Marvel’s Avengers è un Game as a Service con un mix di cose buone e cose invece da rivedere.
È passato poco meno di un mese dal giorno di uscita di Marvel’s Avengers, lo scorso 4 settembre. Sebbene abbia completato la campagna in circa dieci ore, ho preferito prendermi qualche settimana in più per poter esplorare meglio il Game as a Service di Crystal Dynamics e potervi offrire l’opinione più chiara e dettagliata possibile.
Al momento il titolo è disponibile per PlayStation 4, Xbox One, PC e Google Stadia, ma verrà rilasciato un update gratuito per tutti coloro che passeranno a PlayStation 5 e Xbox Series X|S.
Durante questa settimana il titolo è stato aggiornato alla versione 1.08 che include alcuni miglioramenti richiesti dagli utenti. La recensione che vi apprestate a leggere è basata su tutte le patch rilasciate fino a ora.
È tempo di scoprire cosa funziona e cosa invece ancora no, in Marvel’s Avengers, prima dell’arrivo di Kate Bishop a ottobre o di Peter Parker in esclusiva PlayStation.
Versione testata: PlayStation 4 Pro, versione di gioco 1.08
Durante l’A-Day, una giornata per celebrare i vendicatori e i loro fan, un gruppo terroristico mette in atto il proprio piano e l’elivelivolo su cui si tengono i festeggiamenti precipita. A seguito di questa tragedia, dopo aver perso Captain America, ed essere stati inconsapevolmente complici delle nebbie terrigene, che stanno trasformando i cittadini in inumani dotati di poteri, i Vendicatori si sciolgono.
Cinque anni dopo, l’A.I.M. (Avanzate Idee Meccaniche) ha preso il controllo e la difesa delle città, rinchiudendo gli inumani in zone precise ed eseguendo misteriosi esperimenti sui loro poteri. La giovane Kamala Khan, che era presente all’A-Day, cerca in ogni modo di scoprire la verità dietro l’attentato terroristico, e di mettersi in contatto con i membri dei Vendicatori rimasti.
Miss Marvel e i suoi fantastici amici
Kamala è stata mutata dalle nebbie terrigene, e ora può ingrandire ed allungare a piacimento le proprie parti del corpo, come se fosse di gomma. A seguito di una mail, verrà a scoprire la verità dietro il sacrificio di Steve Rogers, e inizierà a cercare gli altri Vendicatori per riunirli e fermare il cinico George Tarleton.
Si tratta ovviamente solo dell’incipit che darà il via alla rinascita degli Avengers, e del loro nuovo membro la giovane Miss Marvel. Visitando location diverse, e radunando il vecchio gruppo, la squadra inizierà a formarsi e si preparerà a sventare i piani degli avversari, forti anche di vecchi alleati come Maria Hill e Hank Pym.
L’intero gioco è tradotto in italiano e, sebbene in alcuni momenti l’audio faccia le bizze, tra tracce assenti e cambi di lingua casuali, il lavoro svolto dai doppiatori è più che egregio, e non vi troverete a rimpiangere nessuna delle voci storiche del Marvel Cinematic Universe.
Per quanto riguarda invece l’aspetto puramente visivo, il titolo è molto migliorato rispetto ai primi video e, sebbene i personaggi non abbiano i volti degli attori (polemica secondo me abbastanza sterile) sono tutti facilmente riconoscibili.
Quello che inizialmente stupisce di Marvel’s Avengers è una campagna inaspettatamente curata. Non fraintendetemi ma, prima dell’uscita, non avrei mai pensato che Crystal Dynamics proponesse dieci ore ricche di avvenimenti in un Game as a Service. A spiccare su tutto, la giovane Kamala Khan: vero e proprio collante dei vendicatori, sarà lei a dover riunire la squadra per fermare la minaccia dell’A.I.M. Ogni momento con protagonista Kamala è bello da vedere e intrattiene, portando in scena un eroe per alcuni sconosciuto, strizzando contemporaneamente molte volte l’occhio ai fan del personaggio su carta.
Questo però è un’arma a doppio taglio: se Kamala è super caratterizzata, spicca sicuramente di più rispetto al gruppo originale. Non tutti hanno il loro momento di gloria e soprattutto non tutti hanno lo stesso spazio a schermo. Se Hulk, Iron Man e Captain America hanno più di una missione per farsi notare, Thor e la Vedova Nera risultano dei meri personaggi di contorno. Purtroppo poco aiuto dai dialoghi secondari o dalle bellissime entrate in scena, e ancora meno dalle missioni secondarie a loro dedicate.
Proprio accedere a queste secondarie risulta fin troppo macchinoso e disordinato, spingendo il giocatore a concentrarsi (almeno inizialmente) solo sulle missioni della campagna.
Un peccato, perché allungando ancora un po’ gli eventi, riordinando le missioni e offrendo ulteriore caratterizzazione al gruppo originale, ci saremmo trovati di fronte a una più che ottima campagna single player. Certo, se evitiamo di parlare del numero dei cattivi Marvel presenti o dell’impossibilità di rigiocare la storia a un livello più alto di difficoltà.
Se il secondo di questi difetti potrebbe venir corretto con uno dei prossimi aggiornamenti, la presenza di pochi nemici Marvel all’interno della storia si fa sentire. Anche nel post-game, si possono riaffrontare sia Taskmaster che Abominio, oltre all’esercito di adattoidi e macchine mortali dell’A.I.M. Sebbene questi ultimi siano di molteplici tipologie, la sensazione che al mondo creato da Crystal Dynamics manchi qualcosa (qualche nemico più umano) è costante. Probabilmente in futuro, nelle storie aggiuntive vedremo la genesi di Ultron, ma si tratta comunque di un nemico meccanico.
Fortunatamente, a una caratterizzazione poco incisiva per alcuni dei Vendicatori, corrisponde un’unicità nell’utilizzo degli stessi. Crystal Dynamics ce lo aveva promesso a Lucca, nelle parole di Scot Amos, ogni personaggio sarebbe stato diverso e avrebbe garantito un’esperienza diversa al giocatore. Una promessa rispettata, ogni eroe ha i suoi punti di forza e punti deboli e, utilizzandoli per aumentarne il livello, sbloccherete nuove mosse per renderlo temibile sul campo di battaglia. Oltre al ruolo chiave (che può essere tank, healer o attaccante da lontano) ogni Vendicatore è pensato per funzionare in sinergia coi propri compagni, rendendo le missioni di squadra veramente divertenti e, ai livelli di difficoltà più alti, strategiche.
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Se Captain America è rapido a terra, può utilizzare lo scudo come proiettile (oltre che poter parare qualsiasi colpo) e spronare i suoi compagni a fare di meglio, la Vedova Nera ha dalla sua un pratico rampino per afferrare i nemici, oltre a un dispositivo per far diventare invisibile la squadra.
Iron Man e Thor possono anche volare, e mentre il primo ha dalla sua un arsenale vasto e distruttivo, il dio del tuono, può aggiungere l’elemento elettrico alla squadra e aprire il Bifrost sui suoi avversari (oltre a lanciare Mjolnir).
Non è solo questione di abilità, tutte sapientemente posizionate sui tasti di DualShock 4, ma proprio di feeling: ogni colpo che si concatena da proprio l’impressione di impersonare l’eroe. Sentirete la rabbia di Hulk, o la potenza dei colpi di Kamala che si schiantano sui corpi dei poveri adattoidi A.I.M. Una qualità che probabilmente verrà ulteriormente migliorata nella versione next gen, sicuramente su PlayStation 5.
Ogni Avenger ha il suo set di equipaggiamenti esclusivo e non può raccogliere ne conservare quello dei propri compagni. L’obiettivo ultimo del titolo è portare al massimo il proprio eroe preferito (o tutti se avete tempo da investirci) raggiungendo il livello 50 (sbloccando così tutti i rami dell’albero delle abilità) e il grado di potenza 150 (che probabilmente verrà aumentato in futuro). Un altro dei punti a favore del sistema strategico di Crystal Dynamics si trova proprio nell’albero delle abilità: alcuni dei poteri degli eroi hanno tre rami tra cui scegliere liberamente a seconda della situazione. Si potrà attivare il ramo che preferite, e poi cambiarlo in qualsiasi momento, anche durante l’azione.
Del loot invece ve ne ho già parlato in fase di anteprima: sparsi per tutte le zone di gioco ci sono forzieri di varia rarità che contengono equipaggiamento, materiale per potenziarlo e in alcuni casi i collezionabili della campagna, come file audio o fumetti. I file audio in particolare danno maggior spessore alla storia, ed esplorano quei punti rimasti senza risposta durante la rinascita dei Vendicatori.
L’Iniziativa Avengers
Una volta completata la campagna principale ci saranno diverse opzioni per continuare a usufruire del titolo di Crystal Dynamics. Potrete completare le rimanenti missioni secondarie, scoprendo che fine ha fatto Monica Rapaccini o ricostruire il buon nome dei Vendicatori, oppure potete buttarvi nelle War Zones e nel Mega Alveare per sbloccare equipaggiamento migliore e portare al massimo i vostri eroi.
Le War Zones hanno diversi obiettivi: dal conquistare una zona, a eliminare diverse ondate di nemici, fino a aprire dei caveau segreti o eliminare bersagli specifici. Dato il genere di Marvel’s Avengers, avrete già messo sul tavolo una quota di ripetitività delle missioni, che viene controbilanciata dal cambiare l’eroe in uso e provare diverse strategie insieme agli amici.
Questo è l’altro punto vincente di Marvel’s Avengers: giocando in gruppo farmare materiali ed equipaggiamenti è decisamente meno noioso. Inoltre vi risparmierete tristi momenti in cui l’IA non si comporta decentemente (spesso in difesa dei luoghi da conquistare). Sempre nel multiplayer, è consigliabile avere amici con cui giocare, perché il matchmaking casuale da spesso problemi sia di connessione che di effettivo lag. Online il comparto tecnico di Marvel’s Avengers subisce rallentamenti di frame rate, soprattutto quando la presenza di elementi a schermo tra effetti di luce, proiettili,colpi e nemici è alta, inoltre per caricare una missione a volta passeranno anche due minuti.
Quello che manca però al titolo di Crystal Dynamics è un’altra volta l’ordine: per esempio quando si raccolgono le ricompense di fazione, i diversi mercanti sono sparsi nell’area di gioco, e per raggiungerne uno dovrete impiegare sempre uno o due minuti dal tavolo delle missioni. Sarebbe stato più auspicabile metterli tutti nella stessa stanza o aggiungere una scorciatoia per raggiungerli velocemente dal tavolo.
Per quanto riguarda il Mega Alveare, si tratta del primo contenuto post game aggiunto dal team di sviluppo. Il giocatore dovrà utilizzare la propria squadra per superare una serie di prove, ogni volta che un eroe cade verrà sostituito dal secondo fino a che il roster non si esaurisce. Si tratta di un contenuto ad alta difficoltà e per cui sono consigliati degli eroi quasi al massimo. Stranamente non è affrontabile al fianco di un amico, probabilmente per l’essenza della sfida di sopravvivenza.
Una scelta discutibile, dato che molte abilità di alcuni eroi sono di supporto e funzionano perfettamente in sinergia con quelle dei compagni.
Veniamo infine all’annosa questione sui crediti di gioco. Per poter sbloccare tutta una serie di extra estetici, che vanno dai costumi agli emote, fino anche agli abbattimenti bisognerà spendere o le unità trovate nei forzieri o i crediti, convertibili sia da valuta reale che dalle schede eroe di ogni personaggio.
Per completare una scheda eroe dovrete portare a termine delle sfide giornaliere e settimanali, che richiederanno determinate azioni, dallo sconfiggere nemici a eseguire contrattacchi, e così via. Ogni scheda offre 40 ricompense per un totale di 200 punti, e ogni settimana ogni Avengers può ricevere fino a 28 punti. Per chi non ha fretta di sbloccare tutto subito, costumi compresi, completare con le missioni settimanali le schede è il modo più economico per accumulare crediti. Purtroppo al momento non c’è alcun altro modo per ottenere crediti di gioco. Trattandosi però di elementi solo estetici e che di conseguenza questo non incide nelle dinamiche delle missioni, le microtransazioni sono tutt’altro che invasive.