fama e sbloccare risposte durante le interviste con i giornalisti. Invariata, invece, la schermata della workstation accessibile sia quando siamo in trasferta che prima di ogni gara. Migliorato anche qui il mercato che finalmente introduce il ritiro e il trasferimento da un team all’altro di tutti i piloti ufficiali.
Nella Carriera Pilota manca la trama presente, invece, nel capitolo del 2019, ma in compenso troviamo una Formula 2 più realistica e solida. All’inizio possiamo scegliere se partire con una selezione di gare principali, o una stagione intera o dimezzata. Se invece non volessimo iniziare con la Formula 2, possiamo iniziare anche direttamente dalla Formula 1. In ogni caso consigliamo di iniziare dalla categoria minore perché il regolamento è molto più coinvolgente e funge quasi da tutorial prima dell’ingresso nella categoria principale. Infine insieme a queste due citate e importanti modalità di gioco, vi sono anche le classiche modalità Campionato, Gran Premio, Prova a tempo e la modalità multigiocatore online e offline con il ritorno, finalmente, dello split screen.
Un multiplayer tanto semplice quanto coinvolgente e intelligente
Merita un paragrafo a parte la modalità multiplayer online che rappresenta un vero e proprio mondo a parte. Grazie al successo avuto durante il periodo di lockdown, ritorna la Virtual Grand Prix Series, un’idea semplice ma allo stesso tempo geniale (basti pensare che è tanto coinvolgente che Charles Leclerc lasciò fuori dalla porta di casa la propria fidanzata mentre giocava in streaming su Twitch). La competizione eSport permette a chiunque di partecipante alla fase di qualificazione online, in occasione della quale viene effettuata la prima grande scrematura tra i partecipanti. A questa fase iniziale segue poi la Pro Draft, durante la quale i dieci team ufficiali di Formula 1 decidono quali devono essere i piloti destinati a rappresentarli nella fase finale. Le Pro Series rappresentano l’ostacolo ultimo da superare per raggiungere la fama: nel 2019 sono stati organizzati quattro eventi da tre gare l’uno, con la data finale tenutasi il 4 dicembre. Tutti gli aggiornamenti sulle gare ufficiali possono essere seguiti anche all’interno del gioco, accedendo all’area eSport dedicata.
Se invece non avete alcuna ambizione professionale, potete comunque avere a disposizione tutta l’esperienza online di F1 2020 con tanto di Gran Premio virtuale ufficiale classificato o non classificato o prendere parte a degli eventi sempre diversi ideati dagli sviluppatori. Quest’ultimi sono spesso delle corse legate alle gare che si svolgono nella realtà, ma anche competizioni legate alle vetture classiche. Vincendo tali competizioni si ottengono dei Competition Point che possono essere spesi per personalizzare le livree e le tute del proprio pilota virtuale e i più bravi possono anche sbloccare dei trofei da mostrare nella propria bacheca online a tutti gli altri giocatori.
Auto più veloci e maneggevoli, ma resta l’incognita prestazioni
Dal punto di vista tecnico e del gameplay le migliorie non sono mancate. Le vetture sono molto più stabili e veloci mostrando anche delle effettive differenze tra i vari team. L’anno scorso era presente un difetto molto grande, ovvero un sottosterzo costante che rendeva complicata la gestione di alcune curve, tuttavia quest’anno pare che questo problema sia stato risolto e anche giocando senza aiuti, l’auto risulta molto più maneggevole e stabile anche nelle uscite in curva. Un’altra novità di quest’anno è la scelta rapida tra due modalità di guida: modalità realistica e modalità sportiva. Se la prima era già presente negli anni passati, è proprio la modalità sportiva la vera novità che si adatta meglio ai neofiti del franchise e a coloro che vogliono godersi la gestione e dare meno interesse alla guida. Si tratta di una modalità di guida utilizzabile solo in offline, ma che rende la guida molto più arcade e semplificato.
Un aspetto invece legato ai problemi di sviluppo riguarda le prestazioni, totalmente personalizzabili, ma basate sui dati dell’anno scorso. Senza, infatti, aver avuto la possibilità di effettuare ricerche nella controparte reale prima del lancio del gioco, il team di sviluppo ha preferito lasciare invariati i valori dell’anno scorso. Pertanto i team non rispecchiano per nulla la situazione che si sta venendo a creare nella realtà dei fatti e speriamo che Codemasters possa sistemare la cosa degli aggiornamenti per avere, quantomeno, un realismo nella griglia di partenza. Due aggiunte importanti in termini di gameplay sono, però, la nuova gestione dell’ERS e la regola del parco chiuso ai pit. Il primo è stato migliorato grazie ai feedback dei piloti reali: è stata quindi tolta la gestione manuale, non usata neanche nelle vetture reali, ed è stato aggiunto un sistema semi-automatico chiamato “modalità sorpasso” attivabile con la semplice pressione di un tasto quando ne avremo la possibilità secondo regolamento. La seconda, invece, è una regola inserita già l’anno scorso ma nel gioco solo quest’anno e consiste nell’impossibilità di modificare i parametri della vettura non appena si esce fuori dai pit per effettuare i primi giri di qualificazioni. Si tratta di una regola che può anche essere disattivata, ma che arricchisce il fattore realismo.
Tra colpo d’occhio e problemi alle texture
Grande lavoro svolto anche per quanto riguarda la cura dei tracciati, sia per quanto riguarda le nuove piste come quelle di Hanoi e Zandvoort, sia per alcune celebri come Suzuka dove sono stati limati i problemi dopo le lamentele del pubblico. Il realismo è incredibile anche grazie all’uso di scansioni laser e dati sul terreno provenienti dagli stessi gestori delle piste.
Tornando sul comparto tecnico, possiamo dire che su PS4 Pro, console sulla quale abbiamo testato il gioco, siamo davanti ad un colpo d’occhio incredibile, ad un motore grafico solido, ma a piccoli problemi sporadici un po’ fastidiosi. Se le piste, infatti, sono realizzare in maniera impeccabile e durante le corse osserviamo anche un frame rate stabile, i problemi si notano nei piccoli dettagli con texture poco modellate e frastagliate e a volte anche a bassa risoluzione (come guanti e casco). L’intelligenza artificiale, inoltre, è stata migliorata, ma presenta ancora dei problemi di realismo anche settando la difficoltà vicino al 100. La loro combattività è notevole, le tattiche di squadra sono evidenti, ma la gestione di alcune azioni fa storcere il naso. Sempre dal lato tecnico, purtroppo, non possiamo non lamentarci dei caricamenti esageratamente lunghi e spesso frustranti perché portano il tempo di attesa tra una gara e un’altra a livelli troppo alti per un gioco del genere. Infine il comparto audio è di grande pregio, con suoni fedeli, potenti e realistici, ma continua a peccare con il doppiaggio in italiano che è uno dei difetti storici del brand. In questo caso spezziamo una lancia a favore del fatto che l’epidemia di Coronavirus ha reso non poco difficoltose le operazioni di doppiaggio vocale.