Madden NFL 24, La Recensione

Blue, Omaha, fortyfive...set hut!

Madden NFL 24

Il titolo di football americano targato EA torna a macinare yards su console next-gen

Con il campionato NFL appena iniziato, lo sport più seguito in terra statunitense è tornato a mostare subito i muscoli e tutta la sua spettacolarità. Ed ovviamente poco prima del kickoff inaugurale, come ogni anno è arrivato nelle case dei videogiocatori l’immancabile titolo simulativo targato Madden. Con la sua longeva carriera partita dal lontano 1993, il titolo di quest’anno prometteva diversi cambiamenti nel gameplay e anche il ritorno di alcune modalità amate dai fan, e siccome non vedevo l’ora di provare il titolo sviluppato da EA Tiburon, grazie ad un codice gentilmente offerto da Electronic Arts ho avuto modo di passare parecchie ore sul gioco…quindi indossate casco e protezioni e preparatevi a scendere in campo a prendere diverse botte, ecco la recensione di Madden NFL 24.

Dopo l’edizione dello scorso anno che aveva portato alcune migliorie, ma lasciandomi con parecchi dubbi per via di alcune dinamiche e modalità troppo uguali nel corso degli anni, la mia speranza in Madden NFL 24 era quella di trovare sicuramente diversi cambiamenti sia nelle modalità, sia in termini di qualità di contenuti, soprattutto in maniera radicale essendo un fan di lunga data della serie. Come ogni anno appena prendo in mano il gioco mi lancio subito sulla modalità carriera e come prima novità il team di sviluppo ha riportato la modalità Superstar, che sostituisce di fatto la Face of the Franchise dove si andava a giocare con il proprio avatar creato diverse stagioni NFL.

Ma a parte il nome, le migliorie sono veramente risicate, dove a parte lo show stile podcast Madden Cast presentato da Ryan Clark, Fred Taylor e Channing Crowder che ci accompagnerà ogni settimana durante la nostra carriera, troviamo le stesse identiche cose riproposte nello scorso anno. La possibilità di scegliere cinque ruoli tra QB, Half Back, Wide Receiver, Linebacker e Cornerback, la Draft Combine, la notte del Draft, i vari X-Factor, raggiungere il 99 di overall e i ripetitivi drills accompagnati talvolta da alcuni mini-giochi di allenamento pre-partita. Ancora niente possibilità di simulazione delle partite, poca personalizzazione, niente avventura al college, nessuna storyline e soprattutto pochissime risicate cutscene riciclate da anni…insomma il contorno in verità ci sarebbe pure senza andare a fare i pignoli, ma come al solito manca la ciccia per rendere questa modalità veramente accattivante.

Genere
Simulazione sportiva
Modalità
Singleplayer, Multiplayer locale/online
Sviluppato da
EA Tiburon
Editore
Electronic Arts
Piattaforme
PlayStation 5, Xbox One, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Microsoft Windows
Versione testata su
PlayStation 5
Il nostro Punteggio
6.7
La modalità Franchise invece prosegue sulla sua retta via, migliorandosi ancora sul fattore realismo, riuscendo a risultare più equilibrata e permettendoci di gestire al meglio una delle franchigie della lega. Infatti sia gli scambi, i draft, la free angency e la cpu risultano ancora più realistiche e i GM tendono molto meno a intavolare trade assurde o ad avvantaggiare la nostra squadra, proseguendo l’ottimo cammino intrapreso nella precedente edizione. Come lo scorso anno, potremo optare i tre diversi ruoli, quello di Giocatore, Coach o Proprietario del club, che ci permetterà di gestire tutto, dal front office con le finanze, trade e il merchandising da tenere sempre sott’occhio, al campo, con la gestione del team e del coaching staff. Quest’anno tra le novità più interessanti di questa modalità c’è anche il Training Camp, che grazie ai suoi mini-giochi avremo modo di far crescere la nostra squadra, i giocatori e preparare al meglio i team durante la pre-season. A mio avviso anche per quest’anno rimane la modalità migliore dell’intero gioco.

A sostituzione di The Yard troviamo Superstar Showdown, dove con il proprio avatar andremo a competere online in partite 3vs3 e 6vs6 in un arena futuristica illuminata da luci al neon. Ma anche qui, ci troviamo dinanzi alle stesse dinamiche, senza apportare praticamente nulla di nuovo o eclatante. Immancabile anche l’Ultimate Team, che anch’essa presenta la stessa formula degli ultimi anni in cui bisogna spacchettare bustine per ottenere carte di contratti e giocatori sempre più forti, andando così a formare il nostro All-Star team. Ovviamente il grinding premierà piano piano il giocatore a differenza delle classiche micro-transazioni che garantiscono carte pregiate fin dall’inizio risparmiando parecchie ore di gioco.

Il Training Camp torna anche nel menù principale, dove troviamo il ritorno dei Mini-games insieme ai già brevettati Team Practice (Allenamento libero) e lo Skill Trainer (Tutorial). Se le ultime due voci sono rimaste invariate, i mini-games invece sono brevi snap in cui dovremo cimentarci in diverse prove offensive e difensive. Nonostante siano 26 in tutto, quindi un buon numero, a peccare è la qualità degli stessi, visto che solo pochi sono realmente divertenti e dopo averli provati un paio di volte risultano fin troppo ripetitivi. A chiudere il pacchetto delle modalità troviamo il classico Quick Play in cui giocare amichevoli, affrontare i match della settimana del vero calendario NFL, match online, il Pro Bowl e il Superstar KO.

Se le modalità sono rimaste praticamente le stesse, lo stesso non si può dire del gameplay, che grazie al rinnovato sistema FieldSENSE e al debutto della SAPIEN Technology aggiunge tantissime nuove animazioni, 1700 a detta di EA, che portano blocchi, passaggi, ricezioni, placcaggi e movimenti ad un livello di realismo mai visto prima. Ora infatti grazie a queste implementazioni è più facile vedere quarterback spettacolari come Josh Allen, Patrick Mahomes o Lamar Jackson lanciare la palla tuffandosi, con no-look o saltando in aria in maniera spettacolare in base alla pressione della linea difensiva, oppure ricevitori come Ja’Marr Chase, Justin Jefferson o Cooper Kupp effettuare prese impossibili ad una mano come la loro controparte reale, proprio grazie una maggiore definizione del corpo e la fluidità dei movimenti atletici dei vari giocatori apportata con la SAPIEN Technology.

Versione testata su PlayStation 5

A migliorare ho trovato anche le animazioni inerenti ai tackles della linea difensiva, con i vari impatti e cadute dei giocatori resi più simili alla realtà, anche se devo dire che il Tactical Blockin System di cui EA ha fatto una vera e propria campagna marketing prima del lancio mi ha colpito particolarmente. Ora infatti grazie a questo sistema la linea offensiva sceglie accuratamente i difensori da bloccare non solo subito dopo lo snap, ma anche in seguito all’azione di corsa e del suo svolgimento. Per esempio ora è anche plausibile vedere blocchi lontani dallo snap che aprono vere e propre autostrade al running back dopo aver superato molte yard, garantendo così al portatore di farsi una bella corsa verso il touchdown.

Anche il sistema dei passaggi del quarterback è stato rivisitato con l’implementazione del Placement + Accuracy e del Placement + Power. Nel primo caso, una volta scelto il ricevitore a cui lanciare l’ovale, si aprira una barra divisa in quattro parti, in cui dovremo fermare il cursore il più possibile nella zona verde, con il giusto tempismo e forza, in modo da far ricevere la palla nel migliore dei modi al nostro compagno. Il tempismo quindi sarà fondamentale visto che se faremo male i calcoli potremo rischiare anche facilmente un intercetto e conseguente pick six. Scegliendo invece la seconda opzione, il sistema sarà pressochè simile, ma potremo concentrarci solo sulla potenza del passaggio, visto che la precisione di ricezione sarà calcolata in base alle abilità del ricevitore.

Da veterano della saga di Madden, devo dire che ho apprezzato particolarmente questo nuovo sistema di passaggio, dove mi sono sentito molto più immerso nella partita e mi ha trasmesso la percezione della velocità di gioco e visione che deve avere realmente un quarterback della NFL. Ovviamente se siete restii a cambiare metodo di gioco e preferite un approccio tradizionale, ci sarà sempre il sistema di passaggio classico a un tasto, in cui vi basterà scegliere il vostro ricevitore, scegliere un buon tempismo e il passaggio cercherà di andare a segno da solo.

A piccoli passi, molto piccoli verso la endzone

A livello grafico ho trovato in generale ottimo il lavoro svolto da EA Tiburon, soprattutto con i vari giocatori che somigliano veramente alla loro controparte reale. Nelle cutscene, replay e quando la camera si sposta zoomando sulle azioni, devo dire che l’esperienza offre un realismo simile a quello che si vede ogni weekend nelle partite viste in tv. Ottima anche la cura minuziosa nei dettagli delle sideline, degli stadi, dei manti erbosi e del gioco delle luci che si infrange sui caschi e le diverse zone del campo. Ancora negativo invece tutto ciò che concerne la qualità delle cutscene inerenti al pre-partita, vittorie e sconfitte. Inoltre la pigrizia prosegue anche su tutto ciò che concerne gli overlay, dalle formazioni titolari alle statistiche in sovraimpressione stile partita in tv, tutto questo manca ancora. Quel poco che c’è, ahimè rimane sempre noiosamente con lo stesso schema visto in questi anni.

Anche il comparto sonoro vive di alti e bassi, con suoni riprodotti fedelmente delle varie arene e dei fan, ma con un commento in cabina di regia che ormai ha stufato ed è poco ispirato. Quindi per tutti i fan che speravano in un cambio di rotta, ancora niente duo composto da Joe Buck e Troy Aikman o Tony Romo e Jim Nantz. Ottima invece la soundtrack che ben si sposa con il titolo e la cultura di questo sport, con artisti come Wiz Khalifa, Marshmello, IDK e Mike Dimes. Poco ispirati invece sono i menù, che a livello di design sono praticamente identici al gioco precedente e soffrono di una costante lentezza di caricamento tra una finestra ed un’altra, da risultare talmente lunghi che sembra a volte di esser tornati nel 2004.

Nota di merito invece alla funzionalità di cross-play, finalmente implementata e richiesta a gran voce dai fan e il comparto online che funziona liscio come l’olio anche in partite contro giocatori localizzati dall’altra parte del mondo. Il vero problema però arriva in merito a bug e glitch durante le partite, che sono troppi e risultano fastidiosi, anche se EA sembra aver limato in parte alcuni di essi. Inoltre il problema di bug persiste anche con crash improvvisi del gioco, soprattutto durante la modalità Superstar, che non offre più il salvataggio automatico durante la partita, facendo così perdere i progressi e dovendo ricominciare da capo il match che stavamo svolgendo.

Madden NFL 24 doveva rappresentare un notevole passo in avanti dalla scorsa edizione, ma in realtà sembra come quei team composti da un quarterback stellare affiancato da una pessima linea offensiva e ricevitori inaffidabili, che portano alla fine ad una stagione lontano dai Playoff e dal football che veramente conta. Sicuramente a livello di gameplay e animazioni le nuove aggiunte risultano molto interessanti, ed anche graficamente su console next-gen siamo su ottimi livelli, ma la presenza di molteplici bug, modalità copia e incolla da troppi anni e poca voglia di sperimentare veramente e rinnovarsi da parte del team di sviluppo, remano contro il processo di crescita della serie che risulta essere stagnante da tantissimo tempo.

Questo titolo doveva essere il “Make or Break” della serie citando la tagline usata dal team di sviluppo, un titolo che finalmente avrebbe ridato lustro alla serie, ma dove invece risulta ad oggi fin troppo lontana da tutto ciò. Nonostante una buona esperienza sul campo, anche per quest’anno ancora non ci siamo. Alla fine ribadisco il concetto dello scorso anno: questa serie necessita assolutamente di una ventata d’aria fresca perchè i centimetri di campo per arrivare all’endzone sono veramente ancora tanti da guadagnare per EA, che ora più che mai necessita di un cambio radicale prima di rischiare di arrivare anche a perdere la sua fanbase storica.

Madden NFL 24 è disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X/S, PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows.

Madden NFL 24
Madden NFL 24
Pro
Il FieldSENSE e la SAPIEN Technology offrono qualità al gameplay
La modalità Franchise rimane divertente
Ottima colonna sonora
Contro
Le modalità sono un copia e incolla da troppi anni
Il percorso di crescita della serie è troppo lenta
Troppi bug e glitch
6.7
Voto