Like a Dragon: Infinite Wealth – Recensione

Like a Dragon: Infinite Wealth

Kiryu e Ichiban di nuovo in insieme per svelare il grande mistero che avvolge Like a Dragon: Infinite Wealth.

Con Yakuza: Like a Dragon,  SEGA dava il via al nuovo corso della serie Yakuza, introducendo un nuovo protagonista che avrebbe dovuto raccogliere l’eredità di Kiryu Kazuma, il leggendario Drago di Dojima. Come ben sappiamo però il piano di pensionamento di Kiryu non è andato secondo i programmi, e verso la fine dello scorso titolo è riapparso sulle scene per scendere al fianco di Ichiban ed aiutarlo nella sua missione di smantellare i clan della yakuza.

Lo scorso Novembre abbiamo poi avuto modo di giocare a Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, un episodio dedicato a Kiryu che fa da ponte fra gli eventi successivi a Yakuza 6 e l’imminente ottavo capitolo, attraverso il quale ci vengono raccontate le vicende che l’hanno obbligato a tornare a combattere dopo aver finto la sua morte e detto addio al grande pubblico.

Infatti con Like a Dragon: Infinite Wealth, Kiryu e Ichiban dovranno collaborare nuovamente insieme, su un caso che li porterà fuori dai confini giapponesi, fino alle assolate spiagge delle Hawaii, alla ricerca di una misteriosa donna finita nel mirino di numerosi gruppi mafiosi.

Like a Dragon: Infinite Wealth ha inizio circa due anni dopo gli eventi del precedente gioco, con Ichiban finalmente reintegrato nella società, con un lavoro stabile, tanti amici e un nuovo interesse amoroso. Purtroppo però le spensierate atmosfere da “rom-com”delle prime ore vengono tristemente interrotte quando il famoso canale della VTuber Tatara Hisoka punta il dito su Ichiban, costruendo un servizio ad hoc per screditare l’ex yakuza e collegarlo ad una serie di attività illegali, delle quali lui è tuttavia estraneo.

L’impatto mediatico del servizio ha ripercussioni non solo su Ichiban, ma anche sulle persone intorno a lui, che si ritrovano di punto in bianco con il nome infangato e senza più un lavoro. Nel tentativo di capire cosa è successo e chi si cela dietro la VTuber, Ichiban riallaccia i contatti con uno dei membri del clan Seiryu, il quale (fra le varie questioni) lo informerà che Akane, sua madre, è ancora viva e che si trova alle Hawaii. Quale occasione migliore per lasciarsi tutto alle spalle e alla ricerca della madre fino ad oggi creduta morta?

Una volta arrivato ad Honolulu, Ichiban inizierà a rendersi contro che forse questo viaggio nasconde più di quello che realmente sembra, e dopo una serie di rocambolesche disavventure che lo porteranno ad essere rapinato più volte nel giro di poche ore, fino a venire arrestato per atti osceni in luogo pubblico, sarà tratto in salvo proprio da Kiryu, anche lui là in missione per conto dei Daidoji (il gruppo para governativo che lo ha aiutato ad inscenare la sua morte).

Ed è qua che i due dopo aver fatto il punto della situazione, capiranno che stanno entrambi cercando la stessa donna, misteriosamente scomparsa giorni prima. E non solo. Pure diversi gruppi della malavita locale sono sulle sue tracce di Akane, ingigantendo così il mistero sulla scomparsa della donna e sul perché sia così ricercata. Toccherà quindi a noi indagare su che fine abbia fatto Akane e ricongiungerci finalmente a lei dopo quasi 40 anni dal suo abbandono.

Già dalle prime ore, Like a Dragon: Infinite Wealth mostra subito quella verve tipica dei giochi del Ryu Ga Gotoku Studio, gettando sul fuoco tanta di quella carne per creare nuovamente una storia incredibile e ricca di colpi di scena, come ormai da anni ci stanno abituando. E che Infinite Wealth sia un’avventura corposa lo si capisce fin da subito, dalla scelta di avere due diversi protagonisti e un ricco cast di comprimari che ci accompagneranno nel corso della storia.

Dopo averci fatto piangere ogni singola lacrima nel finale di The Man Who Erased His Name, Kiryu è pronto a spezzarci nuovamente il cuore, con la rivelazione (già annunciata in uno dei primi trailer) della sua malattia, un cancro arrivato ormai all’ultimo stadio e un’aspettativa di vita di ormai pochi mesi. Oltre a destabilizzare il giocatore, questo avrà un impatto abbastanza importante su alcune dinamiche narrative.

Senza scendere troppo nei dettagli del racconto, arrivati ad un certo punto della storia Kiryu e Ichiban si separeranno a causa delle condizioni del Drago di Dojima in continuo peggioramento. Rientrato in Giappone Kiryu decider di fare una “bucket list”, un elenco di cose da fare prima morire, e che per un motivo o per l’altro, spesso dovuto al desiderio di anteporre il bene degli altri al proprio, non è mai riuscito a realizzare. Questo ci porterà in un viaggio amarcord fra i sui ricordi più significativi degli ultimi 20 anni, e ritrovare i volti delle persone che nel tempo ci hanno tenuto compagnia ed emozionato.

Chiusa questa parentesi nostalgica che riguarderà una buona parte del racconto, quello che ci ha colpito della storia di Infinite Wealth è stato il suo essere al passo con i tempi e con i fenomeni culturali del momento, come appunto l’influenza dei VTuber e dei social nella società odierna, in grado di manipolare e veicolare l’informazione con un secondo fine, creando così una storia quanto mai plausibile.

Il viaggio che vi aspetta è quindi bello ricco, a partire da una lunga storia che vi porterà via tranquillamente 60/70 ore, solo per completare la trama principale, ma pronte a diluirsi non appena volterete la testa verso una delle tante missioni secondarie, che stempereranno la tensione con la loro comicità a tratti demenziale, ma che al tempo stesso racchiudono l’essenza di Yakuza, o un’altra delle decine di attività da compiere alle Hawaii.

Nella demo avevamo avuto modo di provare uno dei vari minigiochi, il nuovo Crazy Delivery, una versione su due ruote di Crazy Taxi a tema Just Eat, e che qua trova compagnia insieme agli inediti cabinati di Spike Out e SEGA Bass Fishing, o a attività più ecologiste come la raccolta di rifiuti nelle limpide acque del Pacifico.

Vi ricordate invece i Sujimon di Like a Dragon, parodia dei Pokémon in chiave Yakuza? Beh in questo nuovo capitolo fanno il loro ritorno, con un ruolo di maggior rilievo. Questa volta non solo dovremo viaggiare fra Giappone e Hawaii per registrare ogni singolo “mostro” nel Sujidossier, ma troveremo un vero e proprio gioco nel gioco nel quale collezionare i Sujimon e partecipare alla Lega Suji, in maniera analoga ai giochi Pokémon, dove diventare l’allenatore migliore, sfidando i Megaquattro e puntare al titolo di campione.

Ci sono oltre 150 Sujimon collezionabili, divisi per rarità e tipo (fuoco, ghiaccio, erba, luce ed ombra) e i combattimenti avvengono 3v3 e basandosi su questo sistema triangolare incentrato sulle debolezze elementali, con tanto di tecniche speciali da sfruttare per mandare KO l’avversario. Per la cattura di nuovi Sujimon dovremo invece affrontarli prima con un classico scontro e se avremo fortuna, a fine battaglia, potremo offrirgli un regalo (l’equivalente di una pokéball) e sperare che lo accetti. Nel corso della nostra prova ci siamo avventurati nei primi ranghi di questa modalità e siamo stati letteralmente assorbiti da questo “clone” di Pokémon, capace di intrattenere con efficacia e tante risate.

Sempre in tema di parodie fa il suo debutto un’altra modalità di gioco che vi porterà a scoprire le bellezze decadenti di Dondoko Island, un resort i cui fasti sono ben lontani e di cui ci faremo carico per riportarlo allo splendore di un tempo aiutando le due mascotte dell’isola a sconfiggere gli attacchi dei Clean Pirates, che usano l’isola come discarica.

Dondoko Island è un gestionale alla Animal Crossing, nel quale partendo da zero, dovremo ridare vita all’isola partecipando alle attività locali, raccogliendo risorse e fauna, e cercare di racimolare un primo gruzzoletto per poter realizzare varie strutture come abitazioni e negozi, con tanto di editor per personalizzare le diverse aree. Man mano che amplieremo il resort, avremo l’occasione di invitare i nostri amici a mo’ di “villager”, così come la progressione amplierà il catalogo di oggetti realizzabili. Anche Dondoko Island è un piacevole passatempo, di quelli tremendamente time consuming, con il quale staccare di tanto in tanto, e magari sfruttare per qualche guadagno extra, dato che la necessità di nuovi equip vi porterà ad un continuo ricambio e allo spendere parecchi soldi per avere un team sempre valido sotto il profilo degli equipaggiamenti.