Outer Banks 2: la recensione del teen drama mystery di Netflix

Incalzante, ricca d’azione e di colpi di scena ecco la seconda stagione di OBX 

Outer Banks 2: la recensione del teen drama mystery di Netflix

Dopo una prima stagione arrivata a risollevare gli animi e rimpinguare il catalogo Netflix nel bel mezzo della pandemia, Outer Banks torna il 30 luglio con la sua seconda stagione sempre su Netflix. È un ritorno in grande stile. Se la prima stagione a tratti appariva lenta e sconnessa questa seconda è letteralmente scoppiettante! Il ritmo è serrato, le vicende sono sempre più interessati e interconnesse ed i personaggi più trascurati vengono approfonditi. Senza dubbi la seconda stagione di OBX è migliore della prima e consolida la serie tra i teen drama più interessanti del momento. Ecco la nostra recensione senza spoiler di Outer Banks 2.

Ecco il trailer della seconda stagione di Outer Banks

La recensione di Outer Banks 2

Se la prima stagione di OBX non aveva fin da subito conquistato tutti la seconda stagione farà appassionare anche i più scettici. I ritmi distesi e la trama semplice della prima stagione cedono il posto ad un montaggio serrato e un intreccio complesso. I difetti della prima stagione sono serviti agli sceneggiatori per migliorare sia la scrittura dei personaggi che la trama stessa della serie. 

I protagonisti delle vicende restano i Pogues che avevamo conosciuto nella prima stagione: John B (Chase Stokes), JJ (Rudy Pankow), Pope (Jonathan Daviss), Kiara (Madison Bailey) e la nuova acquisita Sarah (Madelyn Cline). Jonh B e Sarah sono fuggitivi. I due ragazzi sono sopravvissuti al naufragio del finale di stagione e si stanno rifugiato alla Bahamas con l’obiettivo di recuperare l’oro trafugato. I restanti Pogues, invece, nella disperazione provocata dalla presunta morte dei due fidanzati (Jonh B e Sarah), tentano in qualsiasi modo di provare l’innocenza di John B e quindi la colpevolezza di Ward Cameron (Charles Esten) per i reati dell’estate appena trascorsa. 

La prima parte della seconda stagione vede quindi i ragazzi divisi in due gruppi: Sarah e John B alle prese con le difficoltà provocate dall’essere ricercati dalla polizia in un paese straniero per di più senza denaro; mentre  JJ, Kiara e Pope tentano di tornare alla loro vita di prima senza però riuscirci. Questa suddivisione iniziale ha fornito lo spunto per l’approfondimento dei personaggi che nella prima stagione erano stati meno sviluppati: Kiara e Pope sono tra i protagonisti assoluti della seconda stagione. Kiara è una Pogue nell’animo ma una Kooks per nascita, sua madre è benestante e vorrebbe che la figlia usufruisse in maniera coscienziosa delle possibilità che il suo status sociale le mette a disposizione. Kiara, invece, contrasta tutte le richieste materne e viola tutte le regole familiari pur di supportare e sostenere i suoi amici Pogues. L’atteggiamento della ragazza è la causa principale delle liti famigliari che finiranno per giungere ad un punto di non ritorno. 

Pope, il personaggio più trascurato della prima stagione, è sicuramente il protagonista della seconda. La scoperta delle sue origini familiari e la volontà di rivendicarle saranno una della trame principali di Outer Banks 2. Avevamo già conosciuto une versione di Pope fuori controllo ma in questa stagione apprendiamo le sue abilità da stratega ed investigatore oltre che un Pope alle prese con i sentimenti non sempre corrisposti. 

Il personaggio più trascurato della stagione è, purtroppo, JJ (il soggetto più interessante della serie): il ragazzo era stato a dovere analizzato nella prima stagione, soprattutto dal punto di vista psicologico. È logico e naturale che un personaggio così ben caratterizzato ed introdotto nella prima stagione venga meno sviscerato nella seconda ma sarebbe stato opportuno lasciargli qualche scena in più necessaria a mostrare la crescita del personaggio e la maturazione acquisita. Purtroppo scene con JJ come soggetto principale delle vicende sono davvero poche. 

I temi principali restano la lotta di classe, la discriminazione e la rivendicazione delle proprie origini. L’abuso di droghe e la violenza tornano con prepotenza a sottolineare come l’incapacità di controllare i propri istinti aggressivi sia la causa principale delle disgrazie della serie. 

I colpi di scena e le scene d’azione sono i tratti distintivi di questa nuova stagione. Se nella prima erano mancati momenti più adrenalinici e la trama era prevalentemente d’indagine in questa stagione le scene action costituiscono il fulcro della narrazione. La nuova stagione ha un montaggio serrato che ben esalta le tante scene dinamiche e l’intreccio, a volte distinto e separato, dei vari personaggi. 

La regia e la fotografia resta seppiata, ideale per esaltare il paesaggio costiero della Carolina del Nord. In OBX 2 ritroviamo anche le vibes anni ’90 di The O.C. e Dawson’s Creek, grazie ad i costumi ed al paesaggio naturale che tanto ricorda quello delle serie in voga all’epoca. 

Il cliffhanger finale suggerisce in maniera lampante la volontà di proseguire la serie per almeno un’altra stagione. Il successo della prima stagione di OBX è stato considerevole all’estero (soprattuto in America) quindi possiamo tranquillamente presumere che questa seconda stagione confermerà la serie tra le più viste del momento. La terza stagione, quindi, è solo questione di ufficialità. 

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