Spin the Dawn: la recensione del primo volume della saga fantasy di Elisabeth Lim

Un retelling di Mulan ed Aladdin perfetto per gli amanti dei fantasy ya

Spin the Dawn: la recensione del primo volume della saga fantasy di Elisabeth Lim

Grazie a Mondadori abbiamo avuto la possibilità di leggere in anteprima la duologia ya fantasy di Elisabeth Lim, “Il sangue delle stelle”. Il primo volume, Spin the Dawn, costituisce un ottimo retelling delle storie di Mulan ed Aladdin. La protagonista Maia è determinata, caparbia e sarebbe disposta a tutto pur di sostenere la sua famiglia. L’universo della Lim è ben tratteggiato e atmosferico, tanti sono i richiami al mondo orientale. I personaggi sono ben caratterizzati e il loro sviluppo, se pur non sempre graduale, è percepibile. Nel panorama fantasy ya la saga della Lim è ben distinguibile e merita senza dubbio la lettura. Ecco di seguito la nostra recensione di Spin the Dawn, primo volume della duologia Il sangue delle stelle di Elisabeth Lim. 

Spin the Dawn

Elisabeth Lim

Edito da Mondadori (31 agosto 2021)

Pagine 396

€ 20,00 cartaceo – € 9,99 ebook

La trama di Spin the Dawn 

Maia Tamarin lavora come cucitrice nella bottega del padre, un tempo rinomato sarto. Ciò che desidera è diventare la migliore sarta del paese, ma sa che come donna il massimo cui può ambire è un buon matrimonio. Quando un messaggero reale convoca a corte il padre, gravemente malato, Maia finge di essere suo figlio e si reca al Palazzo d’Estate al suo posto. Sa che perderebbe la vita se venisse scoperta, ma correrà il rischio per salvare la famiglia dalla rovina e diventare sarta imperiale. C’è però un problema: Maia è solo una dei dodici che aspirano all’incarico. E nulla avrebbe mai potuto prepararla alla sfida che la attende: cucire tre abiti magici per la promessa sposa dell’imperatore, uno intessuto con la risata del sole, uno ricamato con le lacrime della luna e uno dipinto con il sangue delle stelle. In compagnia di Edan, il misterioso stregone di corte, i cui occhi penetranti sembrano vedere oltre il suo travestimento, Maia intraprenderà un viaggio che la porterà fino agli estremi confini del regno, alla ricerca del sole, della luna e delle stelle. Ma troverà qualcosa che non avrebbe potuto mai immaginare… Ecco di seguito la nostra recensione di Spin the Dawn.

La recensione di Spin the Dawn 

Tra i libri più attesi per il 2021 per gli amanti del genere fantasy ya la duologia della Lim era sicuramente sul podio. Mondadori, in particolare Oscar Vault, ha annunciato la traduzione dei romanzi nel 2020 ed i fan del genere erano trepidanti. La duologia ha riscosso grande successo all’estero generando alte aspettative tra i lettori italiani. Aspettative che fortunatamente non sono state deluse. In primis, menzione d’onore per le meravigliose edizioni di Oscar Vault: pagine colorate, doppia cover e cover interna con dettaglio in rilievo. Un’edizione curata nel minimo dettaglio, da far invidia alle bookish box estere. 

Il testo, allo stesso modo, è valido e attuale. Spin the Dawn è un’ottimo primo libro e un validissimo romanzo ya. Nel panorama di riferimento la duologia della Lim può occupare tranquillamente una posizione di primo piano. 

Maia è una ragazza testarda, determinata ed ambiziosa. È un abile sarta ma per sua sfortuna vive in un universo in cui il mestiere è riservato solo agli uomini. La ragazza con fatica e coraggio porta avanti la bottega di famiglia e fornisce il sostentamento necessario per la sopravvivenza del padre e del fratello. Quando l’imperatore è alla ricerca di un nuovo sarto imperiale sarà Maia, fingendosi uomo, a rispondere all’appello. 

Il retelling di Mulan ed Aladdin è riuscito perfettamente: come in Mulan, Maia si sostituisce al padre per adempiere agli ordini dell’imperatore mentre come in Aladdin vola su un tappeto magico ed ha la possibilità di esprimere un desiderio. 

La prima parte della storia è quella che ho preferito. La gara per diventare sarto imperiale è avvincente e ricca di curiosità sul mondo della sartoria, poco esplorato nei fantasy. Le tre prove sono particolari e incerte fino alla fine. 

Le altre parti, invece, sono dedicate all’avventura: Maia dovrà confezionare abiti che imbrigliano la magia del sole, della luna ed il sangue delle stelle. Se il viaggio è stato davvero entusiasmate di meno mi hanno convinto le sfide che Maia ha dovuto affrontare per raggiungere il bottino. Forse solo l’ultima mi ha soddisfatto a pieno. 

La Lim in poche pagine narra davvero tanto, probabilmente sarebbero serviti più momenti distensivi e di raccordo tra una scena e l’altra. Il ritmo di narrazione è serrato e questo lascia poco spazio al lettore per assaporare ogni momento. 

Edan, lo stregone di corte, è il personaggio che maggiormente mi ha sorpreso. Non credevo che si rivelasse così importante e decisivo per la storia né tanto meno pensavo che avrebbe avuto un ruolo così ampio ed influente nello sviluppo di Maia. 

I personaggi secondari (l’imperatore e Lady Sarnai) celano svariati segreti che saranno svelati a piccole dosi e rivelati solo nel volume successivo. In Spin the Dawn i personaggi marginali vengono solo introdotti ma la loro storie sono fin da subito intrigati, probabilmente le più interessanti della saga.

Magia, leggende e atmosfera orientale sono le caratteristiche principali del romanzo, a cui si aggiunge anche il romance. Se i primi aspetti mi hanno pienamente convinta, il romance, invece, non è stato sviluppato a dovere. La storia tra Maia e il suo interesse amoroso cresce troppo rapinate e d’un tratto appare come se per la fanciulla l’unica cosa importante sia la salute del suo amato. Una crescita più graduale avrebbe giovato sia alla storia che alla protagonista, rendendola più indipendente e particolare. 

Resta comunque un validissimo primo romanzo di serie, purtroppo non perfetto a causa del romance gestito non al meglio del suo potenziale. 

Consiglio Spin the Dawn a tutti gli amanti dei romanzi fantasy per giovani adulti, vedrete che la duologia non vi deluderà. 

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