The Harbinger series: recensione dei primi due volumi della nuova saga di Jennifer L. Armentrout

La saga spin off di The Dark Elements edita HarperCollins 

The Harbinger series: recensione dei primi due volumi della nuova saga di Jennifer L. Armentrout

Grazie ad HarperCollins abbiamo ricevuto i primi due volumi della nuova saga fantasy di Jennifer L. Armentrout, “The Harbinger”. “Tempesta e Furia” e “Rabbia e Rovina” sono i primi due volumi della nuova trilogia fantasy dell’autrici di “The Dark Elements”, una delle saghe paranormal fantasy più amate. La nuova trilogia è a tutti gli effetti uno spin-off di “The Dark Elements” ma è tranquillamente leggibile anche da chi non ha mai letto nulla dell’autrice. I Guardiani (Gargoyle mutaforma) sono i protagonisti della saga. I Demoni devo essere sconfitti, anche se non tutti. Lo stile di scrittura della Armentrout si riconferma scorrevole e d’intrattenimento, lascia letteralmente incollati alle pagine. “The Harbinger” è una validissima saga fantasy con prevalenza di romance, degna erede dell’amatissima “The Dark Elements”. Ecco di seguito la nostra recensione dei primi due volumi di “The Harbinger series“.

Tempesta e furia

(Storm and  fury)

(The Harbinger series. Vol. 1)

Pagine: 528 pag

Data di pubblicazione: 20 febbraio 2020

Prezzo: 16,90 € (cartaceo), 6,99 € (ebook)

 

Trama 

“Anche se sta perdendo la vista, Trinity Marrow, diciotto anni, può vedere fantasmi e spiriti e comunicare con loro. Il suo è un dono raro, parte di un segreto così pericoloso da costringerla a vivere nascosta in un complesso residenziale isolato e circondato da mura, guardata a vista dai Guardiani, gargoyle mutaforma incaricati di proteggere l’umanità dai demoni. E anche lei. Perché se le creature degli Inferi scoprissero la verità sul suo conto la divorerebbero, carne e ossa, per accrescere il loro potere. Quando i Guardiani di un altro clan si presentano a casa sua con l’inquietante notizia che nel mondo reale c’è qualcuno che uccide sia i demoni sia i gargoyle, di colpo il mondo che Trinity ha sempre considerato sicuro implode. E a complicare le cose c’è il fatto che uno degli stranieri giunti in visita, il biondo Zayne, è la persona più indisponente e affascinante che lei abbia mai conosciuto. Anche lui custodisce dei segreti che potrebbero sconvolgerle la vita… ma quando i demoni penetrano nella residenza del clan e la vera natura di Trinity viene svelata, collaborare diventa l’unica alternativa possibile. Per salvare la sua famiglia e forse addirittura il mondo intero, Trinity dovrà imparare affidarsi di Zayne… cosa niente affatto facile nel bel mezzo di una guerra tra potenze soprannaturali.” Ecco di seguito la nostra recensione di “Tempesta e furia” primo volume di “The Harbinger series

La recensione di “Tempesta e furia” primo volume di “The Harbinger series”

“Tempesta e furia” è il primo volume della nuova serie fantasy di Jennifer L. Armentrout denominata “The Harbinger”. La nuova trilogia è a tutti gli effetti uno spin-off della famosa saga “The Dark Elements”. Tuttavia, i nuovi volumi sono ugualmente godibili anche per chi non ha mai letto nulla dell’autrice. La Armentrout è stata in grado di collegare le due saghe in maniera brillante ma anche di renderle autonome e fruibili individualmente. Il mio consiglio, per comprendere al meglio l’universo in cui l’autrice ha ambientato le proprie avventure, è sicuramente quello di leggere prima la saga originale “The Dark Elements” (composta da tre volumi: “Caldo come il fuoco”, “Freddo come la pietra” e “Lieve come il respiro” da poco tornati disponibile su Amazon anche in versione cartacea). 

È proprio in “The Dark Elements” che la Armentrout esplora al meglio i Guardiani (Gargoyle mutaforma), ed i loro acerrimi nemici, i Demoni. 

In “Tempesta e furia” i protagonisti principali sono Zayne e Trinity, un nuovo personaggio creato appositamente per la trilogia. Gradito ritorno per Roth e Layla ma solo come personaggi secondari.

Il romanzo segue il pov di Trinity e la narrazione è in prima persona singolare. 

Trinity è una protagonista forte, impulsiva e testarda. È sempre pronta all’avventura e non teme di cacciarsi nei guai. È una Guardiana, ma solo pochi conoscono la sua vera identità. 

È un’eccellente combattente ed inoltre è in grado di vedere e parlare con fantasmi e spiriti, aiutandoli ad “andare oltre”. La sua protezione è essenziale: Trinity ha doni unici ed è l’ultimo essere della sua specie. Aspetto che più di tutti trovo interessante è la scelta dell’autrice di inserire un malformazione fisica nella protagonista. Questo elemento rende Trinity estremamente speciale e sempre più attuale. La cecità di Trinity è un’importante forma di rappresentazione, sempre importante in ogni romanzo. Il personaggio diventa così ancora più sfaccettato e profondo, pur nelle avversità è in grado di cavarsela da sola senza mai demoralizzarsi. La malattia diventa per Trinity uno strumento di forza: la ragazza non si arrende mai e non utilizza la difficoltà fisica come giustificazione.

Zayne, il protagonista maschile, è a tratti irritante ed arrogante ma questi lati caratteriali vengono spesso smussati dalla personalità di Trinity. Il potenziale del personaggio è elevato e lo si comprendeva bene anche nella trilogia originale. Ritengo che avrà molto da raccontare nei prossimi volumi. 

Il romance è ben scritto. Non è mai banale o scontato. I dialoghi, anche se brevi, sono incalzanti e divertenti. La chimica tra Zayne e Trinity è innegabile. 

Menzione speciale anche per Misha, il miglior amico di Trinity. Misha è l’unica persona a cui Trinity si può affidare completamente. Si conoscono da tempo immemore, sono cresciuti insieme, sempre pronti a sostenersi l’un l’altro. Anche Misha è un Guardiano ed è il difensore di Trinity, ossia ha giurato di proteggerla a costo della sua stessa vita. Il loro rapporto è fissato mediante un legame potente ed irrevocabilmente tranne in caso di morte di uno dei due. Assomiglia tanto al legame parabatai di “Shadowhunters”.

Non mancano i colpi di scena e le rivelazioni inaspettate. Il cliffhanger finale lascia col fiato sospeso. L’intrattenimento e le emozioni con la Armentrout sono assicurate. 

Lo stile di scrittura è, come sempre, avvincente, coinvolgente e d’impatto. La Armentrout lascia letteralmente incollati alle pagine. I suoi libri, anche se non brevissimi, si divorano rapidamente. 

“Tempesta e furia” è un’ottimo primo libro di saga. Le premesse per la realizzazione di una nuova trilogia che eguagli per emozioni e avventure “The Dark Elements” ci sono tutte.

Leggi anche: Loveless: recensione del libro edito Mondadori di Alice Oseman