The Final Six: la recensione della saga sci-fi di Alexandra Monir

Attuale, scorrevole e ricca di spunti di riflessione ecco la nuova saga sci-fi edita HarperCollins

The Final Six: la recensione della saga sci-fi di Alexandra Monir

Grazie ad HarperCollins abbiamo ricevuto i due volumi delle nuova saga ya sci-fi di Alexandra Monir, The Final Six. Per gli amanti del genere è assolutamente una storia da recuperare. I temi affrontati dalla Monir sono estremamente attuali ed importanti. Il fiore all’occhiello della storia, infatti, è rappresentato dalle tematiche di spessore che l’autrice ha scelto di introdurre nei suoi romanzi: le calamità naturali, la situazione climatica e l’evoluzione tecnologica hanno una notevole importanza nella saga. I personaggi, invece, e le dinamiche che si instaurano tra di essi peccano di mancata profondità e tridimensionalità. Nel complesso consiglio la saga ad un pubblico di giovani adulti appassionati di fantascienza. Ecco la nostra recensione della duologia di The Final Six.

The Final Six

Alexandra Monir

Edito da HarperCollins (22 aprile 2021)

Pagine 384

€ 16,00 cartaceo – € 6,99 ebook

La trama di The Final Six – Un pianeta da salvare

Il mondo come lo conosciamo oggi non esiste più. I cambiamenti climatici hanno causato una catastrofe globale e la razza umana rischia l’estinzione. La sola speranza è fondare una colonia su Europa, una delle lune di Giove, ma per sopravvivere lassù servono requisiti fisici particolari che soltanto i giovanissimi possiedono. Ventiquattro ragazzi scelti, provenienti da tutto il mondo, ognuno dotato di un’abilità particolare. Soltanto sei di loro riusciranno a superare il durissimo addestramento e a loro sarà affidato il futuro dell’umanità.

Quando Leo e Naomi vengono convocati al Centro internazionale di addestramento spaziale di Houston insieme ad altri ventidue adolescenti tra i più brillanti del mondo, la loro vita cambia drasticamente: dall’oggi al domani si ritrovano a essere delle celebrità, in lizza per uno dei sei posti disponibili in una missione che li porterà su Europa, una delle lune di Giove, dove dovranno fondare una nuova colonia. Sulla Terra i cambiamenti climatici hanno causato una catastrofe globale, e ai Final Six è affidato il futuro dell’umanità. Per Leo, campione italiano di nuoto, che nella catastrofe ha perso l’intera famiglia, si tratta di una nuova ragione di vita. Ma Naomi, californiana di origini iraniane con un talento speciale per le materie scientifiche, sospetta che i responsabili del Centro nascondano qualcosa, in particolare riguardo al fallimento di una precedente missione in cui tutti gli astronauti sono periti in circostanze misteriose. Ed è convinta che una volta atterrati su Europa i sei finalisti si troveranno ad affrontare qualcosa di molto pericoloso e sinistro. In questo ambiente inquietante e competitivo, circondata da estranei spesso ostili, Naomi trova in Leo un amico inaspettato e il loro rapporto diventa sempre più profondo via via che l’addestramento si inasprisce, mettendoli a dura prova. Ma è solo quando la lista dei prescelti si assottiglia e il loro destino sta per compiersi, che i due ragazzi si rendono conto davvero di cosa c’è in gioco: il mondo, le stelle e le loro vita.

La recensione di The Final Six – Un pianeta da salvare

Se amate il genere sci-fi e siete giovani adulti vi consiglio di recuperare la duologia The Final Six della Monir: temi importanti e la giusta dose di spensieratezza vi terranno compagnia durante la lettura. 

The Final Six è una duolgia che si concentra prevalentemente sulle tematiche ambientali. L’importanza della salvaguardia e del rispetto dell’ambiente sono i punti focali della saga. La storia si ambienta sulla terra, in un futuro non troppo lontano dal nostro, devastata dalle calamità naturali e decimata nella sua popolazione. I governi mondali hanno messo a punto un progetto denominato Europa affinché giovani menti brillanti possano partire alla volta dello spazio al fine di ricercare un nuovo pianeta abitabile. Europa ha tutte le caratteristiche per diventare la nuova casa per il genere umano, o almeno così sembra. 

Leo e Naomi sono i protagonisti della storia. Leo è italiano, un abile nuotatore e ottimo studente. È senza famiglia a causa dell’alluvione che ha sommerso Roma poco prima della chiamata per il progetto Europa. 

Naomi, invece, è una cittadina americana, super intelligente, una scienziata brillante e davvero tanto legata alla sua famiglia. Se per Leo l’opportunità di salpare alla volta di Europa rappresenta una via di salvezza; per Naomi è una tragedia, non vorrebbe mai e poi mai separarsi dalla sua famiglia, in particolare dal fratello. 

I due ragazzi vengono smistati nella stessa squadra e sono pronti a sfidarsi per conquistare un posto nei fortunati 6 che salperanno alla volta di Europa.

I due da amici diventano pian piano sempre più complici fino a rivelarsi amanti. La loro storia è destinata a restare un segreto per non insospettire i comandati della missione ed i compagni di squadra. Naomi non è pienamente convinta della riuscita della missione, anzi crede che il pienata ospitante non sia del tutto sicuro. Le indagini di Naomi arriveranno ad un punto di non ritorno e per lei saranno decisive. 

Se le tematiche affrontate dalla Monir sono interessanti ed estremamente attuali, la scrittura dei personaggi, invece, risulta leggermente piatta e priva di tridimensionalità. La storia d’amore tra Naomi e Leo è prevedibile e troppo frettolosa, una crescita graduale dei sentimenti avrebbe giovato al romance. I personaggi secondari, inoltre, hanno un ruolo chiave nella storia ma sono dimenticabili poiché troppo poco caratterizzati, eccetto per il nipote del presiedente degli USA. 

Lo stile di scrittura dell’autrice è semplice e davvero molto scorrevole, la lettura è piacevole e i romanzi si divorano in pochissimo tempo. Il doppio POV (di Leo e Naomi) aiuta il lettore a comprendere i pensieri dei due personaggi ed ad entrare maggiormente nelle dinamiche della storia. Espediente ottimo per rendere più coinvolgente la narrazione.

Il secondo volume, The Final Six- La vita su Europa (su cui non posso dilungarmi troppo per evitare spoiler) vede i 6 finalisti su Europa alle prese con le problematiche dell’insediamento in un pianeta semi sconosciuto. L’aspetto fantascientifico è più marcato nel sequel e le tematiche ambientali tornano grandi protagoniste. Se il primo romanzo seguiva una trama più scontata il secondo è decisamente più ricco di colpi di scena. Scenari imprevisti e morti inaspettate sono dietro l’angolo. La storia si arricchisce ed anche i personaggi che nel primo volume sembravano solo tratteggiati acquisiscono spessore ed importanza nella trama generale. I nodi vengono al pettine e le teorie, prima solo ipotizzate, acquisiscono concretezza. 

La duologia della Monir cresce sempre più di qualità da un volume all’altro, nonostante non sia perfetta, perciò sono estremamente curiosa di scoprire come si concluderà.

Consiglio la duologia agli amanti di Aurora Rising ed Illuminae, se avete apprezzato queste due sage sci-fi The Final Six è la serie perfetta per voi. 

Leggi anche: Ready Player Two: la recensione del sequel di Ernest Cline