Heartstopper: la recensione della serie Netflix 

Le tavole delle graphic novel di Alice Oseman prendono vita grazie alla serie Netflix Heartstopper

Heartstopper: la recensione della serie Netflix 

La serie di graphic novel di Alice Oseman è stata trasposta da Netflix in una dolcissima serie tv. Heartstopper debutterà sulla piattaforma streaming dalla grande N il 22 aprile. Lo show, dal target young adult ma in grado comunicare a tutta la famiglia, si compone di 8 episodi dalla durata di 30 minuti circa. Il ritmo della narrazione segue passo dopo passo i capitoli della saga letteraria. L’universo cartaceo si espande mediante la trasposizione seriale ed i fan della Oseman non resteranno delusi. Heartstopper è la serie tv a tematiche LGBTQ più dolce mai realizzata. Ecco la nostra recensione in anteprima di Heartstopper. 

Ecco il trailer di Heartstopper

La recensione di Heartstopper

Da grande appassionata delle graphic novel e dei romanzi di Alice Oseman non potevo che attendere Heartstopper con tante aspettative, fortunatamente nessuna di esse è stata delusa. Heartstopper è una trasposizione estremamente fedele per non dire, in diversi punti, pedissequa della storia cartacea, complice il fatto che la creatrice e sceneggiatrice del prodotto visivo sia l’autrice stessa dell’opera letteraria. Alice Oseman conosce bene i suoi personaggi, i tempi della narrazione della sua storia e le possibilità di espandere l’universo o modificarlo la dove si presentasse l’occasione giusta. Netflix non poteva fare scelta migliore, affidare la serie ad Alice Oseman è una certezza di successo. 

Heartstopper racchiude tutta la dolcezza, i toni pastello e la rappresentazione propria dei romanzi. Mai come prima la tematica LGBTQ, in tutte le sue sfumature, viene sviluppata in maniera dolce e naturale. Nick e Charlie sono terribilmente teneri, non smielati. In 8 episodi dalla durata di 30 minuti circa Heartstopper narra le vicende racchiuse nei primi due romanzi della serie, aggiungendo però anche scene di contorno dedicate ai personaggi secondari che venivano solo accennate nei fumetti. La prima stagione vola, inizierete e terminerete lo show senza nemmeno accorgervene in una manciata di ore. Un capitolo tira l’altro e la riproduzione automatica avrà la meglio su di voi. I vari episodi sono strutturati come i capitolo delle graphic novel da cui prendono ispirazione. Episodio dopo episodio il ritmo della storia segue passo dopo passo le vicende ed i tempi del corrispettivo cartaceo. Non sempre trasporre fedelmente un’opera è una scelta ottimale, specie quando le vicende sono troppo complicate e diviene necessario alleggerire la sceneggiatura. Nel caso specifico di Heartstopper le saga era già strutturata come episodi di una serie tv perciò la trasposizione, affidata alla sapienti mani della creatrice del prodotto originale, è stata immediata. 

Heartstopper: i romanzi, i personaggi e l’importanza della rappresentazione 

I fan di Alice Oseman non avranno bisogno di presentazioni, tuttavia sono certa che tra gli utenti Netflix in diversi si affacceranno ad Heartstopper senza aver letto prima l’opera d’origine. Ritengo quindi che qualche informazione di base sia doverosa. 

La serie Netflix Heartstopper è la trasposizione in salsa seriale della saga di graphic novel, attualmente composta da 4 volumi, scritta da Alice Oseman, autrice inglese. L’universo di Heartstopper non si esaurisce con le sole graphic novel ma si espande mediante alcuni romanzi e novelle. Per essere ancora più precisi Heartstopper stessa è una saga spin-off di Solitaire, romanzo che segue le vicende di Tori, la sorella di Charlie. Allo stesso tempo This Winter e Nick and Charlie sono novelle spin-off di Solitarie. Se adorerete la serie tv questi appena citati sono i romanzi da recuperare se desidererete approfondire la storia. Ovviamente vi consiglio anche tutte le altre opere dell’autrice, alcune anche edite in Italia. 

Heartstopper ha come protagonisti Charlie e Nick, il primo un ragazzo dichiaratamente gay  mentre il secondo è convinto di qualificarsi come etero. Sarà il nuovo legame con Charlie ad aiutare Nick a conoscersi realmente. 

L’identificazione sessuale è una delle tematiche principali della serie. Heartstopper contrasta le etichette, incasellarsi a tutti i costi all’interno di una categoria è limitante e obsoleto oltre che estremamente inverosimile. Inoltre l’essere umano per natura è spinto ad evolversi, cambiando muta gusti, attitudini ed inclinazioni. Ciò che eravamo da piccini non sempre corrisponde a quello che diventiamo da adulti, nel bene e nel male. 

I tempi e i modi per comunicare agli altri i propri sentimenti sono soggettivi, non esistono regole ferree. La serie si scaglia apertamente contro il coming out forzato. La messa in pubblica piazza delle proprie emozioni contro la propria volontà è uno atto di violenza psicologico. Allo stesso tempo la sensazione di sentirsi obbligati a schierarsi pubblicamente pur di non mantenere segreta una relazione per la quale non si prova vergogna ma semplicemente non ci sente ancora pronti ad esibire non dovrebbe affliggere così tanto il tanto tenero Nick. Nick teme il giudizio degli altri, è ben consapevole che non appena rivelerà il proprio orientamento sessuale agli amici nessuno lo guarderà più con gli stessi occhi. Nick è il bello della scuola, il ragazzo gentile e premuroso che tutte le ragazze vedono come il loro principe azzurro. L’immagine artificialmente costruita nelle menti delle ragazze e l’invidia provata dai ragazzi sarà destinata a cessare non appena la verità verrà a galla? Heartstopper abbatte le barriere dei pregiudizi e preconcetti nei confronti della comunità LGBTQ e nell’attuare questo importante e necessario passo agisce con estrema delicatezza. Lo show racconta il primo vero amore giovanile, i problemi mentali e la difficoltà di conoscere se stessi senza banalizzare o affrontare in modo superficiale le tematiche. Ogni argomento, anche se solo accennato, ha il suo peso. Da sottolineare la cura e dedizione assoluta nella scelta dei toni e dei termini, sempre puntuale e precisi. 

Heartstopper non è solo dolce, sa essere terribilmente toccante e commovente nei momenti più drammatici. Il bullismo è un altro tema portante della serie. Charlie è stato ed è costantemente vittima di atti di bullismo da perte dei compagni di scuola. Nessun docente, tranne l’insegnate di arte, sembra aver preso provvedimenti al riguardo. Solo gli amici più cari, Tao, Elle e Tyler lo sostengono, difendono e supportano. 

La prima stagione di Heartstopper racchiude i primi due volumi della saga letteraria ed inserisce qualche anticipazione su tematiche e personaggi secondari che avevano meno spazio nei testi. Possiamo presumere che col proseguire della stagioni anche altri romanzi dell’autrice troveranno spazio per essere adattati. 

Gli attori scelti per i ruoli principali rispecchiano fedelmente i canoni estetici disegnati dalla Oseman nelle sue tavole. Kit Connor e Joe Locke sono le fotocopie di Nick e Charlie. Nei gesti, nelle parole e nelle movenze i due giovani attori sono stati in grado di dare vita ai loro corrispettivi cartacei. È sempre molto difficile riuscire a rispettare per filo e per segno la caratterizzazione dei personaggi nelle trasposizioni, anche se il progetto coinvolge l’autore del testo di partenza. In Heartstopper Alice Oseman e Netflix hanno fatto un lavoro eccellente, i fan saranno felici di vedere i loro amati personaggi in live action. 

Da segnalare anche l’estrema cura nella scelta degli attori per i ruoli di Tao e Elle: sia Yasmin Finney che William Gao sono identici ai loro corrispettivi cartacei. 

Vi ricordo che in Heartstopper la parola chiave è rappresentazione, le tematiche LGBTQ vengono affrontate sotto diverse luci cercando di rappresentare nella maniera più veritiera possibile più membri possibili. Il tutto viene presentato con estrema delicatezza. Heartstopper a differenza di tanti altri prodotti della stessa Netflix non presenta nessuna scena volgare. 

L’accento di tutto il cast è British ma il lessico utilizzato è facilmente comprensibile anche ai non avvezzi alla visione dei prodotti in lingua originale. Vi consiglio di guardare Heartstopper in lingua inglese, col doppiaggio si perdono tutte le sfumature di voce che rendono distinguibili e adorabili i personaggi. 

Toni pastello ed aggiunte grafiche sono i tratti visivi di Heartstopper 

La fotografia della serie rispecchia a pieno la dolcezza della storia. I toni pastello, romantici e delicati, che contraddistinguono le cover delle graphic novel della Oseman sono stati ripresi pedissequamente come sfumature cromatiche della serie tv. I colori della serie sono tenuti, fiabeschi e mai aggressivi, perfettamente in linea con il prodotto. Le foglie che arricchivano le tavole dei fumetti prendono vita, sempre in formato cartoon, nei vari frame dello show. Forse ad alcuni spettatori potrà sembrare straniante il mix tra live action ed aggiunte grafiche tipiche dei fumetti. Posso comprendere le perplessità ma vi assicuro che leggendo i romanzi e visionando la serie successivamente potrete cogliere subito il riferimento e apprezzare la tecnica che prima non trovavate congeniale. Il finale è un mix perfetto tra tavola della graphic novel e live action. 

Heartstopper vi aspetta a partire dal 22 aprile su Netflix. Date un’opportunità ad un prodotto che in maniera estremamente dolce e naturale sviluppa in modo impeccabile le tematiche LGBTQ in tutte le sue sfumature. 

Leggi anche Animali Fantastici: I segreti di Silente – la recensione