Bridgerton: La Recensione della Stagione 2

Torna Bridgerton, la serie targata Shondaland

Bridgerton Stagione 2, stavolta tocca ad Anthony

Bridgerton torna a colorare il catalogo di Netflix con la seconda stagione, una delle più attese della piattaforma. Questa volta, però, al centro delle vicende non ci saranno Simon e Daphne, bensì il fratello di lei, Anthony, alla prese con un matrimonio imminente.
La serie è infatti un’antologia tratta dai romani di Julia Quinn, otto in totale, ognuno focalizzato su uno dei membri della famiglia Bridgerton. Nello specifico di questa seconda stagione, la storia si ispira al romanzo della saga letteraria, Il visconte che mi amava. 

La trama 

La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell’alta società e decisamente pericolo per donne e fanciulle. Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante nonché il “Diamante” della Stagione. Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l’approvazione della sorella maggiore Kate, una donna indipendente e sicura di sé che non ha la minima intenzione di affidare l’angelica sorellina nelle grinfie di un uomo del genere. Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate. 

Quando si parla di Bridgerton, si sa, il pericolo di trovarsi davanti ad una serie trash è dietro l’angolo, soprattutto considerando la prima stagione, che aveva fatto molto parlare di sé per il modo che aveva avuto di rappresentare sullo schermo la relazione di Daphne e Simon, al limite del tossico. Per non parlare delle troppe e infinte scene d’amore che, a dirla tutta, finivano per essere alquanto inverosimili. Eppure, sorprendentemente, questa seconda stagione si è dimostrata molto godibile, senza eccedere di momenti in stile telenovela, ma mantenendo quel mood leggero capace di intrattenere lo spettatore dall’inizio alla fine. Infatti, nonostante quasi tutte le puntate durino più di un’ora, alla fine di ognuna ne vorrete vedere un’altra e un’altra ancora. Il ritmo è serrato e deciso, non ci sono momenti di transizione, e complici i tanti intrecci narrativi che si vanno a creare un episodio dopo l’altro, non troverete momenti di stallo in cui non succede nulla.
Certo, la storia rimane abbastanza prevedibile e si mantiene nei canoni del genere, ma è giusto così, e anzi ciò rispecchia perfettamente lo stile dei romanzi, dove romanticismo, drama, colpi di scena e lieto fine sono i tratti caratterizzanti della narrazione. 

I protagonisti

Come anticipato, questa stagione di Bridgerton è tutta incentrata sul primogenito Anthony, nonché capofamiglia a seguito della morte del padre. Dopo che nelle puntate precedenti lo avevamo visto preda di passioni e eccessi, questa volta Anthony ha deciso di prendere in mano le sorti dei Bridgerton, accettando di mettere la testa a posto e sposarsi, dando finalmente una stabilità a la sua vita e a quella dei suoi fratelli e sorelle. Quello che Anthony cerca è una donna di bell’aspetto, colta, intelligente e spiritosa al tempo stesso… un’impresa di certo non facile, anche perché non si tratta di una scelta di cuore, ma di testa. Una scelta che Anthony persegue devotamente, perché teme che, innamorandosi, sarebbe costretto a rivivere, prima o dopo, lo stesso dolore che aveva provato la madre alla morte di suo padre. O viceversa, vuole evitare che la persona da lui amata potrebbe soffrire una sua eventuale perdita. Insomma, pensieri profondi tormentano e affliggono il caro Anthony, causati da un dolore mai rielaborato. 

Anche stavolta, alla stregua dei dilemmi che affliggevano Simon nella prima stagione, troviamo personaggi maschili ben approfonditi, e non mere semplici bambocci affiancati a personaggi femminili di spessore. Lo stesso Anthony ha un interessante arco narrativo, cresce puntata dopo puntata (anche se ce ne mette di tempo per arrivare ad acquisire consapevolezza, eh!) dimostrandosi, al contrario delle aspettative, un uomo dalla grande profondità d’animo, benché vittima di insicurezze e timori.

Naturalmente, anche le protagoniste femminili non sono da meno, a partire da Eloise Bridgerton, la figlia ribelle della famiglia, alla sua migliore amica Penelope, alle sorelle Edwina e Kate. Tutte loro sono carismatiche con una mentalità moderna, decisamente non allineata all’epoca in cui i fatti sono narrati.
Parlando di Eloise, mi è piaciuto particolarmente come il suo ruolo si è evoluto in maniera positiva; se nella prima stagione risultava una ragazza lamentosa e petulante, ma senza spirito di iniziativa, qui al contrario si dimostra non solo una che rifugge la vita di mondana, ma la vediamo interessarsi sempre di più alle letture femministe, ai caffè letterari da dove, come la storia ci insegna, sono nati i primi moti rivoluzionari. Da apprezzare anche il modo in cui cambia il rapporto tra lei e Penelope; lo scontro tra le due fa emergere infatti un lato di quest’ultima che le ha volutamente celato, dovuto ad un senso di inadeguatezza. Penelope soffre il sentirsi sempre un passo indietro rispetto agli altri; per l’amore non ricambiato di Colin e per la sua famiglia allo sbando, con una madre impegnata soltanto a riscattare l’onore della famiglia, attraverso subdoli complotti. 

La storia d’amore

La storia d’amore è ovviamente il fulcro di Bridgerton. Stavolta, il sentimento nasce però da un incontro/scontro tra i due protagonisti, dove il pregiudizio e la diffidenza portano la giovane  a dare per scontato Anthony senza nemmeno conoscerlo. Eppure, i due si scopriranno ben presto molto simili, con un passato che li accomuna e che li lega indissolubilmente, mettendoli di fronte alla realtà che sono fatti l’uno per l’altra. Ma perché l’amore sbocci, i due dovranno aiutarsi a vicenda per superare i traumi del passato, che hanno segnato in modo perpetuo le loro vite, e lasciarseli alle spalle una volta per tutte. L’avvicinarsi e poi l’allontanarsi continuamente dei due innamorati fa in modo che la storia si faccia intrigante e avvincente per lo spettatore – arricchita anche dai tanti risvolti psicologici e i plot twist inaspettati. 

Conclusione

Concludendo, la seconda stagione di Bridgerton, contro ogni aspettativa, si lascia guardare e si rivela molto piacevole, sia per la storia, ma anche per i personaggi, i costumi e le ambientazioni che, come sempre, sono curati nei minimi dettagli.

Il segreto del successo della serie è senz’altro la capacità di intrattenere grazie alla semplicità che ha nel raccontare i buoni sentimenti, pur non dimenticandosi di avere un occhio di riguardo per i valori dell’amore e della famiglia. Adesso toccherà aspettare il 2024 per averne ancora!

Leggi la nostra recensione della prima Stagione di Bridgerton!

I nuovi episodi di Bridgerton saranno disponibili su Netflix a partire dal prossimo 25 marzo.