Star Ocean: The Second Story R – La Recensione

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Star Ocean: The Second Story R, il ritorno di un classico senza tempo!

In questi ultimi anni Square Enix sta eseguendo un’incredibile operazione di restauro e recupero di alcune delle sue serie storiche. Dal remake totale e che si prende qualche libertà in più di Final Fantasy 7 Remake, al restauro in chiave HD-2D di titoli mai arrivati dalle nostre parti come Live-A-Live, fino ad arrivare a porting pressoché fedeli agli originali come quello di Chrono Cross, l’interesse da parte del pubblico, specie quello più giovane verso alcune serie storiche di JRPG è più vivo che mai.

Così vivo che oggi siamo qua a parlarvi di un altro mostro sacro del genere, Star Ocean, che con il secondo capitolo classe 1998, rappresenta tutt’oggi uno dei JRPG più belli e amati di sempre, non solo all’interno della serie, ma in generale quando si parla di giochi di ruolo di stampo giapponese.

Ed ecco che a distanza di quasi 25 anni Star Ocean: The Second Story torna con un remake che non solo ne rivede l’aspetto grafico nella sua totalità, ma va ad aggiungere nuovi contenuti e tante correzioni volte a svecchiarlo e renderlo ancora più appetibile alle nuove generazioni.

Siete pronti a scoprire tutte le novità di Star Ocean: The Second Story R?

Versione Testata: PlayStation 5

La storia di Star Ocean: The Second Story ruota intorno ai due suoi protagonisti, Claude e Rena.

Claude durante una missione di ricognizione su un pianeta deserto, viene teletrasportato misteriosamente contro la sua volontà su un luogo sconosciuto e apparentemente ostile. Qua farà l’incontro di una ragazza, Rena, che trovatasi in una situazione di pericolo, viene tratta in salvo proprio da Claude. I due finiranno per stringere fin da subito un forte legame di amicizia, e Rena si offrirà di aiutare il suo nuovo amico a trovare il modo di ritornare a casa.

Purtroppo però sul pianeta di Rena si stanno verificando degli stani fenomeni a causa di un misterioso meteorite precipitato qualche tempo prima, scombussolandone i vari equilibri. Claude e Rena si imbarcheranno così in un’avvincente viaggio, intenzionati a scoprire cosa stia succedendo sul pianeta Expel e tentare di svelare la vera natura del meteorite che sta causando così tanti danni.

Star Ocean: The Second Story si distingueva subito dalla massa degli altri JRPG di stampo fantasy proprio per il tipo di racconto, che sembrava pescare a piene mani dall’universo fantascientifico di Star Trek, tirando fuori tematiche spesso trattate nella famosa serie televisiva, qua riproposte in forma giocabile.

La presenza di due diversi protagonisti serviva poi per offrirci due diversi punti di vista della storia, che in più occasioni si concentrava sul personaggio in uso, spingendoci a ricominciare l’avventura, una volta terminata, con l’altro comprimario, per avere così un quadro completo del racconto, colmando certi vuoti lasciati volutamente aperti per aumentare la curiosità nel giocatore.

Questa versione remake di Star Ocean: The Second Story ripropone anche lo stesso sistema di ingaggio dei membri del party. Un approccio non troppo friendly a dire il vero, dato che alcune scelte automaticamente escludevano determinati personaggi, ma interessante in ottica di replay, dato che non è possibile reclutare tutti i personaggi in un unico playthrough, ma sarà necessario imbarcarsi nel New Game + per poter conoscere tutti i protagonisti dell’avventura.

Star Ocean: The Second Story è un gioco narrativamente complesso se si pensa che è un titolo appartenete a 5 generazioni fa, e un tratto che da sempre contraddistingue la serie è quello delle Azioni Private, delle interazioni fra i membri del gruppo che se attivate permettono di migliorare i vari rapporti interpersonali, e successivamente sbloccare certi elementi narrativi che influenzeranno i vari finali del gioco.

Alcune “AP” si renderanno disponibili man mano che avanzeremo nel gioco, magari ritornando nei luoghi già visitati in compagnia dei nuovi compagni, altre saranno eventi a tempo da non farsi sfuggire. In questo remake trovano spazio anche AP inedite, piacevoli aggiunte per arricchire ulteriormente tutto l’ecosistema di skit, e approfondire così la conoscenza e la psicologia dei vari personaggi.

Come abbiamo accennato le Azioni Private influenzano il livello di amicizia dei personaggi e questo influisce sui finali disponibili, che sono quasi 100. Più che di finali sarebbe più giusto parlare di epiloghi che riguardano proprio i vari personaggi e il loro futuro una volta conclusa l’avventura. E anche in questo caso è singolare scoprire le varie sfumature e di come certi rapporti possano cambiare in base al grado affettivo dei singoli soggetti.

Se a livello narrativo Star Ocean: The Second Story resta tutt’oggi un titolo che si lascia apprezzare nonostante qualche leggerezza dovuta più ad aspetti generazionali e ad un certo modo di concepire i videogiochi, lato gameplay il sistema di combattimento resta ad oggi tremendamente fresco, e grazie a qualche piccola aggiunta qua e là, viene svecchiato in toto, rendendolo un titolo da giocare assolutamente se siete amanti dei JRPG dalla forte attitudine action.

Anticipando sicuramente i tempi Star Ocean: The Second Story andava contro corrente proponendo un gameplay che abbandonava (anche se non del tutto) il sistema a turni per una svolta action (compatibilmente con gli standard del tempo).

A seconda del personaggio utilizzato è possibile sferrare semplici attacchi base, effettuare schivate (che se eseguite con il giusto timing si trasformano in contrattacchi) o lanciare una delle due arti magiche equipaggiabili, mentre il resto degli incantesimi o degli oggetti curativi può essere richiamato attraverso un menù che blocca il gioco, dandoci tutto il tempo di decidere le nostre mosse.

Il remake va ad aggiungere diversi elementi proprio nel gameplay attivo, e le varie introduzioni rendono il tutto ancora più godibile. Si passa dall’aggiunta di un sistema di “lock” dei nemici, utile per concentrare i propri attacchi, ad un inedito sistema di assist, che permette ai membri del party in panchina (più qualche special guest proveniente dagli altri capitoli) di sferrare qualche potente attacco così da impreziosire la nostra potenza d’attacco.

In generale i combattimenti di Star Ocean: The Second Story R sono più veloci e saremo maggiormente spinti buttarci in battaglia, grazie ad un sistema di crescita decisamente complesso da padroneggiare, i cui effetti però si noteranno fin da subito. Ad esempio durante ogni battaglia i nemici adesso rilasceranno delle sfere luminose, che se raccolte andranno ad aumentare un bonus passivo (che spazia dall’attacco all’esperienza ottenuta), e che potrà essere portato di battaglia in battaglia a patto che la catena non venga rotta subendo agguati alle spalle o venendo sconfitti.

Più combatteremo, magari concatenando più scontri insieme per ottenere un maggior numero di punti esperienza, più potremo investire i vari punti per espandere le possibilità del nostro party. All’ovvio level up del personaggio, che incrementa le statistiche base, ci dovremo concentrare su altri aspetti ben distinti che influiscono in maniera tangibile su molte meccaniche del gioco.

Le abilità CO/Specialità riguardano abilità “extracurricolari” da impiegare nel corso dell’avventura per renderla più accessibile e godibile in termini di esperienza. Andremo infatti a sbloccare attività come la Cucina, per creare alimenti e pasti da consumare per recuperare punti salute o aggiungere effetti bonus alla squadra, o la Forgiatura, che come suggerisce il nome ci permetterà di creare per nostra mano nuovi equipaggiamenti. Esistono poi specialità, chiamate Super, che si sbloccheranno quando una o più condizioni saranno raggiunte e renderanno disponibili opzioni speciali come la possibilità di chiamare anzitempo una monta, attivare la guardia del corpo (una sorta di auto-fight) o attivare l’addestramento, che abbasserà notevolmente le statistiche di attacco e difesa, in cambio di un maggior quantitativo di esperienza guadagnata.

Da questo punto di vista Star Ocean: The Second Story R è un titolo estremamente malleabile, un’esperienza di gioco altamente personalizzabile in base ai gusti del singolo giocatore. La presenza di più opzioni, che in alcuni casi vanno ad alterare in maniera tangibile alcuni aspetti come quello combattimenti, lo trasformano in un RPG fortemente scalabile, il che lo rende un gioco adatto a qualsiasi tipo di giocatore, dal fan che vuole rigiocarsi Star Ocean: The Second Story e che troverà un sacco di nuovi contenuti, al neofita che si avvicina alla serie per la prima volta.

Dove questo remake è un po’ più frenato è nella progressione dell’avventura e nella sua esplorazione, che non subisce grandi modifiche rispetto al passato. Ed è qua che si nota una certa semplicità nella struttura delle città o, ancora maggiormente, nella costruzione dei dungeon esplorabili, abbastanza lineari nel loro completamento, nonostante lo sforzi ai tempi di arricchirli con diversi enigmi da completare per poter proseguire oltre.

Star Ocean: The Second Story R propone un comparto grafico interamente rivisto che cerca di rinnovare esteticamente il gioco, mantenendo al tempo stesso uno stretto legame con lo stile originale. Il risultato è quanto mai riuscito, partorendo un gioco visivamente interessante e di forte impatto. Siamo lontani dallo stravolgimento totale (e dai budget) di un Final Fantasy 7 Remake, ma la tecnica qua utilizzata mischia “sprite” in stile HD-2D ad ambienti interamente 3D, che ricalcano le vecchie schermate pre-renderizzate dell’originale Star Ocean: The Second Story.

La scelta di mantenere la telecamera statica come nel capitolo del 1998 ad oggi può sembrare superata, ma lo si è fatto per non alterare quella sensazione amarcord che si prova prendendo in mano il pad e giocando a Star Ocean: The Second Story R. Il tutto poi è arricchito da vari effetti speciali che accompagnano le mosse più scenografiche, così come le ambientazioni godono di un maggior dettaglio ed elementi animati che donano al gioco un colpo d’occhio meraviglioso.

Sotto il profilo artistico siamo di fronte ad un titolo inattaccabile. Sono stati ricreati gli artwork dei vari personaggi, utilizzando uno stile più maturo e in linea con gli ultimi capitoli della serie di Star Ocean, così come la colonna sonora trova nuova vita grazie ad un nuovo arrangiamento, sempre ad opera del maestro Motoi Sakuraba, che per l’occasione propone anche qualche traccia inedita.

Sempre parlando di novità, abbiamo anche un nuovo doppiaggio giapponese, che si affianca a quello originale ugualmente selezionabile, con la possibilità addirittura di personalizzare il voice over per ogni singolo personaggio, mentre i testi, per la prima volta, sono adattati in italiano.

Star Ocean: The Second Story R è un remake stupendo di un JRPG senza tempo. Dobbiamo ringraziare Square Enix non solo per aver deciso di portare uno dei migliori giochi di ruolo giapponesi mai usciti, ma di averlo trattato con il giusto rispetto e proposto tutta una serie di interessanti novità, che non riguardano solamente l’aspetto tecnico, ma che aggiungono un sacco di sfaccettature ad un gameplay di suo già ricco. Forse alcuni elementi restano giocoforza ancorati ad un tempo passato, come alcune leggerezze narrative, il sistema di ingaggio non proprio intuitivo o la linearità dell’esplorazione dei dungeon, ma nell’insieme resta tutt’oggi un titolo da recuperare, sia per i fan di vecchia data, che si ritroveranno tra le mani un titolo rimodernizzato, sia i nuovi giocatori che potranno gustare per la prima volta un capolavoro senza tempo.

Star Ocean: The Second Story R è disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch e PC. star ocean

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Star Ocean: The Second Story R – La Recensione
Pro
Ottimo connubio fra gli sprite 2D e le ambientazioni 3D
Ancora oggi uno dei JRPG migliori di sempre
Il remake aggiunge tantissimi nuovi contenuti
Contro
La progressione e l'esplorazione dei dungeon resta lineare
Sistema di ingaggio del party poco intuitivo
Qualche leggerezza nel racconto dovuta dal tempo
8.8
Voto