L’episodio 8 di WandaVision ci mostra i retroscena della storia di Wanda
Dopo il finale dell’episodio 7, intitolato “Infrangere la quarta parete” era logico aspettarsi un altro episodio riepilogativo, fatto di spiegazioni e risoluzione di misteri. I Marvel Studios hanno, attraverso la show runner Jac Schaeffer, dimostrato come si può mantenere alta l’attenzione rivivendo eventi già accaduti, mostrandoci finalmente cosa è successo prima dell’episodio uno. Con i 48 minuti di Negli Episodi Precedenti, l’episodio 8 di WandaVision ci avviamo verso la battaglia finale della prima serie Disney+ dei Marvel Studios. Come nelle scorse settimane, vi avviso che anche questa volta ci saranno spoiler, quindi non proseguite nella lettura nel caso non abbiate già visto lo show.
Dopo il consueto riassunto, in cui vediamo nuovamente Visione (Paul Bettany) morire, e la title card dei Marvel Studios, che si colora di viola, l’episodio si apre nella Salem del 1692, dove una giovanissima Agatha Arkness (Kathryn Hahn) viene trascinata al rogo dalla sua stessa congrega per tradimento. A quanto pare si è fatta sopraffare dalla magia oscura, e per questo va giustiziata. Ovviamente le cose no nvanno come previsto, e la strega assorbe i poteri della congrega diventando più forte e letale. L’ultima a venir sconfitta è proprio la madre, dal cui freddo corpo Agatha ruba il cameo.
Si torna al presente, dove la stessa Agatha spiega a Wanda (Elisabeth Olsen) prima che non può essere controllata mentalmente, e poi che non può usare i suoi poteri a causa delle rune sui muri adiacenti. Curiosamente, anche questa volta abbiamo un blocco adattato diversamente: in inglese, quando Wanda chiede ad Agatha dei bambini, la strega viola le fa notare che l’accento sokoviano va e viene, in italiano invece, le due parlano semplicemente dei figli di Wanda.
La lezione di Agatha prosegue, mostrando alcuni dei suoi poteri e confessando che il Finto Pietro (o fietro) fossero i suoi occhi e orecchie all’interno della casa di Wanda, grazie a un sortilegio di possesso. Agatha è arrivata a Westview richiamata dal numero di incantesimi, per scoprire cosa stava accadendo, mostra quindi poi un incantesimo di soggiogamento mentale e di trasmutazione. Come fa Wanda a fare tutte queste magie? Qual è il suo segreto? Agatha è intenzionata a scoprirlo e, quando Wanda nega di sapere come ha fatto, la strega decide di farle rivivere i suoi ricordi. Appare quindi una porta sul passato dell’Avenger, che è costretta ad attraversarla per poter salvare i gemelli.
Siamo in Sokovia, a casa Maximoff, il padre di Wanda e Pietro torna a casa con una borsa piena di sitcom. Scopriamo che è il momento della settimana che la piccola Wanda preferisce, tutta la famiglia davanti alla tv a guardare il Dick Van Dyke Show (e le altre sitcom). Purtroppo sappiamo già come finirà questa serata, con un ordigno Stark che polverizza gran parte dell’appartamento, e coi due gemelli Maximoff obbligati a stare sotto il letto per due giorni fissando un’altra bomba. Ma perché non è esplosa? Wanda si ricorda di aver guardato intensamente l’ordigno, non era difettoso, aveva già dei poteri magici prima degli esperimenti di Striker.
Appare un’altra porta, che conduce le due proprio dall’Hydra, con il primo incontro tra Wanda e la gemma della mente. Quando quest’ultima interagisce con la giovane, la gemma mostra la sua vera natura (e colore) e Wanda vende per un’istante una figura che sembra proprio lei. Poi sviene, i suoi poteri sono stati risvegliati, o potenziati, dalla gemma stessa. Agatha inizia a capire, mentre appare una terza porta.
Siamo ora nella residenza degli Avengers, dove Wanda sta cercando di superare la perdita di Pietro guardando Malcolm in the Middle. Per la prima volta, vediamo l’esatto momento in cui lei e Visione si avvicinano. Agatha non è ancora contenta, quando si è spezzata Wanda? Quando è stata sul bordo del baratro? Come a risposta ai suoi dubbi, una quarta porta appare. Siamo dopo la sconfitta di Thanos, alla sede dello Sword, Wanda è andata a recuperare il corpo perduto di Visione per onorarlo con un funerale.
Hayward (Josh Stamberg) le spiega che non può darle il corpo di Visione, ma può permetterle di dirgli addio. Vedendo il suo amato smontato su diversi tavoli, assistiamo finalmente alla scena vista nel quarto episodio. Wanda rompe il vetro ma, contrariamente da quanto dichiarato dal capo dello Sword, non ruba il corpo, gli si avvicina, e non riuscendo a sentire Visione, se ne va in lacrime.
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Salita in auto, Wanda trova un documento, che scopriamo appartenere poi a visione, che la conduce a WestView, su un lotto comprato proprio dal Sentenzoide, per poter trascorrere la vita assieme. Wanda non ce la fa più, si accascia dal dolore e il potere fuoriesce da tutto il suo corpo, creando prima la casa e poi lo stesso Visione dal nulla. La donna plasma tutto come se fosse il Dick Van Dyke Show, come abbiamo visto nel primo episodio. L’intera città cambia aspetto mutata dai poteri della realtà di Wanda. Agatha ha ricevuto la sua risposta: ha capito chi è.
Torniamo al presente, Agatha ha al guinzaglio i gemelli, mentre spiega a Wanda un’ultima volta che ha capito chi è, la credeva un mito, invece esiste qualcuno che sa utilizzare la magia del caos. Poi la chiama con il suo nome: Scarlet Witch. Partono i titoli di coda, mentre lo spettatore freme perché finalmente è stato detto il nome di battaglia di Wanda.
Ancora non abbiamo finito, e dopo i primi credit l’azione torna all’esterno dell’ESA dove Hayward ci mostra il suo progetto. Utilizzando il potere di Wanda legato al drone dell’episodio 5, il capo dello Sword è riuscito finalmente ad animare la sua macchina perfetta, un Visione completamente bianco. Titoli di coda e appuntamento col finale alla prossima settimana.
L’episodio 8 di WandaVision è stato pazzesco. Marvel Studios ha riscritto le origini della propria Wanda, rendendole credibili e giustificando così l’enorme power up per quella che finalmente potremo chiamare Scarlet Witch.
La prossima settimana ci aspetta un finale enorme da cui dovremo trarre tutti i giudizi e potremo finalmente scoprire se la prima serie Marvel Studios sia riuscita o meno nel proprio intento di traghettarci nella Fase Quattro.