Only Murders in the Building, la recensione dell’episodio 8

Ecco la recensione dell’attesissimo nuovo episodio della serie mystery di Star 

Only Murders in the Building, la recensione dell’episodio 8

Only Murders in the Bulding è tra le serie del momento. La serie mystery comedy dalle vibes anni ’90 con protagonista una rinnovata Selena Gomez tiene incollati alla piattaforma Disney tantissimi utenti, tanto da essere già stata rinnovata per una seconda stagione. Abbiamo avuto la possibilità di visionare in anteprima l’ottavo episodio ed ecco qui la nostra recensione. Dopo il finale del settimo capitolo e le rivelazioni che ne sono conseguite la serie poteva considerarsi giunta ad un punto di snodo, invece i colpi di scena sono sempre pronti a stupirci. Il trio funziona e convince in ogni frame, anche da separati e le nuove aggiunte non sottraggano nulla alla chimica creata tra i personaggi. Vi consiglio di visionare l’episodio fino all’ultimissima scena, se il caso sembra risolto forse resta ancora qualcosa in sospeso…

Ecco il trailer di Only Murders in the Building:

Only Murders in the Building – ep. 8: la recensione 

Ammetto che inizialmente Only Murders in the Building non era tra le serie dell’anno che avevano la priorità assoluta. Quando lo scorso dicembre, durante l’evento Disney+, è stata annunciata ha attirato la mia attenzione per la presenza di Selena Gomez tra il cast, attrice che non siamo più soliti vedere spesso tra il cast di una serie tv. Se poi aggiungiamo che la Gomez è, in questo caso, affiancata da Steve Martin e Martin Short, formando così un insolito e bizzarro trio, la serie è balzata subito nella mia personale lista di prodotti da visionare. 

Mai scelta fu più azzeccata. Only Murders in the Building è tra le rivelazioni seriali dell’anno. Un mystery comedy dalle vibes anni ’90 che mette d’accordo grandi e piccini. Raffinato, intelligente e peculiare ecco il trio più imprevedibile di Disney +. Nell’epoca in cui anche i podcast hanno la loro importanza un trio insolito composto da due uomini di spettacolo in età avanzata ed una giovane ragazza appassionati di true crime decidono di investigare privatamente in merito all’omicidio avvenuto nel loro palazzo. 

Mi dilungherei ancora molto nel raccontarvi perchè Only Murders in the Building merita di essere vista ma per questo avremo tempo a stagione conclusa, magari con una recensione dedicata all’intera prima stagione. 

Ora, invece, è il caso di addentrarci nei meandri dell’ottavo episodio. Avevamo lasciato il trio diviso. Mabel (Selena Gomez) e Oliver (Martin Short) presi in ostaggio da Theo Dimas. Theo, comprendendo che i due avevano scoperto del commercio illegale di gioielli trafugati ai cadaveri e probabilmente l’avevano identificato come il responsabile della morte di Zoe, vede come unica soluzione quella di consegnare Mabel e Oliver al padre. 

Il signor Dimas non è intenzionato a sbarazzarsi subito degli intrusi ma preferisce arrivare ad un accordo: il trio dovrà terminare subito il podcast scagionando i Dimas dall’accaduto, pena la morte dei fondatori. 

Se Mabel e Oliver sono convinti della reale responsabilità di Theo e del padre nella morte di Tim, Charles (Steve Martin) non ne è certo, anzi ne dubita fortemente e tenta di convincere gli amici a vagliare altre ipotesi anche grazie all’aiuto della nuova fidanzata, Jan. 

I protagonisti dell’ottavo episodio sono i fan. Il narratore del capito, infatti, è proprio un fan del podcast Only Murders in the Building. I fan raccontato il loro punto di vista sul caso discutendone sia tra di loro, da veri appassionati di true crime, che direttamente con il trio. Il ruolo del fan viene analizzato sotto un duplice punto di vista: quello del fan accanito che cerca in ogni modo di sostenere i propri beniamini e quello delle persone che vengono idolatrate, spesso a disagio per l’affetto che dimostrano gli sconosciuti seppur riconoscenti ed increduli. I fan non solo aiutano i protagonisti a risolvere il caso ma diffonderanno ancora di più il verbo del podcast tra i loro conoscenti aiutando notevolmente nelle indagini ufficiali la polizia. 

Se quindi il caso sembra risolto all’ultimo le carte vengono rimesse in gioco ancora una volta e quello che sembrava certo crolla inesorabilmente. Inoltre, nuove minacce e altri personaggi vengono coinvolti negli intrighi del palazzo. I colpi di scena sono sempre all’orizzonte e la risoluzione del caso non è poi così scontata come appare. 

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