La Casa di Carta 5: la recensione dei primi due episodi

Introduttivi, ricchi d'azione e di scelte inaspettate ecco i primi due episodi di La Casa di Carta 5

La Casa di Carta 5: la recensione dei primi due episodi

Grazie a Netflix abbiamo avuto la possibilità di visionare in anteprima i primi due episodi della nuova e attesissima quinta stagione di La Casa di Carta. L’ultima stagione della serie spagnola di Netflix è stata divisa in due volumi: il volume uno uscirà il 3 settembre, mentre il secondo volume debutterà soltanto il 3 dicembre. La nuova stagione inizia esattamente dove la scorsa aveva calato il sipario: il professore è sotto il controllo di Alicia Sierra mentre alla banda si è appena aggiunta Lisbona. Adrenalina, sparatorie e prese di posizione definitive sono i tratti distintivi dei primi capitoli. Ad un primo episodio introduttivo e di raccordo con la stagione scorsa segue un secondo incalzante e adrenalinico che lascia con il fiato sospeso fino alla fine. Il finale del secondo episodio è sconvolgente. Ecco di seguito la nostra recensione dei primi due episodi di La Casa di Carta 5. 

Ecco il trailer di La Casa di Carta 5

https://www.youtube.com/watch?v=qGea4lI5EkI

La recensione di La Casa di Carta 5

La quinta stagione di La Casa di Carta si apre esattamente nel punto in cui si era conclusa la precedente. Il quartiere generale del professore non è più un segreto per l’ormai ricercata Alicia Sierra. La donna in dolce attesa ex negoziatrice ed ispettrice tiene ora sotto controllo il professore. Nel mentre, Lisbona si è unita al resto della banda all’interno della banca. Le vicende proseguono seguendo queste due storyline: il professore ed Alicia da un lato e la banda dall’altro. 

La stagione parte con un primo episodio di raccordo. Il primo capitolo si prende tutto il tempo per ricordare allo spettatore dove si era conclusa la stagione precedente. Per tanto, è un episodio distensivo ed i fatti salienti si concentrano solo sul finale. È ricco di dialoghi e di preamboli che serviranno poi per ciò che accadrà nel seguito. 

Diversamente, il secondo capitolo è esplosivo nel senso più letterale del termine. Adrenalina, sparatorie e decisioni definitive sono i tratti che contraddistinguono l’episodio. Il ritmo è decisamente più incalzante e l’azione è l’assoluta protagonista del capitolo. I dialoghi lasciano il posto alle tante, tantissime scene action. La guerra tra polizia e la banda sta per entrare nel vivo. Sfortunatamente la banda non avrà nemici solo all’esterno ma dovrà difendersi anche da antagonisti ben più vicini ed inaspettati. Il finale del secondo episodio è scioccante ed imprevedibile. Le conseguenze che una simile decisione porterà con se si ripercuoteranno per tutta la stagione sia tra i membri della banda che tra l’opinione pubblica. 

I protagonisti sono ancora molto scossi a causa della morte di Nairobi e le scelte che sono portati a compiere ne risentono profondamente. Non sono tutti lucidi ed alcuni si lasciano trasportare dalla rabbia e dal desiderio di vendetta senza considerare le conseguenze e le ripercussioni che ciò provocherebbe sul piano del professore.

L’estrazione dell’oro non è più l’obbiettivo primario, la sopravvivenza e la libertà sono ora al primo posto. La banda desidera uscire dalla banca quanto prima e possibilmente senza perdere altri membri. 

Le assolute protagoniste dei primi due episodi sono le donne: su Lisbona, Tokyo e Stoccolma si concentra il focus principale della narrazione. L’ex ispettrice è appena entrata nella banca e immediatamente prende il controllo della situazione; Tokyo appare più stabile del previsto nonostante la recente rottura con Rio e la perdita della sua migliore amica; Stoccolma, invece, finalmente ha un ruolo di primo piano. Monica (alias Stoccolma) era stata trascurata nella scorsa stagione ed analizzata soprattutto come riflesso di Denver. Nel secondo episodio della quinta stagione è lei la protagonista indiscussa, Monica in quanto donna e madre. 

Già in questi due primi episodi conosciamo le new entry nel cast de La Casa di Carta 5. Rafael (Patrick Criado) è il figlio di Berlino, un ragazzo di 31 anni laureato in ingegneria al MIT. Il rapporto padre e figlio non è di certo dei migliori: Berlino non ha mai desiderato essere padre, anzi il figlio ha rappresentato un ostacolo per la sua relazione divenendo di fatto la causa della rottura con la madre di Rafael. Nel primo episodio appare anche René (Miguel Ángel Silvestre), il fidanzato ed amore storico di Tokyo (Úrsula Corberó). La presenza del ragazzo è del tutto inutile, non aggiunge nulla alla serie di nuovo rispetto a quello che già conoscevamo. Ora abbiamo solo associato un volto ad un nome, ma nulla di più. Infine, nel secondo episodio facciamo la conoscenza di Sagasta (José Manuel Seda) il Comandante delle Forze Speciali dell’Esercito spagnolo, uomo spregiudicato e senza troppi problemi nel violare la legge in nome della nazione.

Purtroppo la serie si riconferma imperfetta: mancano alcune spiegazioni e certi eventi risultano tutt’altro che credibili. Una risoluzione in particolare appare alquanto fantasiosa e pecca di un passaggio mancante che avrebbe consentito meglio la comprensione della sequenza degli eventi. Il susseguirsi delle azioni e lo scorrere del tempo non sempre risultano chiare: azioni che sembrano svolgersi in contemporanea in realtà avvengono in due momenti distinti. 

Il comic relief della serie ormai è stato scisso in due personaggi: Arturo (Enrique Arce) all’interno della banca ed il colonnello Tamayo (Fernando Cayo) all’esterno. Le scene comiche e poco realistiche riguardano in particolare questi due personaggi. 

La durata degli episodi è inferiore a quella ipotizzata. Il primo dura 49 minuti mentre il secondo leggermente di più, 52 minuti. Purtroppo non siamo in grado di comunicarvi il numero effettivo degli episodi. Possiamo solo supporre che siano in totale 10 divisi in 5 per il primo volume e 5 per il secondo ma nulla è certo. 

Non ci resta che attendere con ansia il 3 settembre per scoprire come si concluderà il primo volume di La Casa di Carta 5.

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